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Delle Alpi
02/10/1991
h.20.30
TORINO - KR REYKJAVIK 6-1 (2-1)
Torino
: Marchegiani, Annoni, Policano, Mussi (al 51' Venturin), Benedetti, Fusi, Scifo, Carillo, Bresciani, Martin Vazquez, Casagrande (al 46' Lentini). A disposizione: Di Fusco, Cois, Bertelli. All..: Mondonico.
KR Reykjavik: Gottsskalksson, Bjorgvinsson, Halldorsson (al 68' Petursson), Omarsson, Edvaldsson, Kristinsson, Oddsson, Skulasson, Magiersson, Gudjonsson, Ranfsson B. A disposizione: Olarfsson, Ranfsson G., Lapas. All.: Kjartansson.
Arbitro: Colic (Jugoslavia).
Reti: Bresciani 14' (T), Skulasson 16' (K), Policano 44' (T), Martin Vazquez 47' (T), Scifo 51', 63' (T), Carillo 53' (T).
Spettatori: 13.081 paganti per un incasso di 362.161.000 lire.
Note: Serata gradevole, terreno in buone condizioni, ammonito per gioco scorretto Thordvaldsson.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 ottobre 1991]
Partita e turno di Coppa, ovviamente, mai in discussione. Ma Scifo, che aveva detto alla vigilia di non sentire ancora il clima di Coppa dopo il 2-0 dei compagni a Reykjavik, ha pagato il secondo tempo in crescendo (due gol suoi nel 6-1 finale) con una botta alla caviglia destra già acciaccata: trauma distorsivo e presenza contro il Foggia in forte dubbio. Ieri sera il leader è entrato in gara solo nella ripresa, e nella prima parte del match altri granata lo hanno seguito, lasciando a Martin Vazquez il compito di offrire calcio vero. Il K.R. ha mantenuto le promesse dell'allenatore Kartalsson: "Giocheremo chiusi e corti, puntando sul contropiede". Di più gli islandesi non potevano fare per limitare i danni già ingenti. Hanno offerto un grande ritmo, pareggiando il gol d'apertura di Bresciani, tornato a centrare la porta avversaria. Nel primo tempo sul piano atletico ha retto soprattutto Policano il quale sfondava sulla fascia sinistra allargando il gioco, a lungo troppo accentrato su Bresciani e Casagrande lasciati a pasticciare nel vivo dei giganti avversari. Mormorii di delusione all'annuncio delle formazioni. Mancava Lentini (al suo posto Carillo), dentro i tre stranieri ma niente "cinque stelle". Come pure nella ripresa. Casagrande nell'intervallo stava sotto la doccia lasciando il posto a Lentini. E subito le cose andavano meglio, sulla fascia destra il Toro trovava una sponda valida. Un fuoco d'artificio iniziale (al tiro Martin Vazquez, Casagrande, Scifo tutti impegnati a centrare il portiere islandese, fuori un colpo di testa del liberissimo Benedetti, fallita da Bresciani ima palla gol su assist pulito di Scifo) concluso dal gol di testa dello stesso Bresciani al 15' con una deviazione volante sul centro di Policano, ha come appagato il granata. Hanno subito offerto un attimo di sonno difensivo per consentire a Skulasson, dopo un minuto, di pareggiare di testa (pallone nell'angolo basso alla destra di Marchegiani) su lancio profondo di Edvaldsson. Così gli islandesi si sono sentiti con la coscienza a posto, peccato che non avessero neppure un giornalista al seguito per raccontare una storica prodezza in trasferta. Un gol per loro vale quanto quelli incassati. La grandinata nella porta di Gottskalksson arrivava nella ripresa, dopo che Policano aveva ristabilito numericamente il divario di qualità allo scadere del primo tempo con una bomba dal limite. E Martin Vazquez apriva la seconda fase con due "veroniche" con un rasoterra maligno dalla sinistra sul primo palo gabbava il portiere. Chiusa la partita i granata cominciavano a divertirsi. In gol Scifo da 40 metri, con una bomba sotto la traversa, quindi Carillo (53') con un tiro deviato lievemente da Halldorsson. Mischiati alla girandola dei gol un salvataggio sulla linea di Rafnsson e una "bomba" dello stesso giocatore contro la traversa. Più un palo di Policano su punizione. Scifo (62') chiudeva il tiro al bersaglio con il sesto gol, botta secca sotto misura, e Thorvaldsson si vendicava mandadolo zoppicante negli spogliatoi. Granata in dieci e con molte preoccupazioni in più per la gara col Foggia. Brividi anche per Bresciani a terra al 77', ma all'attaccante bastavano le cure sul campo per rialzarsi. Il finale del Torino era pieno di giuste precauzioni. Ormai contava la domenica.