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Grande Torino
15/09/2024
h.15.00
TORINO - LECCE 0-0
Torino
: Milinkovic-Savic, Vojvoda (al 21' Walukiewicz), Coco, Masina, Pedersen (al 46' Sosa), Ricci, Linetty (al 62' Tameze), Ilic (al 74' Gineitis), Lazaro, Adams, Zapata (al 74' Karamoh). A disposizione: Paleari, Donnarumma, Bianay Balcot, Maripan, Dembele, Ciammaglichella, Sanabria, Njie. All.: Vanoli.
Lecce: Falcone, Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo, Berisha (al 70' Rafia), Pierret (al 46' Coulibaly), Ramadani, Morente (al 70' Oudin), Rebic (al 60' Pierotti), Krstovic. A disposizione: Fruchtl, Samooja, Borbei, Pelmard, Jean, Bonifazi, Mcjannet, Marchwinski, Hasa. All.: Gotti.
Arbitro: Colombo di Como.
Reti: -
Spettatori: 24.277 tra paganti e abbonati, incasso non comunicato.
Note: Splendida giornata di sole, terreno in ottime condizioni, ammoniti Pierret, Morente, Rafia e Walukiewicz, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 7-2 per il Lecce, recupero 1' pt, 4' st. Qualche fischio alla squadra al termine della partita, presenti all'Olimpico Grande Torino circa 1.500, rumorosissimi, sostenitori del Lecce.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 15 settembre 2024]
Il Toro rallenta la corsa, pareggia con il Lecce in casa e spreca così l'occasione di scavalcare la Juve e piazzarsi in testa da solo in attesa della trasferta dell'Inter a Monza. I granata non hanno creato nulla e hanno anche rischiato di perdere perché i giallorossi sono stati bravi a costruire due enormi occasioni. Il migliore del Toro è Milinkovic e questa considerazione è già indicativa dell'andamento della gara, che comunque non spegne l'entusiasmo con il quale la squadra di Vanoli ha iniziato la stagione. Applausi per Luca Gotti, come sempre molto attento e lucido nella preparazione della partita. Primo tempo - Vanoli si affida alla formazione prevista alla vigilia con Adams e Zapata in avanti e Pedersen e Lazaro sulle corsie. Gotti si mostra coraggioso inserendo sulla trequarti Moriente, Berisha e Rebic alle spalle di Krstovic. Il Toro chiede a Ilic di abbassarsi per costruire e al 5' il serbo premia l'inserimento di Ricci in area: la girata acrobatica al volo dell'azzurro termina alta. Il Lecce, però, non si spaventa e comincia a cucire la sua trama con grande attenzione. Nel primo tempo il Toro non riuscirà più a sorprendere la difesa avversaria, mentre i giallorossi sfrutteranno le difficoltà granata nelle transizioni negative e più in generale nella fase difensiva (difficoltà emerse anche nelle prime tre giornate, a prescindere dai risultati) per costruire alcune insidie (due tiri fuori di poco di Krstovic, una torre del centravanti su cui Coco interviene con tempismo) e un'occasione clamorosa: al 35' Walukiewicz, subentrato da poco all'infortunato Vojvoda, perde palla, Rebic salta Ricci e crossa, Lazaro si fa sfilare da Moriente che da due passi di testa grazia Milinkovic. Il rimpianto del Torino è legato soprattutto alla generosità con la quale l'arbitro Colombo valuta un fallo di Pierret su Ricci: era un'entrata da ammonizione e il centrocampista del Lecce aveva già ricevuto un cartellino giallo pochi minuti prima. Infatti Gotti sostituisce il suo giocatore nell'intervallo per non correre ulteriori rischi. Secondo tempo - A inizio ripresa Vanoli schiera Sosa al posto di Pedersen, spostando Lazaro a destra. Ma il Toro fatica ad arrivare al limite dell'area avversaria a causa di tanti errori nel fraseggio. Ilic non illumina, il movimento senza palla scarseggia e così il Lecce costruisce altre due occasioni. La prima è pericolosa: al 22' Krstovic salta Coco, si accentra e con un rasoterra di sinistro impegna Milinkovic. La seconda è bella grossa: al 24' sempre Krstovic, servito da Pierotti, conclude debolmente davanti al portiere granata che comunque è bravo nell'uscita bassa. Non succede più nulla di significativo nonostante Vanoli inserisca Tameze (al posto di Linetty) per alzare la pressione, Gineitis (Ilic) per aumentare fisicità in mezzo e Karamoh (Zapata) per cercare uno spunto in velocità. Ma il Toro non centra mai la porta di Falcone e il Lecce chiude con il rimpianto di non aver concretizzato almeno una delle palle-gol create.