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Delle Alpi
23/02/1992
h.15.00
TORINO - CAGLIARI 1-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Mussi, Policano, Fusi, Annoni, Cravero, Scifo, Lentini, Bresciani (al 90' Vieri), Martin Vazquez (all'85' Venturin), Casagrande. A disposizione: Di Fusco, Sordo, Cois. All.: Mondonico.
Cagliari: Ielpo, Villa (al 68' Pistella), Festa, Napoli, Firicano, Nardini, Bisoli, Gaudenzi, Francescoli, Herrera, Criniti (al 74' Mobili). A disposizione: Di Bitonto, Chiti, Matteoli. All.: Mazzone.
Arbitro: Felicani di Bologna.
Reti: Policano 60'.
Spettatori: 34.379 di cui 26.060 abbonati e 8.319 paganti per un incasso di 146.833.000 lire.
Note: Ammoniti Bisoli, Herrera, Bresciani e Nardini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 febbraio 1992]
Dopo avere sbattuto per un'ora la faccia contro il muro cagliaritano, il Torino ha trovato la vittoria su un'invenzione di Scifo, rifinita in porta da Policano. Un golletto che può sembrare poca cosa per le ambizioni di spettacolo che animavano i granata. Ma i numeri in questo caso tradiscono. Il Toro ha fatto vedere molto di più e ha rischiato molto meno di quanto farebbe supporre un risultato così striminzito: ha sbagliato altre quattro palle gol, ha controllato in tutto e per tutto il centrocampo, non ha mai permesso al Cagliari di avvicinarsi alla porta di Marchegiani che si è guadagnato la domenica con un paio di uscite sui calci d'angolo. Inoltre il successo permette ai granata di completare un tris di vittorie come non gli capitava da dieci anni. Dunque una giornata perfetta, se le vittorie del Parma, del Napoli e dell'Inter non avessero raffreddato i bollori torinisti per la zona Uefa. Nel complesso è stata una partita lineare, in cui ciascuno ha rispettato il proprio ruolo. Il Cagliari si è comportato secondo le abitudini delle squadre di Mazzone, che è provinciale in maniera ben diversa da Zeman. Qui non ci sono verbi da consegnare alle stampe. Altro che gioco totale. Senza Matteoli a centrocampo e Fonseca in avanti i sardi sono rimasti ben chiusi e coperti, lasciando che l'anima solitaria e generosa di Criniti si affannasse, appena sostenuto da Francescqli in attacco. Il Cagliari ha retto alla superiorità del Torino fidandosi esclusivamente sulle qualità della difesa, che non ha fenomeni, ma qualche bravo giocatore sì, a cominciare da Ielpo, miracoloso in tre interventi. Così i granata hanno mantenuto sempre il controllo del gioco. Scifo, controllato a distanza da Gaudenzi (e poi da Bisoli) ha inventato una delle sue partite più efficaci, di quelle in cui riesce ad essere regista e rifinitore. Un uomo a tutto campo, con appena un paio di concessioni di troppo al dribbling. Ma il belga ha tenuto per mano il Torino, senza concedersi respiro, mentre dietro sono stati Fusi e Cravero (cresciuto nel secondo tempo) ad alternarsi nelle avanzate e a funzionare come uno straordinario filtro contro i tentativi di contropiede del Cagliari. Con il passare dei minuti, salvo che per una flessione nel finale del primo tempo, quand'è sembrato che i granata avessero perso la capacità di giocare sulle fasce, la qualità del Toro è diventata così evidente da preannunciare un gol. L'impressione è che la diga mazzoniana, per quanto ordinata ed efficace, avrebbe retto assai meno senza l'intervento della "task force" granata. Una "task force" alla rovescia, impegnata a disfare il lavoro straordinariamente brillante dell'altro Toro dalla cintola in giù. Casagrande e Bresciani, Martin Vazquez e Lentini, cioè i quattro quinti dell'attacco stellare, hanno tenuto in corsa il Cagliari ciascuno per la sua parte e con diverse responsabilità. Le due punte hanno sbagliato, per sfortuna o per ottusità, occasioni piuttosto nitide, a cominciare da quella toccata a Casagrande di testa, dopo dieci minuti, che avrebbe cambiato il corso della partita. In un sussulto di sincerità quel bravo ragazzo di Bresciani ha poi confessato che con un altro centravanti il Toro avrebbe un paio di punti in più. Manca la controprova. Ma ci si chiede cos'è successo al giovane "buitre" se non segna neppure i gol in fuga solitaria che erano la sua specialità. Suo l'errore al 75', su una palla che avrebbe chiuso il match. Lentini ha deliziato il popolo con un paio di cross, poi si è tenuto fuori dal gioco. E Vazquez? La sua è stata una gara personalissima a toccare il maggior numero di palloni. Per sbagliarli quasi tutti alla ricerca di una raffinata inutilità. C'è insomma nella formula tuttebellezze qualcosa da rivedere. O qualcuno da strigliare. Il calendario si farà presto più difficile. Se si offuscano le stelle..