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Grande Torino
09/01/2020
h.21.15
TORINO - GENOA 1-1 (1-1), 1-1 d.t.s., 5-3 d.c.r.
Torino
: Sirigu, Bonifazi (al 102' Nkoulou), Djidji, Bremer, De Silvestri (all'82' Aina), Meite, Lukic (al 77' Rincon), Laxalt, Berenguer, Zaza (al 90' Millic), Belotti. A disposizione: Ujkani, Rosati, Adopo, Izzo, Singo. All.: Mazzarri.
Genoa: Radu, Goldaniga, Romero, Zapata (al 53' El Yamiq), Ghiglione, Schone (al 106' Sturaro), Behrami (al 65' Radovanovic), Cassata, Barreca, Favilli, Agudelo (al 71' Destro). A disposizione: Perin, Marchetti, Ankersen, Biraschi, Criscito, Gumus, Pandev, Sanabria. All.: Nicola.
Arbitro: Sacchi di Macerata.
Reti: Favilli 14' (G), De Silvestri 23' (T).
Spettatori: 3.975 paganti per un incasso di 44.755 euro.
Note: Serata gelida, temperatura sui 4 gradi, terreno scivoloso e molle con rimbalzi irregolari in diversi punti del campo; stadio Olimpico Grande Torino semideserto e non solo per l'orario, inconsueto per la stagione, del fischio d'inizio. Sulla panchina del Genoa siede il neotecnico Nicola, ex calciatore di entrambe le squadre, accolto da un caloroso applauso da parte del pubblico granata e dei circa 200 sostenitori genoani arrivati fino a Torino. Espulso Meite al 105' per doppia ammonizione, la prima per gioco scorretto, la seconda per gioco falloso; ammoniti Romero, Aina, El Yamiq e Radovanovic, tutti per gioco scorretto, e il tenico genoano Nicola per proteste; calci d'angolo 6-5 per il Genoa, recupero 1' pt, 3' st, 1' pts, 0' sts. In base ai nuovi regolamenti, nelle gare protratte ai tempi supplementari, sono possibili 4 sostituzioni anziché tre, variante questa sfruttata da entrambe le squadre. Sequenza dei calci di rigore: Belotti, gol, 1-0 (T), Destro, gol, 1-1 (G), Millico, gol, 2-1 (T), Favilli, gol, 2-2 (G), Rincon, gol, 3-2 (T), Cassata, gol, 3-3 (G), Aina, gol, 4-3 (G), Radovanovic, parato, 4-3 (G), Berenguer, gol, 5-3 (T). Il Torino accede ai quarti di finale nei quali incontrerà la vincente dell'incontro Milan-S.P.A.L., in programma il prossimo 29 gennaio salvo variazioni di calendario.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 gennaio 2020]
Il meglio è nel verdetto: Toro ai quarti di finale di Coppa Italia per la terza volta nell'era Cairo. Il resto è appeso in una notte infinita e vissuta dai granata con le uniche armi possibili: cuore, volontà e concentrazione davanti ad un Genoa rigenerato dalla cura Nicola. Ai rigori, il Toro arriva con un uomo in meno (espulso Meite) e ai rigori è decisiva la parata di Sirigu su Radovanovic. Ritmo elevato. Belotti e Zaza si trovano uno accanto all'altro dal via dopo la notte senza luce di Roma del 30 ottobre scorso: nell'Olimpico laziale i granata subirono un pensantissimo poker e i due amici attaccanti persero più di venti palloni in due. Dopo due mesi e mezzo ci risiamo perché Verdi è squalificato, Iago Falque ancora in rodaggio e, all'appello, manca il possibile jolly Edera: da qui lo strappo di Mazzarri ad una delle sue più consolidate convinzioni, o gioca uno o tocca all'altro con Belotti nel ruolo di titolare. Belotti e Zaza cominciano la loro fatica in salita perché è il Toro a muoversi come se fosse sedato e il Genoa ne approfitta fino al colpo del vantaggio con Favilli su assist di Cassata. Al gelo climatico si aggiunge il freddo in campo di una squadra lontana parente della versione messa in scena a Roma domenica scorsa sia negli interpreti, sia per quello che non fa vedere. I granata hanno il demerito di non alzare il ritmo, anche perché non appena lo fanno arriva il pareggio di De Silvestri al termine dell'unico momento adrenalinico del primo tempo. Maggiore intensità. Un po' di coraggio. Molto legato alla necessità. Il Toro sale di intensità con il passare del tempo, ma il cambio di passo non arriva: non è facile quando mancano i titolari a farlo, o meglio chi ha le maggiori credenziali sul tema. Le assenze non devono essere un alibi, ma le assenze, inevitabilmente, pesano e condizionano le fasi della partita. Dietro, senza Nkoulou ed Izzo e con una retroguardia mai vista qualcosa scricchiola, soprattutto dalle parti del duo Djidji-Bremer. In mezzo al campo Lukic si dà da fare, ma Meite non è Rincon o Baselli e la temerarietà di uno come Ansaldi non si può regalare. La sfida, nella seconda parte, offre poco e quel poco cade quando al termine mancano venti minuti: Laxalt punta e conquista il fondo, Belotti colpisce di testa a colpo sicuro, ma Radu fa il miracolo. Si va ai supplementari, la coppia Belotti-Zaza scoppia: entra Millico, esce il ragazzo di Policoro. Belotti e Zaza insieme è il racconto di un'ennesima volta alla rovescia perché uno (Zaza) può fare solo da vice all'altro e il mercato, nelle prossime ore, può sciogliere il rompicapo. Nei supplementari è ancora Radu a chiudere la porta su Bremer e Belotti e oltre i 120' ci sono i rigori. Vince il Toro, Milan o Spal il prossimo ostacolo.