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Grande Torino |
26/04/2021 |
h.18.30 |
TORINO - NAPOLI 0-2 (0-2) Torino: Sirigu, Izzo, Nkoulou (al 56' Buongiorno), Bremer, Singo (al 78' Bonazzoli), Rincon, Mandragora, Verdi (al 56' Linetty), Ansaldi (all'85' Baselli), Sanabria, Belotti (al 78' Zaza). A disposizione: Milinkovic-Savic, Lyanco, Lukic, Gojak, Rodriguez, Vojvoda, Murru. All.: Nicola. Napoli: Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Hysaj, Bakayoko (all'85' Fabian Ruiz), Demme, Politano (al 59' Lozano), Zielinski (al 59' Mertens), Insigne (all'85' Elmas), Osimhen (all'80' Petagna). A disposizione: Contini, Idasiak, Mario Rui, Maksimovic, Costanzo, Cioffi, Lobotka. All.: Gattuso. Arbitro: Valeri di Roma. Reti: Bakayoko 11', Osimhen 13'. Spettatori: 0, giocata a porte chiuse. Note: Nel Torino si rivede tra i pali Salvatore Sirigu, dopo le assenze forzate a causa della positività al Covid-19; pomeriggio freddo e uggioso, pioggia a tratti nel primo tempo, copiosa nel secondo, terreno in discrete condizioni sebbene scivoloso. Il Napoli scende in campo con una divisa a righe verticali bianche e azzurre. Calci d'angolo 11-8 per il Napoli, recupero 2' pt, 4' st. Espulso all'86' Mandragora per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso, ammoniti Verdi e Oshimen per gioco falloso. Cronaca [Tratto da La Repubblica online del 26 aprile 2021] Potremmo chiamarla la dodicesima notte del Torino, visto che da dodici match diretti non vince col Napoli. Da quindici anni il Napoli non perde con i granata, e anche stavolta è una commedia senza storia. Il Napoli canta sotto la pioggia battente (2-0), riportandosi sul gruppo delle pretendenti alla Champions. E se in avvio dimostra sotto porta un cinismo estremo e decisivo, vede bene nel prosieguo di buttare via tante occasioni per rendere il viaggio ancora più ricco. Il Napoli fa subito.. tredici - Tredici minuti per fuggire sono sufficienti a un Napoli che evidentemente è preparato a rispondere al piano partita granata. Nicola ha ordinato un pressing alto e furioso, Gattuso ha armato le staffette veloci. Segnali iniziali che i granata non avvertono. Finché all'11', Bakayoko apre le danze, dopo un paio di verticalizzazioni senza sbocco. L'ivoriano con il suo classico stile, controlla al limite dell'area, sornione, ma all'improvviso, non trovando linee di passaggio, accelera verso il limite e trova lo spazio per scaricare un destro diagonale che non lascia scampo a Sirigu. Lascia o raddoppia? Passano due minuti, un erroraccio di Nkoulou, col Toro in pressione, quasi a centrocampo da ultimo uomo, spinge il Napoli in mare aperto: il difensore camerunense si fa intercettare palla da Osimhen a centrocampo, e il nigeriano accende il turbo, inutilmente rimontato da Bremer: il suo tocco finale in controtempo coglie Sirigu a metà strada, impreparato. Due a zero. Toro a testa bassa - Specialista in rimonte, il Torino non si perde d'animo, Sanabria e Belotti - però - non si vedono, Verdi si dà da fare senza costrutto. Non c'à alternativa al traversone da calcio piazzato dell'ex, che pure disegna traiettorie che tengono sul chi vive la difesa. Diversa la fluidità nel gioco di rimessa. Del resto, il Napoli quest'anno ha faticato soprattutto quando ha trovato spazi ristretti, subendo in azione di rimessa. Musica diversa sul fronte opposto. Non pare vero ai partenopei di poter dare vita a scatti sulle prateria esposte ai Politano di turno. Cosicché più che vedere un Toro vicino ad accorciare le distanze, assistiamo a un match monocorde che conferma come la squadra di Gattuso abbia trovato una concretezza a un tocco, in corsa, che è eccellente. Un paio di conclusioni sibilano a pochi centimetri dai pali, un secco destro di Zielinski dal limite finisce sul palo che soccorre Sirigu, battuto. E tiene in piedi il match. Tutti con Gattuso - Se, al riposo, nessuno cambia, il messaggio è chiaro. Non è che il Toro non abbia avuto coraggio, è che questo Napoli di fine stagione è semplicemente più forte. C'è poco da fare: zitta zitta, la squadra si è compattata attorno a Gattuso, ci sono giocatori che mostrano una condizione atletica strepitosa. La coppia di mediani Bakayoko-Demme è ottimamente assortita, Insigne è in formissima, Zielinski è il prototipo della continuità. Il Toro fa.. Il toro, con la proverbiale generosità. Si butta avanti, cambia tatticamente fisionomia, rimane in dieci nel finale (doppio giallo a Mandragora che, francamente, non può fare il terzino su Lozano e si becca il secondo giallo) quando anche Nicola, persa per persa, butta dentro tutti gli attaccanti che ha, ma non trova la scintilla. L'unica parata di Meret - L'occasione per riaprirla in realtà l'ha costruita con Ansaldi che, rubata palla a Politano, si è avvicinato al limite, ha finto di attendere Verdi e poi con una finta ha fatto fuori Rrahmani per volare fino a Meret. Il tiro però permette anche al portiere ospite di timbrare il cartellino. E onestamente va più vicino il Napoli ad allargare la forbice se è vero che alla fine si contano 25 tiri in porta, due gol e due pali che salvano Sirigu. La dodicesima notte.. Ha un lieto fine. Avevamo aperto ispirandoci alla dodicesima notte. Possiamo solo dire, al Napoli che torna in corsa per la Champions e al Toro che è in piena volata bagarre salvezza, che è una commedia a lieto fine. |
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