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Grande Torino |
02/10/2021 |
h.18.00 |
TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0) Torino: Milinkovic-Savic, Zima, Bremer, Rodriguez, Singo, Pobega, Mandragora, Aina (al 65' Ansaldi), Lukic (al 65' Linetty), Brekalo (all'84' Rincon), Sanabria (al 77' Baselli). A disposizione: Berisha, Gemello, Izzo, Verdi, Kone, Vojvoda, Warming, Buongiorno. All.: Juric. Juventus: Szczesny, Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro, Bernardeschi (all'80' Kulusevski), McKennie, Locatelli, Rabiot, Kean (al 46' Cuadrado), Chiesa (all'89' Jorge). A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Arthur, Pellegrini, Bonucci, Rugani, Bentancur. All.: Allegri. Arbitro: Valeri di Roma. Reti: Locatelli 86'. Spettatori: 12.073 paganti per un incasso di 459.153 euro. Note: Pomeriggio gradevole, terreno in buone condizioni, affluenza di pubblico vicina al tutto esaurito in base alle nostre anti covid vigenti. Ammoniti Sanabria, Likic, Mandragora e Chiellini per gioco falloso, calci d'angolo 6-4 per la Juventus, recupero 0' pt, 4' st. Nel Torino sono assenti gli infortunati Belotti, Zaza, Pjaca e Praet, lo squalificato Djidji, mentre siedono in panchina Izzo e Verdi, entrambi in condizioni precarie per malanni di vario genere. Cronaca [Tratto da La Stampa online del 2 ottobre 2021] Locatelli fa le cose per bene. E' lui il giustiziere del Toro quando sembrava che il derby potesse finire in pareggio. I granata, fino a quel momento autori di una partita molto generosa, non avevano fatto i conti con l'ex del Sassuolo che a 4' dal termine si fa perdonare un errore precedente e stende Milinkovic-Savic con un tiro potente e preciso: 0-1. Sono 3 punti importanti per il gruppo di Allegri che centra la quarta vittoria di fila, compresa la Champions, che permette di continuare l'arrampicata in classifica dopo un inizio shock. I bianconeri ottengono il massimo con il minimo sforzo e con una squadra senza Bonucci, Cuadrado e Bentancur - tutti e tre inizialmente in panchina - oltre agli infortunati Dybala e Morata. In tutto sono sei le novità rispetto all'ultima contro la Sampdoria, ma basta il secondo centro consecutivo dell'ultimo arrivato - non gli era mai successo in Serie A - per punire un Torino che incassa la ventesima sconfitta su venticinque partite della gestione di Urbano Cairo. ''E' un'emozione bellissima vincere il derby, dobbiamo continuare così'', la gioia del regista. Il Toro questa volta ha poco da rimproverarsi, la differenza l'ha fatta il colpo di una delle tante stelle della Juve. Privi dei suoi elementi migliori, invece, i granata, che nel finale hanno giocato senza punta, hanno provato a giocarsela con le armi che conoscevano meglio. Stavolta grinta e organizzazione non sono state sufficienti a salvare la pelle contro la squadra di Allegri uscita a sorpresa - visto il rendimento delle ultime volte - proprio nella seconda fase di gara. Il primo tempo è double face. Perché il Toro prova subito a fare la partita senza paura (dopo 45' il possesso palla è oltre il 60 per cento), ma la Juve impiega 3' a far capire i i rischi che corre: De Ligt ruba palla a Sanabria e Kean vanamente inseguito da Bremer si fa cinquanta metri palla al piede prima di tirare a fil di palo. Ma due minuti dopo è clamoroso l'errore di McKennie che da due passi gira sopra la traversa l'assist di Rabiot (lanciato da un errore di Pobega). La squadra di Juric ci impiega un po' a calibrarsi e dosarsi, però la Juve non ne approfitta: ancora lo statunitense all'8' non riesce a centrare la porta a conclusione dell'ennesimo contropiede. I granata provano a farsi vedere con le palle inattive, come aveva chiesto l'allenatore alla vigilia. Al 22' Lukic arpiona di testa una rimessa laterale a lunghissima gittata di Aina, ma da posizione invitante gira sul fondo. L'occasione, però, cambia l'inerzia della partita dopo le fiammate iniziali della Juve. I bianconeri cominciano ad essere infastiditi dalle sovrapposizioni di Aina e Brekalo sulla fascia sinistra e pian piano perdono campo e risultano meno efficaci. Il Toro alza il ritmo e al 38' costruisce una palla gol con Mandragora che Szczesny riesce a deviare in qualche modo. Come l'inizio, anche la coda del primo tempo è di targa bianconera: al 44' Locatelli può battere a rete da dentro l'area, Zima è bravo a chiudergli lo spazio e deviare in angolo. C'è anche Milinkovic-Savic che vuole diventare protagonista del derby: all'inizio della ripresa è lui il baluardo del Toro, prima respinge d'istinto un colpo di testa di Alex Sandro (8'), poi due minuti dopo neutralizza il tiro da fuori area di Cuadrado. Infatti la Juve parte ancora una volta meglio, l'ingresso per Kean del colombiano, un vero giustiziere del Toro (2 gol e 5 assist in 10 sfide), e l'accentramento di Chiesa sembrano le carte vincenti per i bianconeri, che al 13' chiedono un rigore per un contatto tra Pobega e Cuadrado. I padroni di casa per la prima volta soffrono il ritmo che prova ad imporre la Juve, così Juric dopo l'ora di gioco inserisce Ansaldi e Linetty (per Aina e Lukic) per cercare un po' d'ossigeno. Poi il croato toglie anche l'unica punta (Sanabria) per Baselli. Ma il finale è bianconero. A 9' dal termine Rabiot sfugge a Zima, Ansaldi a porta sguarnita salva su Chiesa. Sale la pressione davanti al portiere serbo, infatti Locatelli, assistito da Chiesa, al 41' lo trafigge con un preciso tiro dal limite dell'area. La Juve ha anche la possibilitè di raddoppiare con Kulusevski che colpisce il palo, ma sarebbe stato troppo per un Toro orgoglioso e ancora beffato nel finale. |
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