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Delle Alpi
10/03/1991
h.15.00
TORINO - CESENA 2-1 (0-1)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Baggio, Fusi (al 73' Annoni), Benedetti, Policano, Lentini, Sordo, Bresciani, Romano, Skoro. A disposizione: Tancredi, Carillo, Cois, Brunetti. All.: Mondonico.
Cesena: Fontana, Calcaterra, Nobile, Piraccini, Barcella (al 70' Gelain), Jozic, Turchetta, Esposito, Amarildo, Ansaldi, Ciocci (all'80' Cuttone). A disposizione: Ballotta, Giovannelli, Del Bianco. All.: Batistoni e Lucchi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Piraccini 33' (C), Lentini 84' (T), Baggio 87' (T).
Spettatori: 28.177 di cui 22.072 abbonati e 6.105 paganti per un incasso di 150.286.000 lire.
Note: Ammoniti Romano, Ansaldi, Nobile, Piraccin i, Bresciani e D.Baggio. Espulsi Amarildo e Lucchi (direttore tecnico del Cesena). Calci d'angolo 6-5 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 11 marzo 1991]
Miracolo al Delle Alpi. Una tantum, il Torino ha vinto allo sprint, e con pieno merito, anziché farsi rimontare, come in precedenti partite, quando per rilassamenti fatali nell'ultimo quarto d'ora aveva frenato e gettato alle ortiche almeno mezza dozzina di punti. Quelli di ieri valgono doppio. Segno di carattere, ma anche di cuore, grinta, determinazione e fortuna, per il morale un po' abbacchiato dopo il pari casalingo con il Cagliari e per la classifica. Ora l'Europa si è avvicinata, ma quanta paura. Prima del via il presidente Borsano si era recato in campo per salutare le donne presenti nel settore di fronte alla tribuna d'onore: era stato applaudito per l'iniziativa di portare gratis allo stadio il gentil sesso. Poi, quello che doveva essere un pomeriggio festoso ha sfiorato la beffa. Il pubblico ha assistito ad una battaglia, con ben sei ammoniti (Romani, Ansaldi, Esposito, Piraccini, Bresciani e Baggio) e due espulsi (Amarildo e il dt Lucchi). Sembrava un incontro stregato. Al primo serio contrattacco, ''nonno'' Piraccini, che non segnava da ben quattro stagioni in campionato, scattava su un intelligente assist di Amarildo, si smarcava davanti a Marchegiani (a qualcuno il capitano bianconero è parso in offside, ma probabilmente Bruno lo teneva in gioco) e lo beffava con un astuto pallonetto (33'). Una doccia gelata per il Torino che, pur privo di Cravero, Martin Vazquez e Mussi, aveva veramente assediato la porta di Fontana. Il bravissimo numero 1 aveva compiuto la parata più difficile su una terrificante punizione di Policano. Un Fontana insuperabile. Quando è parso battuto, come sul bellissimo sinistro dal limite di Romano (42'), ci hanno pensato la traversa e la fortuna ad evitare il gol, oppure il palo, come sul rigore di Bresciani (61'), bomber recidivo in errori dal dischetto dopo quello decisivo di Marassi in Coppa Italia. Il Torino non s'è mai arreso ed è stato premiato. Sono bastati tre minuti, dall'85' all'88', per ribaltare la situazione escacciare lo spettro di una sconfitta che avrebbe messo i granata fuori gioco dalla ''zona Uefa''. Il pareggio di Lentini è arrivato dopo un lungo assedio, con il Cesena in dieci da 9' per l'espulsione di Amarildo. Dino Baggio, al suo primo gol in Serie A, ha poi fissato il 2-1 quando i romagnoli erano addirittura in nove, con Esposito infortunato ai bordi del campo. Il Cesena, fanalino di coda ancora acceso di pallidissima speranza di salvezza ma soprattutto di orgoglio, in parità numerica aveva fatto soffrire un Torino arrembante però frenetico. Renato Lucchi, vecchio drago della panchina nei momenti disperati, aveva armato la squadra di sano realismo: difesa, pressing a centrocampo e contropiede affidato ad Amarildo e Ciocci, con improvvisi inserimenti di Piraccini che tenevano in allarme Benedetti, Bruno e il libero Fusi. Baggio doveva essere l'arma che arriva da lontano, ma Turchetta presidiava la corsia. Gli uomini di Mondonico sapevano che era fondamentale sbloccare al più presto il risultato, ma Bresciani, controllato da un Barcella che lo conosce bene per averlo avuto come compagno nell'Atalanta, non era in giornata di vena, come Skoro e Lentini. E gli sforzi di Romano, capitano e punto di riferimento, venivano vanificati da una manovra che finiva per strozzarsi davanti alla porta cesenate. La partecipazione alle offensive di Sordo, Policano e dell'ottimo Bruno trovavano in Fontana, ben protetto dalla retroguardia, una saracinesca abbassata. Con il Torino rovesciato nella metà campo avversaria, il Cesena capiva di poter colpire di rimessa. E ci riusciva poco oltre la mezz'ora con una prodezza dell'insospettabile Piraccini. Su quel gol viveva di rendita sino a quando Lentini si riscattava sgusciando tra Gelain e Cuttone e infilando in tunnel Fontana. Un gol d'autore. A due minuti dal termine toccava ad un altro ragazzo del Filadelfia coprirsi di gloria: il destro di Baggio bruciava Fontana e le illusioni del Cesena.