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Delle Alpi
26/01/1992
h.14.30
TORINO - BARI 1-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Policano, Fusi, Benedetti, Cravero, Scifo (all'87' Annoni), Lentini, Bresciani, Martin Vazquez, Sordo (al 64' Venturin). A disposizione: Di Fusco, Cois, Mussi. All.: Mondonico.
Bari: Alberga, Calcaterra, Bellucci, Terracenere, Jarni, Progna, Carbone A., Boban (al 75' Laureri), Soda, Platt, Brogi. A disposizione: Biato, Maccoppi, Loseto II, Rizzardi. All.: Boniek.
Arbitro: Cesari di Genova.
Reti: Cravero 86'.
Spettatori: 30.245 di cui 26.060 abbonati e 4.185 paganti per un incasso di 115.109.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 gennaio 1992]
Il Bari ha perso la partita nel momento in cui si è reso conto che avrebbe potuto strappare al Torino almeno un punto prezioso, dopo aver gettato alle ortiche un numero incredibile di occasioni da gol. Messa in difficoltà da un ritorno veemente dei granata, più dettato dal cuore che dal cervello, la squadra di Boniek nell'ultimo quarto d'ora (subito dopo l'uscita di un Boban sempre molto attivo, anche se poco efficace in zona gol) ha preso ad indietreggiare, rinunciando all'arma del contropiede che fino a quel momento aveva tenuto in allarme il Toro. In quello spazio di tempo la squadra di Mondonico ha costruito il proprio faticosissimo successo, andando in gol a quattro minuti dalla fine con una rete di Cravero molto contestata dai baresi. In effetti quando il libero ha scoccato il tiro vincente, Policano era in netto fuorigioco dentro la porta dei pugliesi. Ma Cesari ha giustamente giudicato ininfluente la posizione del terzino granata. Bene per il Torino, ma resta il fatto che siamo ancora di fronte alle più soggettive e suggestive valutazioni di una norma poco chiara. Cesari è stato al centro di un altro episodio da moviola. Al 78', infatti, ha annullato, forse per gioco pericoloso sul portiere, una rete di Policano che aveva sfruttato un goffo rinvio di Alberga. Una decisione molto discutibile. Così il Torino ha vinto una partita che ha fatto di tutto per non fare sua con un atteggiamento che ha indispettito i tifosi, che a più riprese con colorite espressioni hanno invitato i giocatori a tirare fuori almeno la grinta. E' il terzo successo dei granata al Delle Alpi, ma forse è anche la più brutta gara disputata dalla squadra di Mondonico in questa stagione. Il fallimento è stato quasi globale, soltanto Marchegiani e Fusi meritano d'essere salvati dal naufragio. Il portiere ha neutralizzato con grande senso della posizione tutti i tiri degli avversari, mentre Fusi, oltre ad occuparsi di Boban, ha cercato di dare ordine alla manovra. I lodevoli tentativi del bravo Fusi sono stati però vanificati da una serie di errori anche puerili che di volta in volta hanno visto salire alla ribalta tutti i granata. La forza d'urto di Cravero e compagni si è spenta dopo dieci minuti di forcing attuato all'inizio della partita. Mondonico aveva preferito Sordo a Venturin, apparso affaticato durante la settimana. Una mossa poco felice alla resa dei conti. Sordo (che è poi uscito dal campo rivolgendo ai tifosi un gestaccio volgare) non è stato peggiore di altri, ma certo non ha contribuito a mettere ordine alla manovra, cosa che poi è riuscita in parte proprio a Venturin entrato nel finale. Appena II Toro si è spento è venuto fuori il Bari, una squadra con mille problemi, ma forte di giocatori tecnicamente ben dotati. Ai pugliesi non è parso vero di poter sfruttare le debolezze del Torino e con un contropiede orchestrato alla perfezione da Platt, Boban e Jarni, hanno tenuto gli avversari in perenne affanno. Purtroppo per Boniek, Soda e Brogi sono riusciti a sciupare oltre ogni limite ed è soprattutto per questo che il Bari è ripartito a mani vuote. Chiuso il primo tempo sotto un diluvio di fischi, il Torino ha deciso di continuare a vivere pericolosamente anche nella ripresa, perché nel lodevole tentativo di vincere la partita, ha continuato ad offrire il fianco al Bari. Furibondo Mondonico, ostinati i giocatori nel loro tentativo autolesionista di non vincere la partita. In particolare si sono segnalati Vazquez, Lentini e Bresciani, ombre vaganti sul terreno del Delle Alpi. Poi quel convulso finale ed il gol liberatorio di Cravero.