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Bentegodi
09/05/2021
h.15.00
HELLAS VERONA - TORINO 1-1 (0-0)
Hellas Verona
: Pandur, Dawidowicz (al 46' Magnani), Gunter, Ceccherini (al 71' Dimarco), Faraoni, Ilic, Barak, Lazovic, Salcedo (al 57' Lasagna), Zaccagni (al 57' Colley), Kalinic. A disposizione: Silvestri, Lovato, Favilli, Cetin, Ruegg, Berardi, Sturaro, Bessa. All.: Juric.
Torino: Sirigu, Bremer, Nkoulou (al 51' Lyanco), Buongiorno, Vojvoda, Rincon (al 58' Lukic), Mandragora, Verdi (al 58' Baselli), Ansaldi, Sanabria (al 78' Bonazzoli), Belotti (al 78' Zaza). A disposizione: Milinkovic-Savic, Ujkani, Gojak, Rodriguez, Singo, Linetti, Sava. All.: Nicola.
Arbitro: Massa di Imperia.
Reti: Vojvoda 85' (T), Dimarco 88' (V).
Spettatori: 0, giocata a porte chiuse.
Note: Ammoniti: Juric per proteste, Dawidowicz, Nkoulou, Kalinic per gioco falloso. Gunter, Vojvoda per comportamento non regolamentare. Recupero 2' pt e 5' st, calci d'angolo 9-3 per il Verona.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 9 maggio 2021]
Il veleno nella coda. Un Toro, invero brutto, trova il secondo gol di fila di Vojvoda, il cui stacco da centravanti è la cosa più bella della partita granata. E' il minuto 85', con le notizie che arrivano da Benevento è quasi un match point salvezza dopo una stagione così sofferta. Ma tre minuti dopo, l'ospite rientra in difesa come fosse andato a una scampagnata e il Verona, che ha fatto la partita dall'inizio alla fine senza trovare la zampata vincente (anche perché Bremer e Buongiorno sono i migliori tra gli ospiti) trova il pari con il sinistro educato di Dimarco, perso da Lukic al limite dell'area, un tiro di esterno sinistro che si spegne nell'angolino basso. Match spigoloso e nervoso - Sono i due lampi di un match a dire il vero spigoloso e contratto, interpretato meglio dai veneti, contro un Torino troppo corrucciato e preoccupato, che fatica a fare anche il calcio che predilige, quello che si appoggia agli esterni. Vojvoda à spesso in balia deglie sterni mancini di casa, là dove il verona abitualmente è più pericoloso. Ma anche Ansaldi, sul lato opposto si elide, insieme a Faraoni, suo "dirimpettaio". In palio ci sono punti a cui tengono tutti: il Verona perché non vince in casa dal 15 febbraio col Parma; il Torino per lasciare prima possibile le acque basse. Sirigu miracoloso su Salcedo - Se le motivazioni pesano negativamente sull'ospite, che ha ancora molto da chiedere alla volata finale del torneo, il Verona che si à sciolto dopo aver raggiunto il mare della tranquillità, fa la partita con maggiore fluidità. Dopo 7' Salcedo à liberissimo davanti a Sirigu e incorna il cross di Zaccagni, il portiere si allunga ed evita di affrontare un match in salita. Due minuti dopo, la grande paura per il portiere che salta su un pallone a campanile pr la presa alta, trova l'ostacolo di Kalinic e cade con una brutta torsione del ginocchio. Si teme qualcosa di grave, invece una spugnatura e il n.1 resta al suo posto. Sanabria e Belotti non si accendono - Il Toro, rispetto al faticoso successo sul Parma, ritrova Mandragora e Verdi che hanno scontato un turno di squalifica. Il secondo in particolare prova ad accendere la coppia Belotti-Sanabria, senza tuttavia riuscirci. Dawidowicz fa la voce grossa su Belotti e Massa glielo permette, Sanabria resta un po' fuori dal gioco. Eppure al 24' su traversone di verdi, Pandur esce e respinge sui piedi di Ansaldi che tira al volo, la palla finisce ancora sul giovane portiere dei veneti che rialzandosi smanaccia verso la porta, sulla linea Dawidowicz evita il gol. La replica un minuto dopo, Ilic ispirato da Lazovic va al cross, Faraoni al volo centra la parte esterna della rete. Brividi a senso unico - La tensione è un cattivo compagno di squadra per i granata, le giocate più elementari diventano complicatissime. Se il Torino non riesce a esprimere una manovra fluida, il Verona ha meccanismi oliati, Zaccagni e Lazovic in particolare, appoggiati da Ilic, sono attivissimi. Il match va avanti a colpi di tosse, il Verona prova a scuotersi a fine tempo, creando una mischia in area granata, due tiri ravvicinati respinti da Sirigu e da Belotti in spaccata, poi Vojvoda perde un pallone sanguinoso, Lazovic salta di slancio Nkolou ma davanti a Sirigu la sua spizzicata finisce fuori. Buongiorno e Bremer, due baluardi La ripresa si apre con Zaccagni che si fa trovare pronto davanti a Sirigu, vince il portiere che respinge di piede la sua conclusione. Il Verona parte forte, isnomma, un paio di cross attraversano l'area davanti a Sirigu senza trovare destinatari, la manovra granata invece à farraginosa, il Verona spinge e il Toro resiste per la caparbietà dei difensori, si distingue Buongiorno. Allo scoccare dell'ora dopo che Nicola ha provato a cambiare i suoi interni di centrocampo, il neo entrato Baselli trova un corridoio per lanciare Belotti, il giovane portiere Pandur si distende e mette in angolo. Juric vuole che i suoi tornino alla vittoria, manca da lunghe settimane, Lasagna, subentrato a Zaccagni, calcia a giro di sinistro, Sirigu risponde presente. Entra Dimarco al posto di ceccherini per alzare la quota tecnica della squadra veneta, la partita à un costante duello rusticano, non cattivo ma nervoso, Nicola cambia il suo attacco: dentro Bonazzoli e Zaza per la volata finale, fuori Belotti e Sanabria. Ma à il Verona a portare l'assalto: Sirigu anticipa Lasagna, Bremer, in spaccata Colley. Volata finale - Si deciderà in volata. Dimarco va in avanscoperta all'84' intercetta un pallone a centrocampo, con Sirigu fuori dai pali prova il colpo "alla Quagliarella", ma il tiro gli esce basso; un guanto di sfida che il Toro raccoglie: Bonazzoli davanti a Pandur calcia sul giovane portiere di casa. Sono i prodromi del finale al cardiopalmo: all'86' Ansaldi effettua uno dei pochi cross che à riuscito a produrre, Vojvoda (match insufficiente) s'inventa uno stacco da centravanti consumato e infila di testa. La gioia dura 120 secondi, perché Dimarco al limite traduce in soldoni il tocco di Barak, firmando l'1 a 1. Lukic si becca una lavata di capo da Baselli. Il Toro butta via due punti e smentisce il detto (l'occasione fa l'uomo ladro), perché il Verona, colpito per l'ennesima volta in zona Cesarini (chiedete a Milinkovic Savic), non avrebbe meritato di perdere.