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Dacia Arena
06/02/2022
h.18.00
UDINESE - TORINO 2-0 (0-0)
Udinese
: Silvestri, Zeegelar, Pablo Marí, Rodrigo, Udogie, Jajalo, Makengo, Arslan (all'82' Walace), Soppy (all'81' Molina), Beto, Success (al 71' Pussetto). A disposizione: Padelli, Perez, Nuytinck, Samardzic, Ballarini, Benkovic, Nestorovski, Gasparini, Pinzi. All.: Cioffi.
Torino: Milinkovic-Savic, Rodriguez, Buongiorno (al 52' Pobega), Zima, Vojvoda, Lukic, Mandragora, Singo, Praet, Brekalo, Sanabria (al 71' Pellegri). A disposizione: Berisha, Izzo, Pjaca, Ansaldi, Seck, Didji, Ricci, Aina, Warming, Linetty. All.: Paro.
Arbitro: Rapuano di Rimini.
Reti: Molina 93', Pussetto 96' rig.
Spettatori: 9.837 paganti per un incasso di 114.186 euro.
Note: Nel Torino, che scende in campo con la terza divisa blu scuro con inserti oro, siede in panchina il vice allenatore Paro in luogo di Juric squalificato in seguito all'espulsione maturata per proteste al termine della gara con il Sassuolo nel turno precedente. Pomeriggio freddo, terreno in buone condizioni, stadio fruibile per la metà della sua capienza in seguito alle nuove, meno restrittive, norme anti-covid. Calci d'angolo 8-3 per l'Udinese, recupero 0' pt, 5' st, poi diventati 7'; espulso Mandragora al 92' per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso, ammoniti Lukic, Jajalo e Praet per gioco falloso, Soppy per simulazione, Singo e Arslan per reciproche scorrettezze. Esordio in maglia granata per Pellegri, arrivato nel mercato di gennaio assieme a Ricci e Seck, rimasti in panchina.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 6 febbraio 2022]
Non è stato vero Toro, si è vista una Udinese compatta, intelligente e meritevole del 2-0 finale. Alla ripresa i granata frenano e compiono un netto passo indietro sul piano del gioco, non riuscendo ad approfittare del rallentamento di Roma e Fiorentina. L'Udinese invece capitalizza con Molina e con il rigore di Pussetto nei minuti di recupero i due errori di Milinkovic e porta a casa tre punti d'oro. Che, va detto, avrebbe comunque meritato per la prestazione di livello superiore. Tanti giocatori al di sotto del loro standard abituali tra i granata, che per il Venezia perdono Mandragora (espulso) e Lukic (ammonito, era in diffida). Ci mette del suo pure Juric (squalificato e rimpiazzato dal vice Paro), che ad inizio ripresa sposta Lukic in difesa facendo saltare il già precario equilibrio della sua squadra. Senza scintilla - Aveva probabilmente annusato il pericolo, Ivan Juric, che appena ventiquattrore fa aveva esortato i suoi ragazzi "a riaccendersi subito dopo una sosta che proprio non ci voleva, perché venivamo da un periodo di forma favolosa". E in effetti al nuovo impatto con il campionato, alla Dacia Arena di Udine, per tutto il primo tempo al Toro manca proprio quella scintilla di intensità e aggressività che ne aveva caratterizzato il recente cammino. L'esame di friulano si dimostra essere più complicato del previsto, anche perché i granata sbattono contro una Udinese fisica, equilibrata e in palla, soprattutto nei suoi tre uomini di centrocampo. Emozioni al contagocce, comunque, e va detto subito per tutta la prima parte della serata friulana. In un copione che scorre sul binario dell'equilibrio: avvio e chiusura della frazione in cui si preferisce la squadra di casa, parte centrale ad appannaggio del Toro almeno sotto il profilo del possesso. Il Toro non riesce ad essere quello di sempre: gli mancano, a metà partita, le sgasate di Singo e Vojvoda sugli esterni, Zima sporca tanto la sua serata con diversi errori, Praet gioca a nascondersi, Brekalo patisce una serata non brillante. E Lukic entra ed esce dalla gara, facendosi notare più per l'ammonizione a metà primo tempo: era diffidato, salterà il Venezia. Equilibrio - Al netto di ciò che gli ospiti non riescono a confermare e dei meriti della squadra di Cioffi, i primi quarantacinque minuti non brillano per sussulti. Anzi, a conti fatti anche il bilancio delle occasioni finisce in parità: una per i granata, una per l'Udinese. La prima è per la squadra di Juric (squalificato, in panchina c'è il vice Paro) quando dopo un paio di minuti Praet trova un corridoio dalla destra verso il centro dell'area bianconera, da dietro arriva Vojvoda che però sbaglia la scelta: preferisce un assist maldestro a una facile conclusione in porta. Dopo diciassette minuti, l'unico errore di Buongiorno del primo tempo lancia Beto nell'allungo: il portoghese anticipa pure Rodriguez, ma il suo diagonale non inquadra lo specchio. Alla voce delle occasioni mancate entra anche il mancato aggancio di Sanabria (28') sotto porta su uno squillo di Praet. All'intervallo Udinese-Torino è tutta qua. Lukic terzo di difesa - Dopo otto minuti dall'inizio della ripresa emergono i problemi fisici di Buongiorno della vigilia, e Juric dalla tribuna chiama la sostituzione. Il tecnico lancia nella mischia Pobega, che si posiziona a centrocampo accanto a Mandragora. La novità è l'arretramento di Lukic sulla linea dei difensori, nella posizione di centrodestra, accentrando Zima nel pacchetto dei tre. Un assetto mai provato prima, e si vede: il Toro sbanda, perde le distanze e impiega una ventina di minuti abbondanti a riprendere le posizioni, mentre l'Udinese guadagna campo. Una mossa, quella di Juric, che fa perdere al Toro quell'equilibrio faticosamente tenuto in piedi per quasi un'ora di gioco. Al 18' cade nei piedi di Singo l'occasione più grossa del Toro: sventola potente, ottima la risposta di Silvestri. Disastro Milinkovic - La partita sale di tono, si incattivisce, e fioccano i cartellini gialli. Si fa ammonire Mandragora: anche lui era in diffida, come Lukic salterà il Venezia. Ammonizioni in successione anche per Success, Singo, Praet e Arslan. A metà ripresa i due tecnici si giocano le carte Pellegri (per Sanabria) e Pussetto (per Success). Alla mezzora da una bella combinazione Pellegri-Praet nasce un corridoio per Vojvoda: in corsa, l'esterno calcia sui tabelloni. Finisce male per il Toro, in balia del gioco dell'Udinese: al terzo minuto di recupero arriva l'espulsione nel recupero per doppia ammonizione di Mandragora (fallo su Jajalo) e venti secondi dopo, sulla successiva punizione, Molina beffa un Milinkovic colpevole. Passano due minuti e il portiere granata completa il disastro: prima non controlla una presa agevole, poi atterra goffamente Pussetto causando al 95' il rigore che lo stesso attaccante realizza. Finisce 2-0, in gloria per i friulani, malissimo per il Toro.