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Grande Torino |
08/07/2020 |
h.21.45 |
TORINO - BRESCIA 3-1 (0-1) Torino: Sirigu, Lyanco, Nkoulou, Bremer, De Silvestri (all'89' Djidji), Meite, Rincon, Ansaldi (al 75' Aina), Verdi (all'80' Lukic), Zaza, Belotti (all'89' Berenguer). A disposizione: Ujkani, Rosati, Adopo, Edera, Ghazoini, Greco, Millico, Singo. All.: Longo. Brescia: Joronen, Sabelli, Papetti, Mateju, Martella, Spalek (al 74' Skrabb), Tonali (al 61' Viviani), Dessena (al 74' Ndoj), Bjarnason (al 61' Zmrhal), Donnarumma, Torregrossa (all'87' Ghezzi). A disposizione: Andrenacci, Aye, Chancellor, Gastaldello, Mangraviti, Semprini. All.: Lopez. Arbitro: Doveri di Roma. Reti: Torregrossa 21' (B), Aut.Mateju 48' (T), Belotti 58' (T), Zaza 86' (T). Spettatori: 0, giocata a porte chiuse. Note: Ammoniti Papetti, Tonali e Zaza per gioco scorretto, Donnarumma per proteste; calci d'angolo 6-5 per il Torino, recupero 1' pt, 5' st. Seconda vittoria per Moreno Longo sulla panchina del Torino mentre Belotti per la prima volta in carriera va a segno per cinque gare consecutive. Cronaca [Tratto da La Repubblica online dell'8 luglio 2020] Dopo aver danzato per mezz'ora sul ciglio del burrone, il Torino trova la forza per non precipitare. Il colpo di reni granata vale il +7 sul Genoa, margine rassicurante ancorché non definitivo in ottica salvezza. La squadra di Moreno Longo supera il Brescia per 3-1, avendo però sofferto le pene dell'inferno nel primo tempo. E' anche, se non tutta, una questione di deviazioni: la prima scatena Torregrossa per il vantaggio ospite; la seconda trasforma nel gol del pareggio una conclusione di Verdi diretta abbondantemente a lato; la terza, ancora una volta su un sinistro di Verdi, consente a Belotti di realizzare la rete del sorpasso e di scacciare un incubo poi allontanato definitivamente dalla zampata di Zaza nei minuti conclusivi. Punizione forse eccessiva per le Rondinelle, ora sempre meno aggrappate al sogno salvezza nonostante un ordine tattico trovato faticosamente nelle ultime giornate. Meglio il Brescia - Longo insiste sulla difesa a 3 e chiede un doppio compito al duo Verdi-Belotti: l'ex Bologna deve partire dal centro-destra per portare qualità in mezzo, il centravanti viene destinato per buona parte di gara in fascia a sinistra, con l'ovvia libertà di andare ad affiancare Zaza, teorica prima punta di un 3-4-3 che costringe il Brescia a qualche minuto di studio per prendere le giuste distanze. La posizione di Verdi alle spalle dei due centrocampisti crea problemi alla squadra di Lopez, il fantasista va due volte al tiro nel giro di pochi minuti: la traversa prima e un bel riflesso di Joronen poi gli negano la gioia del gol. Gli ospiti crescono gradualmente e passano con un generoso sostegno della buona sorte, che si manifesta nella schiena di Meite: il centrocampista corregge involontariamente un cambio di fronte di Bjarnason, Torregrossa si ritrova a tu per tu con Sirigu e lo batte con un delizioso scavetto. Il Torino è foglia esile in balia delle raffiche di vento, dimentica in fretta quanto di buono (poco) fatto fin lì e presta il fianco agli attacchi ordinati della banda Lopez, vicina al raddoppio con Torregrossa e Donnarumma. Anche le rare chance create dai granata nel finale di frazione sono episodiche, sprazzi arruffoni più che trame convinte, come quando Zaza mette a lato di testa su un'uscita avventata di Joronen. Torregrossa va vicinissimo al bis con un'incornata su assist di Bjarnason: a posteriori, sarà il punto di svolta del match. Il ribaltone - Il Torino torna in campo dopo l'intervallo e raccoglie l'omaggio della fortuna, pareggiando i conti dopo la sfortunata deviazione di Meite in occasione dello 0-1. Verdi riceve in area, controlla bene con la coscia e calcia malissimo di sinistro: l'opposizione di Mateju è letale per il malcapitato Joronen, l'autogol rimette in carreggiata il Toro. Il Brescia si ricaccia in avanti e prova a spaventare Sirigu ancora con Torregrossa ma a gioco lungo inizia ad accusare la stanchezza. Belotti prende le misure con un colpo di testa che accarezza il palo esterno, quindi è una lunga azione manovrata a far saltare i piani della difesa lombarda. Rincon premia il taglio di Verdi, abile nel concludere immediatamente verso la porta: Papetti capisce tutto e si frappone al tiro, l'effetto flipper premia però Belotti che davanti a Joronen, di testa, trova il centro numero 14 del suo torneo. Lopez prova a mescolare le poche carte che ha in mano nel tentativo di trovare la giusta combinazione, richiamando un opaco Tonali e il positivo Bjarnason per il tandem Viviani-Zmrhal. Cambia poco, perché il Brescia è stanco e il Torino ha troppa fame per lasciarsi sfuggire tre punti di platino. Il nuovo entrato Ola Aina ruba palla ai 35 metri, Meite conduce centralmente fino al limite e calcia, la risposta di Joronen non è delle migliori e Zaza va in tap-in di destro a cercare di cancellare dal volto dei tifosi granata una paura che, forse, non è ancora svanita del tutto. |
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