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Olimpico di Roma
05/01/2020
h.20.45
ROMA - TORINO 0-2 (0-1)
Roma
: Lopez, Florenzi, Mancini, Smalling, Kolarov, Veretout (al 63' Mkhitaryan), Diawara, Zaniolo (all'86' Under), Pellegrini, Perotti (a 73' Kalinic), Dzeko. A disposizione: Mirante, Antonucci, Cetin, Fuzato, Juan Jesus, Spinazzola. All.: Fonseca.
Torino: Sirigu, Djidji, Nkoulou, Izzo, Aina (all'89' Laxalt), Rincon, Lukic, De Silvestri, Berenguer (al 96' Adopo), Verdi (al 69' Meite), Belotti. A disposizione: Rosati, Ujkani, Bonifazi, Buongiorno, Zaza. All.: Mazzarri.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Reti: Belotti 45', 86' rig.
Spettatori: 38.954 per un incasso di 1.178.856 euro di cui 21.766 abbonati per una quota partita di 591.769 euro e 17.188 paganti per un incasso di 587.087 euro.
Note: Serata gradevole, terreno in buone condizioni, ammoniti Verdi e Diawara per comportamento non regolamentare, Izzo, Veretout, Kolarov e Mancini per gioco scorretto, Florenzi per proteste. Ammonito anche il tecnico della Roma, Fonseca, sempre per proteste; calci d'angolo 14-3 per la Roma, recupero 2' pt, 7' st, poi diventati 9' in seguito all'infortunio di Lukic ed al cambio effettuato dal Torino, con l'ingresso in campo di Adopo, prodotto del settore giovanile, in luogo di Berenguer. Per il giovane francese classe 2000, esordio in maglia granata e in Serie A. Presenti all'Olimpico circa 200 sostenitori granata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 gennaio 2020]
I numeri sono fatti per essere smentiti, i tabù per cadere. Il Toro sceglie il momento spartiacque per regalarsi la notte più bella: ricomincia il campionato, i granata ritrovano se stessi. Stavolta il bottino pieno nel teatro insidioso di una Roma elogiata da tutti porta la firma di una squadra vera, compatta, organizzata, coraggiosa: nell'emergenza, Belotti incanta e dietro lui nessuno indietreggia di un centrimetro. Così arriva quella scossa attesa da quando la stagione si è messa a vivere sull'altalena e ora guardare all'immediato futuro potrà essere più facile perché battere la Roma a domicilio farà salire l'autostima del gruppo alle stelle. Pressing corale. Questione di episodi. Da portare dalla prorpria parte: questo il biglietto da viaggio consegnato da Mazzarri ai suoi ragazzi. E gli episodi, in avvio, sembrano girare alla rovescia: Verdi innesca Belotti e Belotti centra il palo alla destra di Pau Lopez. Pochi secondi e De Silvestri non riesce a dare forza ad un colpo di testa dal cuore dell'area giallorossa. Il tecnico granata è una molla: Mazzarri si mette le mani fra i capelli perché vedere tanta sfortuna o poca precisione può suonare come un cattivo presagio. La Roma prova ad accendersi, ma fatica davanti all'intensità di Lukic e soci: per un attimo è come se il Toro facesse un salto all'indietro, quando, vedi sfide contro Atalanta o Milan della passata stagione, il pressing scattava per tutti e per tutti allo stesso istante. Il primo tempo scorre via così come lo aveva disegnato Mazzarri perché i granata si muovono con ordine anche nel momento in cui perdono terreno: i palloni che piovono in mezzo, dalle parti di Sirigu, finiscono preda di Nkoulou, Izzo, Djidji e nessuno si nasconde quando occorre preparare la ripartenza. Giallorossi spuntati. All'intervallo si arriva così: granata avanti grazie al colpo di magia di Belotti e granata avanti anche per i timori creati perché se Sirigu è costretto a salire in cattedra sugli assalti di Florenzi e, soprattutto, Pellegrini, un altro colpo di testa sballato ad un niente dalla porta (stavolta tocca a Lukic) si aggiunge alle già citate due occasioni per il Toro. Dopo l'intervallo, il copione non cambia. Belotti centra la traversa, la Roma é spuntata. I pericoli per Sirigu arrivano da iniziative individuali e, di fatto, si limitano a qualche azione confusa perché i giallorossi si limitano a qualche tiro a salve. Vince il Toro, che raddoppia con un rigore del Gallo assegnato dal Var, e fa bene a festeggiare. La squadra è viva, testa e gambe si sono messe a girare per il verso giusto e il segnale arriva dalla gestione dei momenti finali del duello: a Verona qualcosa saltò, ieri no. Nell'Olimpico giallorosso, i granata erano andati a terra nove volte nelle ultime nove uscite e Mazzarri con la Roma ha perso come contro nessuno in carriera: i numeri sono caduti, i tabù anche. "Possiamo fare qualcosa di speciale..", così alla vigilia, il tecnico. Di speciale c'è il modo in cui i suoi ragazzi hanno interpretato la sfida, come l'hanno attraversata. Gli allenatori hanno il polso dello spogliatoio. "Non dateci per spacciati", il messaggio di Mazzarri che, evidentemente, aveva avuto i segnali cercati da Belotti e i suoi compagni.