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Grande Torino |
03/05/2021 |
h.20.45 |
TORINO - PARMA 1-0 (0-0) Torino: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Bremer, Vojvoda, Rincon (all'82' Linetty), Baselli, Lukic, Ansaldi, Sanabria, Belotti (all'82' Zaza). A disposizione: Milinkovic-Savic, Ujkani, Lyanco, Gojak, Rodriguez, Singo, Bonazzoli, Murru, Buongiorno. All.: Nicola. Parma: Sepe, Pezzella, Bruno Alves, Dierckx (al 46' Gagliolo), Laurini (al 76' Busi), Hernani (all'84' Pellè), Brugman (al 32' Kurtic), Grassi (al 76' Brunetta), Kucka, Cornelius, Gervinho. A disposizione: Colombi, Bani, Sohm, Osorio, Rinaldi. All.: D'Aversa. Arbitro: Aureliano di Bologna. Reti: Vojvoda 63'. Spettatori: 0, giocata a porte chiuse. Note: Serata gradevole, terreno in discrete condizioni sebbene scivoloso; ammoniti Dierckx, Hernani e Kucka per gioco falloso. Calci d'angolo 5-2 per il Torino, recupero 2' pt, 3' st, prima rete in maglia granata per Vojvoda. Con questo risultato Parma e Crotone retrocedono matematicamente in serie B. Per il Torino terzo successo interno stagionale, tutti ottenuti con Nicola in panchina. Cronaca [Tratto da La Repubblica online del 3 maggio 2021] Quando la paura ti paralizza, questo potrebbe essere il sommario. Troppo importante per essere bella, questa Torino-Parma. Importante per i piemontesi, ovviamente. Il Parma ci arriva sull'orlo di un burrone. Poco da raccontare di calcio, qualcuno - quando arriva il gol tanto agognato (ma cercato nel modo peggiore possibile) - fa segno ai granata di usare la testa. Dicono sia colpa delle endorfine, l'ipofisi non ha il cuore granata nè la memoria per commuoversi a poche ore dal giorno della memoria. Il Toro più brutto e neppure così scatenato, rumina calcio. Lo salvano i due più lucidi del match, gli esterni. Ansaldi e Vojvoda. Dopo un'ora di non calcio. Monumento ad Ansaldi. Minuto 63' l'argentino di fascia sinistra dice: ora basta, un sussulto da vecchi tempi, non siamo mica più così giovani, lascia sul posto Laurini va sul fondo, mette un pallone teso e basso, Sepe non ci arriva, la palla filtra e a Vojvoda, l'altro costruttore utile di casa, col piattone segna il gol della stagione. Uno a zero. Toro a quota 34 e Parma in B. Per lo slavo è il primo gol stagionale. Ha trovato il momento giusto. Troppo importante per essere bella Dopo pochi minuti il volto di Urbano Cairo in tribuna esprime chiaramente la tensione che aleggia all'Olimpico. Nei primi 45' la paura di sbagliare è protagonista assoluta dell'interpretazione granata, un attore che dimentica la parte, più che recitare calcio lo sussurra, appoggiandosi solo a ripetuti e ripetitivi traversoni di Ansaldi e di Vojvoda, uniche fonti di gioco. Il centrocampo è farraginoso e risente della mancanza di grinta (Mandragora) e di idee (Verdi) causata dalle squalifiche. Parma ordinato, ma.. Davanti? Il Parma, allora, gioca con ordine e fluidità, con uno straccio di idea di gioco, con Brugman a dirigere, e una fluida circolazione di palla. D'altronde non ha più nulla da perdere e ben poco da dire. Ne esce un primo tempo confuso e infelice. Un primo tempo con Sirigu che blocca un tiro centrale proprio di Brugman e poi vede un'incornata di Cornelius sorvolare di poco la traversa. Dall'altra parte il solo a provarci con convinzione è Ansaldi, un suo tiro appena entro l'area, dopo un'azione di disordine organizzato scheggia la traversa. Ma la difesa emiliana non deve mai soffrire e soprattutto Sepe non deve opporsi a nessuna conclusione. La tensione domina, e passa dagli occhi del presidente agli animi dei calciatori. La preghiera può tornare a Superga. Cosa importa? Il gioco può attendere, per una squadra chiaramente da rifondare. La preghiera alzata al cielo ha trovato i Santi protettori, quelli di Superga. Solo a loro, adesso, potranno essere rivolte le preghiere. |
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