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Grande Torino
04/01/2023
h.14.30
TORINO - HELLAS VERONA 1-1 (0-1)
Torino
: Milinkovic-Savic, Djidji, Schuurs, Rodriguez, Lazaro, Lukic, Ricci (all'89' Linetty), Vojvod,; Vlasic, Miranchuk, Radonjic (al 65' Sanabria). A disposizione: Berisha, Gemello, Bayeye, Zima, Karamoh, Adopo, Seck, Dembele, Gineitis. All.: Juric.
Hellas Verona: Montipò, Dawidowicz, Hien, Ceccherini, Depaoli (all'86' Hrustic), Sulemana (al 72' Ilic), Tameze, Doig, Lazovic (all'81' Terracciano), Kallon (al 72' Verdi), Djuric. A disposizione: Berardi, Perilli, Veloso, Henry, Piccoli, Gunter, Magnani, Cabal, Coppola. All.: Zaffaroni.
Arbitro: Dionisi de L'Aquila.
Reti: Djuric 45' (T), Miranchuk 64' (T).
Spettatori: 15.845 di cui 9.899 paganti per un incasso di 135.983 euro e 5.946 abbonati.
Note: Pomeriggio mite per le medie stagionali e a tratti soleggiato, terreno in buone condizioni. Ammonito Dawidowicz per gioco falloso e Schuurs per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 6-3 per il Torino, recupero 2' pt, 6' st; con questo pareggio l'Hellas Verona interrompe una striscia negativa fatta da 10 sconfitte consecutive; presenti all'Olimpico Grande Torino poche decine di sostenitori dell'Hellas: la trasferta è stata vietata in settimana a tutti i residenti in Veneto.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 4 gennaio 2023]
Al Toro non riesce la ripartenza lanciata per merito di un Verona fermamente deciso a porre fine alla caduta libera determinata dalle dieci sconfitte di seguito. Il pareggio rispecchia il sostanziale equilibrio in campo, però va detto che l'Hellas è andato vicino al raddoppio in due occasioni: sull'1-0 con Depaoli e poi sull'1-1 con Lazovic. E in entrambe le circostanze si è trattato di errori di mira commessi da ottima posizione. Anche i granata hanno costruito due palle gol dopo aver riacciuffato gli avversari: una cavalcata di Linetty rifinita male, e giusto all'ultimo minuto di recupero un guizzo aereo di Lukic concluso però a lato. Ma il principale rammarico di giornata riguarda la scelta iniziale di Juric che ha impiegato Vlasic da punta pura per oltre un'ora senza ricavarne i benefici immaginati, anzi giocando praticamente in dieci. Il primo tempo, è privo di emozioni fino al colpo di coda dell'Hellas. C'è un angolo calciato forte e teso da Lazovic, una parabola che favorisce il movimento ad anticipare Schuurs fatto abilmente da Djuric sul primo palo. La deviazione aerea dell'attaccante del Verona è centrale ma sorprende nettamente un indeciso Milinkovic. Il portiere trenta secondi dopo rischia di incassare il 2-0 in un contrasto con Kallon al limite dell'area. Vlasic bloccato - Né il Toro né il Verona fin lì erano riusciti a graffiare nei sedici metri. Juric ha proposto Vlasic punta centrale e non falso nove nel senso che il croato ha fatto proprio il centravanti al posto di Sanabria. La mossa non ha dato esiti poiché l'asfissiante e ruvida marcatura di Hien ha costretto Vlasic a giocare quasi sempre spalle alla porta, il che ha privato la squadra della sua inventiva. Il povero Nikola si è battuto con orgoglio ma quando può ricevere palla faccia alla porta diventa più pericoloso, naturalmente. I suoi assistenti laterali, Miranchuck e Radonjic non riuscendo ad alzare i ritmi venivano facilmente disinnescati e quindi il lavoro di rifornimento del centrocampo non produceva effetti benefici. La partita si accende - Il meglio del match arriva nella ripresa. Al quarto d'ora Kallon smarca De Paoli in mezzo all'area, ma la girata di testa a botta sicura è finita fuori. Dal mancato 2-0 all'1-1 passano quattro minuti. E' un pezzo di bravura di Miranchuk che di sinistro da fuori area fulmina Montipò. Qui Juric immette Sanabria per Radonjic ma è il Verona a farsi subito pericoloso con un perfetto suggerimento di Doig per Lazovic appostato in beata solitudine sul secondo palo: l'inzuccata però termina fuori ed è un errore clamoroso oltre che rovinoso. Zaffaroni allora si gioca le carte Ilic e Verdi, per un finale a viso aperto, come classifica impone. Però è il Toro ad andare vicino al successo, che sarebbe stato una punizione crudele per un Verona apparso una squadra in fiducia, non certo allo sbando o rassegnata.