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Grande Torino |
12/01/2020 |
h.15.00 |
TORINO - BOLOGNA 1-0 (1-0) Torino: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Djidji, De Silvestri, Meite, Lukic, Aina, Verdi (al 62' Laxalt), Berenguer (all'81' Edera), Belotti. A disposizione: Rosati, Ujkani, Bonifazi, Bremer, Millico. All.: Mazzarri. Bologna: Skorupski, Tomiyasu, Danilo, Bani (al 72' Olsen), Mbaye, Poli (all'81' Dominguez), Schouten, Soriano, Orsolini (al 77' Santander), Palacio, Sansone. A disposizione: Da Costa, Corbo, Dzemaili, Paz, Sarr, Svanberg. All.: Mihajlovic. Arbitro: Piccinini di Forlì. Reti: Berenguer 11'. Spettatori: 18.140 di cui 12.143 abbonati per una quota partita di 187.453 euro e 5.997 paganti per un incasso di 55.417 euro. Note: Giornata fredda ma soleggiata, terreno non in perfette condizioni, scivoloso e insidioso in più punti, ammoniti De Silvestri, Bani, Lukic, Santander, Nkoulou e Laxalt per gioco falloso, Sirigu per proteste, Sansone per comportamento non regolamentare; calci d'angolo 9-3 per il Bologna, recupero 2' pt, 4' st; per il Torino, che scende in campo privo di numerosi infortunati (Ansaldi, Baselli, Iago Falque, Lyanco, Zaza più Rincon alle prese con un attacco di febbre in mattinata), si tratat della quarta vittoria nelle ultime sei uscite in campionato. Cronaca [Tratto da La Stampa del 13 gennaio 2020] Come un anno fa. Anzi meglio perché i punti si pesano e quelli del Toro, a metà cammino, valgono di più rispetto alla precedente avventura. Gli ultimi tre arrivano contro un Bologna un po' sfortunato, ma a vincere è stato il carattere e la resistenza di una squadra nata nell'emergenza e nelle convinzioni del suo allenatore. Successo nell'emergenza. Il Toro sa fare gruppo e, il gruppo, si è cementato in un clima ostile, a tratti avverso e comunque poco sereno: in questa situazione tecnico e squadra hanno deciso di pensare solo a come raddrizzare una stagione che lo scorso 30 ottobre stava per sfilacciarsi definitivamente e che, adesso, ha restituito a Belotti e soci la possibilità di coltivare le estive ambizioni. "Tra me e i ragazzi c'è un patto e se mi chiedete della contestazione non vi rispondo: io parlo di calcio, non di quello che ha altre motivazioni. Abbiamo incontrato molte difficoltà, ma non abbiamo mai perso il nostro modo positivo di vivere le situazioni: queste tre vittorie in una settimana mi hanno dato la conferma che sto lavorando con un gruppo di uomini veri", sottolinea Mazzarri. Di uomini, ieri, il tecnico granata ne aveva pochi, pochissimi a disposizione: fuori dai giochi i lungo degenti Lyanco e Iago Falque, a metà campo ad Ansaldi e Baselli si è aggiunta l'assenza dell'ultima ora di Rincon (febbre) oltre a quella del giorno prima di Zaza per l'attacco. "Abbiamo avuto anche fortuna, ma la fortuna ce la siamo cercata", così Mazzarri. La fortuna di avere un portiere come Sirigu, un centrale come Nkoulou e un capitano come Belotti è ricchezza non da poco, il resto lo ha fatto la capacità di saper soffrire di una squadra con i cerotti, ma senza paura. La mossa tattica. Il bilancio di metà percorso dice di un Torino a meno due punti dal sesto posto, quello che garantisce l'Europa League. Genova, il duello in casa dei rossoblu il 30 novembre, può essere indicato come il punto di rottura fra una prima parte dell'andata vissuta con le gambe molli e la testa confusa ed un seguito arricchito da quei passi visto lo scorso campionato. Mazzarri, ieri, ha indovinato l'unica mossa tattica che ha, in parte, sigillato un pomeriggio dove lo sventurato Palacio ha fatto e disfatto: fuori Verdi, improvvisamente leggero in mezzo al campo, dentro Laxalt come mediano. E, poi, Berenguer: è stato lo spagnolo a decidere la sfida, uno spagnolo che ha capovolto gli umori del Grande Torino, diffidente fino ai fischi del recente passato, conquistato, ora, dalla fisicità e continuità del folletto che Mazzarri ha fatto esplodere lontano da Torino. Il Bologna poteva pareggiare e non ci è riuscito. Il Toro poteva rovinare la magia di Roma di una settimana fa e non lo ha fatto. |
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