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Olimpico di Roma
27/09/2023
h.20.45
LAZIO - TORINO 2-0 (0-0)
Lazio
: Provedel, Lazzari (al 79' Hysaj), Casale, Romagnoli, Marusic, Vecino (all'80' Guendouzi), Rovella, Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile (al 74' Castellanos), Zaccagni (all'80' Isaksen). A disposizione: Sepe, Mandas, Patric, Pellegrini, Gila, Cataldi, Kamada, Pedro. All.: Sarri.
Torino: Milinkovic-Savic, Schuurs, Buongiorno (al 27' Sazonov), Rodriguez, Bellanova (al 79' Soppy), Tameze (al 59' Ilic), Ricci, Lazaro (al 79' Pellegri), Vlasic, Sanabria, Zapata (al 59' Radonjic). A disposizione: Gemelo, Brezzo, Karamoh, Seck, Vojvoda, Gineitis, Linetty, N'Guessan . All.: Juric.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Reti: Vecino 56', Zaccagni 75'.
Spettatori: 36.600 circa, la Lazio non comunica paganti né incasso.
Note: Serata mite, terreno in ottime condizioni, calci d'angolo 4-2 per la Lazio, recupero 3' pt, 6' st, poi diventati 7' in seguito al consulto del Var che ha tolto un calcio di rigore assegnato al Torino. Ammoniti Bellanova e Schuurs per fallo tattico, Tameze, Immobile e Ricci per gioco falloso. Esordio in maglia granata per Sazonov, prelevato negli ultimi giorni di mercato dalla Dinamo Mosca, entrato in luogo di Buongiorno infortunato e presenza numero 50 per Samuele Ricci in maglia granata. Presenti all'Olimpico 276 sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 27 settembre 2023]
La Lazio torna al successo ed allontana la crisi contro un bel Toro, punito ben oltre i propri demeriti. Anzi, fino al gol che sblocca la gara (Vecino al 10' della ripresa) la squadra di Juric fa di più e gioca meglio di quella di casa con il solo torto di non capitalizzare la sua superiorità (Zapata ha tre ottime opportunità ma non è ispirato). La Lazio resiste sorniona per poi uscire nell'ultima mezzora anche grazie al calo atletico della formazione granata che, avendo giocato domenica (mentre la Lazio era stata impegnata sabato), ha avuto un giorno in meno di riposo. La sconfitta però non offusca la bella partenza in campionato della squadra di Juric. Per Sarri, invece, la vittoria (la prima conquistata quest'anno all'Olimpico) serve come il pane per allentare le tensioni e ravvivare una classifica deficitaria. Meglio il Toro - Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Comincia molto bene il Toro, con la formula a due punte che Juric presenta per la prima volta, passando al 3-4-1-2. Vlasic è il trequartista dietro Zapata e Sanabria. Sulle fasce ci sono Bellanova e Lazaro, in mezzo Tameze e Ricci. Il terzetto difensivo è il solito: Schuurs-Buongiorno-Rodriguez, ma dopo 25 minuti il torinese deve arrendersi per un problema muscolare, lo sostituisce il georgiano Sazonov, al debutto assoluto. Nella Lazio Sarri ripropone Lazzari terzino destro (con Marusic a sinistra) e la coppia di centrali Casale-Romagnoli. Centrocampo inedito con Vecino mezzala, Rovella centrale (al debutto da titolare) e Luis Alberto. In attacco solito tridente Anderson-Immobile-Zaccagni. Nella prima mezzora il Toro è padrone del campo, gioca meglio della Lazio con quelle che sono le caratteristiche che di solito è la squadra di Sarri a mettere in mostra: possesso palla e fraseggio stretto. Ai granata manca però il gol, a cui vanno vicino al 6' per due volte. Prima il tiro di Vlasic dalla distanza viene respinto con qualche difficoltà da Provedel, sulla ribattuta Zapata da favorevole posizione non riesce ad inquadrare la porta. La squadra di Juric, con le sue marcature uomo su uomo, spegne le fonti di gioco laziali e mostra anche una migliore condizione atletica. La Lazio fa fatica a trovare spazi e sembra bloccata dalle paure di un inizio di campionato disastroso. I biancocelesti provano a fare qualcosa, ma non riescono mai a rendersi pericolosi. L'unica opportunità capita a Casale sugli sviluppi di un angolo di Luis Alberto. La conclusione del difensore termina di poco alta, ma prima di finire sui suoi piedi la sfera tocca il braccio di Immobile. Fabbri non fischia, ma se fosse stato gol l'azione sarebbe stata rivista al Var. Nel finale di tempo è di nuovo il Toro a farsi minaccioso nell'area laziale. Zapata, soffiando palla a Romagnoli, innesca un contropiede sul quale viene fermato dal salvataggio in extremis di Luis Alberto, quindi al 43' lo stesso attaccante colombiano ha un'ottima opportunità a pochi metri dall'aerea piccola, ma il suo colpo di testa è debole e Provedel riesce a neutralizzarlo. Scatto Lazio - La ripresa comincia sulla falsariga di quanto accaduto nel primo tempo, con il Toro che tiene il pallino del gioco e la Lazio che resta prudente. Ma attorno al 10' la squadra di casa ha una fiammata che la porta al gol. Sulla destra c'è una bella combinazione sullo stretto tra Lazzari e Felipe Anderson, sul cross del terzino Vecino anticipa Bellanova e gira di destro in rete. Per il Toro, che fin lì aveva giocato meglio dei padroni di casa, è una botta dura da digerire. Juric corre subito ai ripari e mette dentro Ilic per Tameze e Radonjic per Zapata, tornando così al 3-4-2-1, con Sanabria punta centrale e alle sue spalle Vlasic e Radonjic. Ma i cambi (di uomini e di modulo) non producono la reazione sperata dal tecnico. Anche se al 18' Lazaro ha una buona opportunità (il suo tiro finisce di poco alto). La Lazio, forte del vantaggio, cerca di addormentare il gioco per evitare il forcing dei granata. Attorno alla mezzora Sarri effettua i primi due cambi per dare maggiore freschezza alla sua squadra. Entrano Castellanos per Immobile e Guendouzi per Vecino. Giusto il tempo di farli sistemare in campo e la squadra di casa raddoppia con un'altra fiammata improvvisa. C'è ancora Felipe Anderson che ci mette lo zampino: palla filtrante sulla sinistra per Zaccagni che brucia sullo scatto Bellanova e infila Milinkovic. La Lazio, a quel punto, continua nella sua tattica conservativa, cui contribuiscono pure i successivi cambi di Sarri (entrano Isaksen per Zaccagni e Hysaj per Lazzari). Juric prova a rimescolare le carte inserendo Soppy per Bellanova e Pellegri per Lazaro, tornando così alla formula a due punte con cui aveva iniziato. Ma è ancora la Lazio a rendersi pericolosa con una combinazione tra due dei nuovi entrati: Isaksen s'invola sulla destra, sul suo cross Castellanos s'inventa una sforbiciata che finisce di poco fuori. Si arriva al recupero. Al 3' dei 6 minuti concessi da Fabbri c'è un tiro di Radonjic che finisce sul braccio di Hysaj. L'arbitro fischia il rigore, ma viene richiamato al Var e decide di non concedere più il penalty. E' l'ultima emozione della serata.