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Delle Alpi
08/09/1991
h.16.00
TORINO - LAZIO 0-1 (0-0)
Torino
: Marchegiani L., Bruno, Annoni (al 76' Sordo), Fusi, Benedetti, Mussi, Scifo, Lentini, Bresciani, Venturin, Casagrande. A disposizione: Di Fusco, Cois, Carillo, Sinigaglia. All.: Mondonico.
Lazio: Fiori, Corino, Bacci, Pin G., Gregucci, Soldà, Marchegiani (al 33' Melchiorri), Doll, Riedle, Sclosa, Sosa. A disposizione: Orsi, Lampugnani, Verga, Neri. All.: Zoff.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Reti: Sosa 70'.
Spettatori: 33.520 di cui 25.756 abbonati (dato non definitivo, la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) e 7.764 paganti per un incasso di 222.322.000 lire.
Note: Ammoniti Marchegiani F., Benedetti, Corino, Melchiorri, Annoni e Bacci, giornata di sole, terreno in discrete condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 settembre 1991]
L'eccezionale lavoro sostenuto da Scifo (suggerimenti, tackles, recuperi, tiri, calci d'angolo: tutto quanto si può chiedere a un centrocampista) è stato nettamente migliore e più continuo di quello offerto da Doll, il regista laziale, ma il tedesco aveva dei partners: a fianco il motorino Sclosa, e davanti gli scattanti Riedle e Sosa. Al leader granata sicuramente è parso di essere nel deserto: ha trovato nella ripresa, uno sprazzo, Benedetti per un doppio uno-due da applausi; altrimenti ha dovuto attendere le uscite di un Fusi strepitoso. Davanti non ha visto nessuno. Bresciani e Casagrande mai in partita (quando a dieci minuti dalla fine il brasiliano ha colpito un pallone di testa dalla curva Maratona si è alzato un "oooh" di sorpresa), Lentini a metà giri per i malanni che lo tormentano. Il voto in pagella diventa impietoso, se si pensa che il fantasista granata fa già molto andando in campo. Questi sono il succo, il senso e la spiegazione di Torino-Lazio e del risultato meritato in pieno dalla squadra di Zoff. E' il gioco ad aver dato ragione agli ospiti che hanno sfruttato a fondo i guai granata (mezzo Lentini, niente Cravero, Martin Vazquez e Policano: quanto è mancato lo slancio di "Rambo"), La Lazio rimpiange Sergio, ma il terzino è fuori dal gruppo per il braccio di ferro fra società e giocatore, non per infortunio. Di certo, Mondonico ha meno fortuna e più scuse da accampare (se vuole). Dire prima dei problemi granata (assenze che pesano e presenze ieri inutili) è doveroso per evitare che la sconfitta venga attribuita all'operato di Baldas, barattando ottantanove minuti con uno solo, il 69°, quando il pallone calciato caparbiamente a rete da Scifo, sullo zero a zero, è andato a smorzarsi sul braccio proteso di Soldà. Per l'arbitro, intervento involontario. Interpretazione giustificata dalla distanza (sette metri?) fra i due giocatori. Per noi il penalty ci stava, troppo lontano dal corpo di Soldà il punto d'impatto. Ma Baldas era più vicino, giusto credergli se l'arbitro nel resto della gara non avesse perdonato più il Toro che la Lazio. Lo rodeva il tarlo del dubbio? Sommando San Nicola e Delle Alpi, il Torino può sentirsi in credito con i direttori di gara. Ma più che agli arbitri, Mondonico e la società debbono pensare alla squadra troppo condizionata dai malanni per essere valutata sul campo. Ieri c'è stato un crollo, che ha sottolineato ancora di più le differenze fra Scifo, Fusi (aggiungiamo Marchegiani che nel primo tempo ha letteralmente tolto dalla porta una conclusione di Riedle) e molti compagni. Differenze tecniche, ma anche di ritmo e di coraggio. Diamo a Bresciani e Casagrande l'handicap di non avere avuto a fianco il miglior Lentini, e di non essere appoggiati nella fascia opposta dove Mussi ha sfondato solo una volta. Ma chi ha detto (Mondonico certamente no) ai due attaccanti di finire appiccicati nel vivo della difesa laziale, che non sperava tanto? Il resto è conseguenza. Annoni ha dovuto marcare e spingere, troppo per reggere sino alla fine. Bruno quando sa di essere nel mirino degli arbitri e del presidente (leggi multa) perde tutta la sua combattività. La sua arma. Benedetti è salito di tono nella ripresa, Venturin si è limitato ad un compitino sbiadito. Sordo l'avremmo impiegato prima, a meno che non fosse anche lui acciaccato. Cosa ha fatto Scifo l'abbiamo detto subito, quanto ha fatto Fusi difendendo, recuperando e spingendo lo ha visto la gente uscita dal campo commossa dalla prova del capitano. Provvisorio, ma che capitano. La Lazio, insomma, ha vinto per superiorità numerica di giocatori veri.