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Grande Torino
02/11/2019
h.20.45
TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0)
Torino
: Sirigu, Lyanco, Izzo, Bremer, Aina, Baselli (all'85' Millico), Rincon (al 74' Zaza), Meite, Ansaldi, Belotti, Verdi (all'80' Lukic). A disposizione: Ujkani, Rosati, Berenguer, De Silvestri, Djidji, Laxalt. All.: Mazzarri.
Juventus: Szczesny, Cuadrado, Bonucci, De Ligt, De Sciglio, Bentancur (al 76' Khedira), Pjanic, Matuidi, Bernardeschi (al 67' Ramsey), Dybala (al 60' Higuain), Ronaldo. A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Alex Sandro, Emre Can, Costa, Danilo, Demiral, Rugani. All.: Sarri.
Arbitro: Doveri di Roma.
Reti: De Ligt 70'.
Spettatori: 26.664 di cui 14.521 paganti per un incasso di 652.865 euro e 12.143 abbonati per una quota partita di 187.453 euro.
Note: Serata autunnale, terreno insidioso con rimbalzi del pallone spesso irregolari, ammoniti Aina, Cuadrado, Ansaldi e Belotti per gioco falloso, Bentancur per fallo tattico, Baselli per proteste. Calci d'angolo 11-6 per il Torino, recupero 2' pt, 5' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 novembre 2019]
Spietata e cinica, la Juve non fa sconti: vince il derby e ritrova la vetta dopo l'effimero sorpasso interista. Al Toro rimane la malinconia di una buona prestazione senza frutto: ordine e carattere non bastano e agitano i rimpianti pregressi, perché chissà come sorriderebbe la classifica se fossero affiorati anche in partite precedenti. Decide De Ligt con un tocco sottoporta ed è una flebo di fiducia considerato il momentaccio: anche stavolta, prima d'esultare, l'olandesino si segnala per un mani galeotto e per un paio di interventi rudi perdonati. Scelta discutibile. Mazzarri non rinuncia alla grinta di Rincon, nonostante le condizioni imperfette, e spedisce Lukic in panchina per infoltire la mediana con Meite: il 3-4-2-1 è nominale. S'arriccia nel 3-5-1-1 con Verdi dietro Belotti. Nella Juve De Sciglio lascia rifiatare Alex Sandro, Dybala è gemello di Ronaldo, torna Pjanic ma Bentancur rimane come mezz'ala al posto di Khedira. L'approccio granata convince, tra dispositivi validi e personalità dirompente: la superiore qualità bianconera finisce annacquata in una gara fisica ma mai ruvida, sospesa tra il possesso svuotato della Juve e la gestione decisa del Toro, tra ricami articolati e strappi improvvisi. In un nugolo di tiri più o meno pretestuosi, sfuggiti a difese puntigliose, restano impresse, da parte granata, una conclusione facile eppure incredibilmente alta da parte di Meite e l'accennato mani di De Ligt in area che Doveri ignora ma le moviole rimandano gonfiando le polemiche. Nel dopo partita il dg granata Comi sbotta: "Ditemi perché per lo stesso mani a Lecce hanno fischiato un rigore e qui no". Al di là della scelta arbitrale, discutibile specie se si tiene conti di falli simili puntualmente sanzionati, il vizietto dell'olandese comincia ad essere un problema. Verdi si dedica alla rifinitura, ma pecca di precisione, Belotti è ispirato nell'assalto e Aina lesto nell'incursione, però a metà gara non si contano altre occasioni, Szczesny vede saettare più palloni ma non deve mai valicare l'ordinario. Diverso il bilancio di Sirigu, ben protetto da una maginot concentratissima ma costretto due volte a mettere le ali per murare Dybala e De Ligt. Senza contare i brividi allungati da Ronaldo con un colpo di testa in acrobazia appena fuori. Higuain determinante. Guizzi che colorano una prestazione non brillantissima, aderenti a quelle offerte con Lecce e Genoa, senza nulla togliere ai meriti del Toro. Più degli schemi, incide il talento, difatti è l'asse Dybala-Ronaldo a esaltare ancora i riflessi di Sirigu. E' l'ultima impronta, una delle poche, della Joya che dopo un'ora di gioco lascia il posto a Higuain. Determinante, il Pipita: in semi rovesciata costringe Sirigu a deviare in angolo e sulla parabola di Pjanic centra per De Ligt che griffa l'uno a zero. Il Toro reagisce, Szczesny s'oppone ad Ansaldi, poi un pallone di Verdi taglia l'area senza che nessuno intervenga. Finisce con il Toro in avanti, Zaza e Millico accanto a Belotti, ma la Juve controlla sguainando le ripartenze - ancora bravo Sirigu - e guarda serena la Champions.