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Diego Armando Maradona
17/10/2021
h.18.00
NAPOLI - TORINO 1-0 (0-0)
Napoli
: Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Fabian Ruiz, Anguissa, Politano (al 60' Lozano, all'89' Juan Jesus), Zielinski (al 71' Elmas), Insigne (al 71' Mertens), Osimhen. A disposizione: Meret, Lobotka, Demme, Ghoulam, Petagna, Zanoli. All.: Spalletti.
Torino: Milinkovic-Savic, Rodriguez (al 67' Linetty), Bremer, Djidji, Aina, Mandragora (all'8' Kone, all'89' Warming), Lukic, Singo, Brekalo, Linetty (al 67' Pobega), Sanabria (al 67' Belotti). A disposizione: Berisha, Izzo, Zima, Zaza, Baselli, Ansaldi, Vojvoda. All.: Juric.
Arbitro: Sacchi di Macerata.
Reti: Osimhen 81'.
Spettatori: 27.579 paganti, il Napoli non comunica l'incasso.
Note: Serata gradevole, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Rodriguez, Linetty, Pobega, Koulibaly e Anguissa per gioco falloso, Milinkovic-Savic per proteste. Calci d'angolo 5-3 per i Torino, recupero 2' pt, 5' st. Al 25' Milinkovic-Savic para un calcio di rigore a Insigne, esordio in maglia granata per Kone e Warming.
Cronaca
[Tratto da La Stampa online del 17 ottobre 2021]
L'ottava meraviglia del Napoli, la quarta punizione - consecutiva - subita dal Toro nei minuti finali. Ad Ivan Juric stavolta non riesce lo scherzetto dell'anno scorso con il Verona, ma è una squadra, quella granata, che impegna a fondo la capolista. Anche se il gusto &egave; ancora una volta amaro per il Toro che dopo aver buttato al vento diversi punti contro Lazio, Venezia e Juventus, conferma di avere il suo tallone d'Achille negli ultimi momenti di gara. A piegarlo, stavolta, è il solito Osimhen che a 9' dal termine regala al Napoli un 1-0 prezioso: Milan scavalcato e vetta ritrovata. Il Toro, però, gioca alla pari e costruisce diverse occasioni per passare in vantaggio. La prima è con Bremer al 16', il brasiliano del Toro non pensa solo ad arginare Osimhen, ma si fa spesso trovare anche nell'area avversaria: l'incornata da calcio d'angolo finisce nelle mani di Ospina. Le più importanti se le procura Brekalo. Alla mezzora il croato è bravo ad impegnare il portiere del Napoli con un potente tiro sul primo palo, ma al 20' della ripresa l'occasione è ancora più clamorosa: il 14 del Toro penetra in velocità tra le maglie azzurre, ma non fa i conti con il portiere che con una prodezza devia il tiro da due passi. E 5' dopo gira alle stelle una spaccata dopo una bella manovra Lukic-Singo. Il trequartista granata ha stoffa e si vede, ma manca un po' in concretezza come testimoniano anche due golosi contropiede sulla coda dei primi 45' che avrebbe dovuto sfruttare meglio. Nel primo tempo è Vanja Milinkovic-Savic protagonista. Al 25' il gigante serbo para un rigore fischiato dall'arbitro per un contatto tra la sorpresa Kone all'esordio assoluto in granata (dopo 7' in campo al posto di Mandragora uscito in lacrime per un problema al ginocchio) e Di Lorenzo. Undici metri di lacrime - alla fine senza conseguenze - per Insigne che inciampa nel terzo errore su cinque tentativi in questo campionato, e di effimera gloria per il portiere del Toro che intercetta il primo penalty in Serie A (nel 2017 in Coppa Italia parò a Dzeko un tiro decisivo per il passaggio del turno). La squadra di Spalletti c'è, anche se è meno incisiva e pragmatica del solito. Le cose migliori le fa vedere nel secondo tempo. Tra l'11' e il 18' ha l'illusione di aver sbloccato la partita, ma prima interviene il Var ad annullare il gol di testa di Di Lorenzo e spegnere la festa dello stadio Maradona (fuorigioco per pochi centimetri), poi è il palo a dire di no a Lozano con Milinkovic battuto. Il Napoli diminuisce i giri proprio quando sembra di poter passare, nel Toro entra Belotti (in campo dopo 50 giorni) a ridare un po' di coraggio. Ma quando i granata cominciano a pensare di avercela fatta, subiscono l'ennesimo castigo. Il gran colpo di testa di Osimhen, che raccoglie in cielo il flipper nell'area di rigore scatenato da Mertens, questa volta è quello giusto per il Napoli. Il finale è incandescente, l'arbitro Sacchi non fa battere al Toro l'ultimo angolo facendo infuriare Belotti, mentre in panchina Spalletti e Juric non si scambiano cortesie.