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Marassi |
21/03/2021 |
h.15.00 |
SAMPDORIA - TORINO 1-0 (1-0) Sampdoria: Audero, Bereszynski, Tonelli (al 73' Yoshida), Colley, Augello, Candreva (all'88' Ferrari), Thorsby, Ekdal, Jankto, Quagliarella (all'88' Damsgaard), Gabbiadini (al 67' Keita Balde). A disposizione: Ravaglia, Leris, Silva, Verre, Torregrossa, Askildsen, Regini, La Gumina. All.: Ranieri. Torino: Sirigu, Bremer, Lyanco, Izzo (al 73' Singo), Ansaldi, Rincon (all'80' Bonazzoli), Mandragora, Gojak (all'80' Murru), Vojvoda (al 59' Verdi), Belotti, Sanabria (al 59' Zaza). A disposizione: Ujkani, Milinkovic-Savic, Lukic, Baselli, Rodriguez, Linetty, Buongiorno. All.: Nicola. Arbitro: Orsato di Schio. Reti: Candreva 25'. Spettatori: 0, giocata a porte chiuse. Note: Pomeriggio soleggiato, terreno in ottime condizioni, calci d'angolo 7-1 per il Torino, recupero 0' pt, 6' st. Ammonito Lyanco per gioco falloso. Cronaca [Tratto da La Repubblica online del 21 marzo 2021] "Specchio delle mie brame.." quante volte, negli ultimi tempi, la Sampdoria di Ranieri aveva interrogato il suo specchio. Ricevendo complimenti a iosa, ma non una sola vittoria. Stavolta, Ranieri dice alla sua squadra di non truccarsi da diva, nè di mettere il vestito della festa. Così, "nature", i genovesi tornano a vincere. A Bologna avevano giocato con personalità raccogliendo solo schiaffoni, col Toro lasciano la parte principale all'avversario e portano a casa i punti. Il Torino non riesce a ripetere la prova col Sassuolo, col passare dei minuti, dopo aver concesso con una distrazione il gol all'avversario, l'attacco diventa assedio. Ma Audero vede passare palloni che sembrano bengala da destra e da sinistra senza dover mai effettuare un solo intervento per salvare il fortino. Messo in discussione solo da un poderoso stacco di un Belotti convalescente, il cui colpo di testa esce di pochissimo. Ranieri cambia i centrali - Dare continuità alla gagliarda rimonta col Sassuolo è la priorità per i granata, che dovrebbero portare sul campo tutte le maggiori motivazioni. La Sampdoria invece ha un'equazione da risolvere che da qualche settimana non riesce. Far coincidere il risultato del gioco prodotto con i punti e la vittoria. Ranieri deve cambiare qualche fattore: ecco allora Gabbiadini dal 1' (bentornato a un grande giocatore) e una linea di centrali diversa, fuori Yoshida e Ferrari visti a Bologna, dentro Tonelli e Colley. Gabbiadini d'autore, Candreva gol - Nei primi 45' le operazioni del tecnico romano sono tutte rispondenti alle attese. Perché i due dietro praticamente non consentono alcuna occasione all'ospite; e soprattutto perché Gabbiadini traduce in moneta sonante la sola azione fluida di un match giocato a freno tirato. Un'amnesia sul lato destro granata, consente al solito Augello di creare l'azione che porta al gol, la difesa reagisce alla falla creata da Izzo spostando l'asse, Lyanco esce sull'esterno e Bremer si accentra, Gabbiadini effettua un tocco di prima che consente a Candreva di prendere la mira e di infilare l'angolino opposto, avendo davanti soltanto Sirigu. Il portiere viene poi graziato pochi istanti dopo da Quagliarella, sullo stesso lato, in area, che scarica un bolide diagonale sul palo esterno. Mille duelli, poca fluidità - Il match, per il resto, vive nei duelli personali, in un traffico ostruito e causato da una eccessiva lentezza, che è a nostro avviso il problema principale nella costruzione di gioco dei piemontesi. Vojvoda si perde in continui cambi di piede, cercando di imitare il solo centrocampista ospite che costruisce qualcosa, sul lato mancino: si chiama Ansaldi. Mandragora è troppo basso, Rincon è incontrista e Gojak che dovrebbe portare estro dietro le punte è un motore che non scarica a terra alcuna potenza. Belotti e Sanabria non si vedono offrire nessuna palla invitante, arretrano, ma non hanno sbocco. Nicola deve cambiare. Trovare qualcuno o qualcosa che colleghi meglio, in termini di concretezza il reparto centrale a quello avanzato, senza dover per forza e sempre passare da Ansaldi. Toro, assalto con una sola idea di gioco - La ripresa è a senso unico, Nicola cambia i nomi ma non riesce a vedere nella sua squadra un tipo di gioco differente dal solito, uniforme schema: il traversone e tutti a saltare. E' il fallimento del centrocampo, dove Mandragora e Rincon fanno ciò che sanno fare meglio, il recupero palla, ma non sono registi. La carta Gojak trequartista è fallimentare. E Verdi all'ala non fa che copiare e incollare le giocate di Vojvoda e Ansaldi partiti titolari. I granata creano obiezione solo a una spinta subita da Belotti a metà ripresa, in area doriana. "Vi siete strattonati entrambi" dice Orsato, sentito da tutti. La partita la fa solo il Toro, dopo la ripresa, eppure - così è il calcio - è Sirigu a doversi produrre in un intervento finale su Keita. La Sampdoria torna a vedere la luce, il Toro resta a meditare con i suoi perché senza una risposta. |
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