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Grande Torino |
26/09/2019 |
h.21.00 |
TORINO - MILAN 2-1 (0-1) Torino: Sirigu, Izzo, Lyanco (al 57' Ansaldi), Bremer, De Silvestri, Baselli, Rincon, Aina (all'83' Djidji), Verdi (al 66' Berenguer), Belotti, Zaza. A disposizione: Ujkani, Rosati, Laxalt, Iago Falque, Bonifazi, Edera, Millico, Meite, Nkoulou. All.: Mazzarri. Milan: G.Donnarumma, Calabria, Musacchio, Romagnoli, Hernandez, Kessie, Bennacer (al 78' Rebic), Calhanoglu, Suso, Piatek, Rafael Leao (al 65' Bonaventura). A disposizione: Reina, A.Donnarumma, Castillejo, Borini, Conti, Biglia, Krunic, Leo Duarte, Gabbia, Rodriguez. All.: Giampaolo. Arbitro: Guida di Torre Annunziata. Reti: Piatek 19' rig. (M), Belotti 72', 76' (T). Spettatori: 23.997 di cui 11.877 paganti e 12.120 abbonati (dato definitivo) per una quota partita di 186.588 euro. Note: Espulso il portiere di riserva del Milan Reina, al 72', per proteste in seguito alla rete del pareggio di Belotti; ammoniti Donnarumma e Romagnoli per proteste, Lyanco, Zaza, Belotti, Bennacer, Musacchio e Hernandez per gioco falloso, Aina per comportamento non regolamentare, calci d'angolo 5-3 per il Milan, recupero 3' pt, 5' st. Serata gradevole, terreno in buone condizioni, presenti all'Olimpico Grande Torino circa 1.100 sostenitori del Milan (il settore ospiti è quasi del tutto esaurito), ed altrettanti sparsi nel resto dello stadio. Nel Torino si rivede in campo Ansaldi dopo l'infortunio subito ad inizio stagioni, ed in panchina Nkoulou dopo il reintegro nella squadra. La rete del momentaneo 1-1 di Belotti, è stata la numero 100 segnata dal Torino ai rossoneri, limitatamente alle gare disputate in casa in Serie A. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 settembre 2019] Prima seduto, poi dentro una corrida che ne esalta cuore e coraggio. Il Toro ritrova la magia e riprende confidenza con le parti più nobili della classifica: battere, in rimonta, il Milan porta i granata al quarto posto. Se Lecce e Sampdoria erano riuscite a macchiare l'inizio della stagione, il duello con i rossoneri restituisce quell'autostima diventata, a tratti, paura di sbagliare: Belotti è il trascinatore, Mazzarri l'alchimista perché, con le sue mosse, serve l'assist che capovolge la partita. La rabbia auspicata dal tecnico in una vigilia dai toni alti ("Cominciano a temerci e, per questo diamo fastidio", in sintesi la sua riflessione) c'è: prima è nascosta ed il Milan offre la sua versione migliore, poi esplode in un crescendo che sa di racconto da notti forti. "Nell'intervallo ci siamo guardati in faccia - dice il Gallo -. Abbiamo tirato fuori tutto ciò che avevamo dentro e siamo tornati in campo trasformati". Si alza il sipario ed il Toro sembra la controfigura della squadra un po' sbiadita degli ultimi tempi. Così davanti al niente di fatto granata, il Milan prende in mano il copione: la palla gira, i tagli si intravedono e il modulo ne guadagna perchè Suso si muove sulla corsia di destra e non da trequartista, e quando si accende Aina e Bremer vanno in tilt. Prima Calhanoglu su punizione ed è un avvertimento. Poi, l'irruenza di De Silvestri con Leao strattonato a terra e Piatek chirurgico dal dischetto e, dopo il colpo del vantagio, almeno due brividi per il sempre attento Sirigu: la notte sembra indirizzarsi da una parte ben precisa. Zaza spreca, Sirigu salva. La sensazione, preoccupante, è che oltre alla mancanza di rabbia agonistica, il Toro abbia un deficit di energie da spendere come se la frettolosa, ed inevitabile, preparazione estiva presentasse il suo conto sparisce d'un colpo dentro ad una parte finale del duello vissuto ad altissima tensione. Mazzarri ridisegna più volte la sua creatura. E quando torna sotto i riflettori Ansaldi, ecco la versione con Izzo e Bremer centrali, Aina e De Silvestri esterni "bassi" e Verdi chiamato a partire dalla destra (l'ex napoletano uscirà di lì a poco senza aver lasciato traccia). E' questo il momento in cui il Toro riacquista forza e spinta: il Milan è costretto ad abbassare il baricentro, i granata occupano l'area come mai in precedenza. La stoccata dell'1 a 1 è di Belotti, la rabbia, stavolta, dei rossoneri: indice puntato su un contatto Rincon-Bonaventura non fischiato pochi attimi prima che il Gallo prenda la mira. L'inerzia è cambiata, il vento anche e il capitano granata apre e chiude l'azione del sorpasso con una rovesciata che manda in orbita il Grande Torino. Gli ultimi attimi vedono Zaza divorarsi il 3 a 1 e Sirigu sigillare il successo su Piatek. "La fiducia in Giampaolo è forte. D'altronde anche con Sacchi andammo incontro a problemi di abitudine con la nuova filosofia: i primi due mesi ci capimmo poco..", così Paolo Maldini prima della sfida. La fiducia del patron Cairo nel lavoro di Mazzarri, dopo questa notte, non può che uscire ancora più blindata. |
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