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Delle Alpi |
23/01/1991 |
h.14.30 |
TORINO - INTER 1-0 (1-0) Torino: Marchegiani, Bruno, Policano (all'84' Carillo), Fusi, Benedetti, Cravero, Lentini, Baggio, Bresciani, Martin Vazquez, Muller (all'80' Mussi). A disposizione: Tancredi, Sordo, Skoro. All.: Mondonico. Inter: Zenga, Bergomi, Brehme, Battistini, Ferri, Paganin (al 63' Berti), Bianchi, Stringara (al 55' Pizzi), Klinsmann, Matthäus, Serena. A disposizione: Bodini, Baresi, Iorio. All.: Trapattoni. Arbitro: Lo Bello di Siracusa. Reti: Lentini 16'. Spettatori: 15.158 paganti per un incasso di 369.060.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 gennaio 1991] Zenga e Marchegiani fra i migliori in campo. Partita vera ed emozionante. La Coppa Italia acquista dignità già prima della stretta finale. Buon segno. Già valido avversario dell'Inter a San Siro, pur perdendo 2-1, il Torino ha passato il turno grazie al meritato 1-0 di ieri nello stadio-ghiacciaia di zona Continassa. Riuscendo persino ad accettare un terreno che il gelo-disgelo ed i peccati d'origine rendono ormai una lotteria ad ogni stop, ogni lancio o tentativo di palleggio. Prima che il prato venisse definitivamente arato dai tacchetti, e prima che l'Inter propensa ad una partita di contenimento si rendesse conto delle qualità e della spirito dell'avversario, i granata (15') hanno infilato Zenga. Lo svantaggio cambiava le carte sul tavolo di Trapattoni, uscito ancora una volta sconfitto da una trasferta nella città dei suoi trionfi con la Juve. Toccava all'Inter la caccia al gol-qualificazione mentre i granata, obbligati inizialmente a faticare in spazi intasati, riproponevano ripiegamenti e partenze corali. Assente Romano, il Toro ha riproposto Dino Baggio nel ruolo di valido perno del centrocampo lasciando spazio all'inventiva (ma anche ai ritorni) di Martin Vazquez, caricato dalla presenza in tribuna di Luisito Suarez. Lo spagnolo è tornato importante per alcuni lanci smarcanti e per la decisione nell'andare al tiro (chiedere a Zenga) prima che la fatica gli annebbiasse le idee. Muller, lasciato in campo sino a dieci minuti dalla fine (poi Mussi) quando la squadra entrava nella zona ormai tradizionale del massimo rischio, si è battuto con evidente impegno: ma se questo è il suo contributo la sua presenza diventa un peso. Non è stato snobbato dai compagni, ma non è mai riuscito a pesare sulla partita. Il rendimento globale ha colmato il vuoto. Bruno ha praticamente cancellato Klinsmann, Policano prima del nuovo cartellino giallo (ormai è nel mirino degli arbitri) ha limitato la vivacità di Bianchi ancora una volta fra i migliori nerazzurri, Benedetti ha vinto il consueto duello con un Serena caparbio ma non brillante. Lentini ha frenato a lungo Brehme, impaurendolo con scatti ripetuti. Il movimento di Bresciani ha inguaiato non poco Ferri. A centrocampo solo nel finale la spinta di Matthaeus, la freschezza di Pizzi subentrato a Stringara e di Berti (ripescato da Trapattoni, al posto di Paganin, per cercare di risolvere la situazione) hanno creato problemi al Toro, che a lungo ha tenuto in pugno il settore. Magnifico Fusi fra interdizione e rilancio, e accorto nel coprire Cravero se il libero avanza. L'Inter ha sofferto la solidità dell'avversario e la mancanza di concentrazione, ormai riservata al campionato che promette molto. Solo nell'ultime mezz'ora si è vista la grinta nerazzurra. Almeno per questione di orgoglio. Ma tre punizioni dal limite per il Torino nel primo quarto d'ora hanno sottolineato lo spessore dell'iniziativa granata. Che si concretizzava al 15', quando Zenga ribatteva da campione alla botta pesante di Martin Vazquez (che cercava il bis di San Siro), ma vedeva i compagni imbambolati sul tocco vincente di Lentini. I granata cercavano il raddoppio-sicurezza. Bresciani attento al pressing su Ferri gli rubava il pallone cercando Muller al centro: il brasiliano avrebbe potuto avvicinarsi a Zenga, preferiva impegnarlo con un tiro da lontano. Al 35' Marchegiani era graziato da Battistini che mandava fuori, di testa, il cross smarcante di Bianchi. Ma il finale del tempo era ancora del Toro, in attacco. L'Inter si scuoteva nella ripresa. Klinsmann calciava debolmente già al 46', ma sulla risposta granata Zenga doveva bloccare in uscita Baggio lanciato da Muller. gli attacchi nerazzurri vivevano di cross, diventava protagonista Marchegiani con efficaci uscite alte in presa. Al 72' gli rispondeva Zenga il quale, già lanciato alla sua sinistra, con eccezionale prontezza di riflessi deviava in angolo con la punta del piede destro la bomba bassa di Martin Vazquez. L'ultima parola a Marchegiani, una respinta volante (88') su botta ravvicinata di Pizzi. Un granata, nella mischia, impediva a Klinsmann di avventarsi alla Lentini sul pallone. C'era aria di rigore, ma Lo Bello non vedeva. Oppure era colto in extremis da una crisi di coscienza. Si era inguaiato con un secondo tempo a senso unico, nella valutazione dei falli. |
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