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Delle Alpi |
15/04/1992 |
h.20.30 |
TORINO - REAL MADRID 2-0 (1-0) Torino: Marchegiani, Bruno, Mussi (all'87' Sordo), Fusi, Annoni, Cravero, Scifo, Lentini, Casagrande (al 77' Benedetti), Martin Vazquez, Venturin. A disposizione: Di Fusco, Cois, Vieri. All.: Mondonico. Real Madrid: Buyo, Chendo, Lasa (al 67' Luis Enrique), Rocha, Maqueda, Milla, Butragueno, Michel, Hierro, Hagi, Llorente. A disposizione: Tendillo, Jaro, Villaroja, Gordillo. All.: Beenhakker Arbitro: Galler (Svizzera). Reti: Aut. Rocha 7', Fusi 76'. Spettatori: 59.861 per un incasso di 2.789.780.000 lire. Note: Il Torino approda in finale di Coppa Uefa. Cronaca [Tratto da La Stampa del 16 aprile 1992] E' una serata che ricorderemo a lungo, questa che consegna il Toro per la prima volta a una finale europea e con una vittoria per 2-0 sul Real Madrid che cancella d'un colpo anni di sofferenze, persino di frustrazioni. Si temeva che l'impegno di rimontare un gol potesse tagliare le gambe e schiantare i cuori. Non è stato così, a conferma che c'è una nuova maturità in questa squadra che ora può affrontare l'Ajax senza timori. E peccato che un'ammonizione nel finale tolga Fusi dal primo match, a Torino. Sarà squalificato. Il successo matura dopo sette minuti, in maniera insperata. Il Toro, che in campionato spreca tesori di palle gol, contro il Real centra la porta al primo colpo. Ancora una volta, come a Madrid. E anche in questo caso è una rete rocambolesca. Martin Vazquez recupera ima palla vagante sulla trequarti e la prolunga per Mussi il cui traversone vola sulla destra per Lentini, nuovo controcross e questa volta Ricardo Rocha nella fretta di anticipare Casagrande incoccia al volo e sorprende Buyo. E' un regalo. Ma guai ad andare troppo per il sottile. Il Toro ha la schiuma frenata. Per il resto del tempo si presenta davanti a Buyo soltanto un paio di volte. Ma non per questo i granata si ritirano. Anzi è una bella lotta a centrocampo, dove si assestano i duelli tra Hagi e Venturin, Scifo e Milla e Michel che guarda Mussi molto da lontano per cui il rosso volante gode di grande libertà sulla sinistra. Peccato che i suoi compagni lo ignorino spesso, come non farebbero con Pellicano. Fusi e Hierro si fronteggiano, ma il granata non si fa risucchiare e resta ancorato alla difesa lasciando Graverò a muoversi in zone dove può mascherare meglio i suoi problemi atletici. Purtroppo quando il capitano entra in azione si vede che non è lui. Il peccato di un Toro benissimo disposto è di innamorarsi di se stesso. Succede attorno alla mezz'ora, quando il Real ha appena assaggiato qualche affondo e ha provato il tiro in porta una volta sola, al 22', con una staffilata a lato di Llorente, lasciato per una volta solo da Annoili. Il terzino comunque è tra i dominatori del campo. Spinge come un dannato sulla destra e al 23' confeziona un cross così insolitamente bello che Casa- grande non crede neppure che sia vero. E non lo aggancia. Vazquez si anima di giocate volitive, quando lotta di spada è uno spettacolo, un po' meno se usa il fioretto. Al 33' una sua veronica con la difesa sbilanciata mette in moto Hierro, poi Llo¬ rente e Michel, il cui tiro è rimpallato. Si vede che il Real è squadra di grandi abitudini internazionali, ogni volta che il Toro sbaglia parte l'attacco tamponato dai granata alla meglio. Giganteggiano gli uomini veri: Bruno, impeccabile sul Buitre, Arnioni, Mussi, Fusi, Venturin. Loro spazzano quando altri tendono ad appoggiare. E se Marchegiani ha un paio di stranguglioni, peraltro senza toccare palla, Buyo al 45' vede materializzarsi Casagrande a tre metri, dopo una superba azione: il brasiliano si commuove e getta sul portiere la più facile delle occasioni. Si parte con il secondo tempo e con il cuore in tumulto per il risveglio madridista. Il popolo granata urla come mai nella sua storia, ma è anche un modo per esorcizzare la sofferenza. Si affaccia subito Scifo dalle parti di Buyo, con un cross che Lentini raggiunge ma non doma. Palla alta, di testa. Replica il Real al 53'con un tiro di Hagi dalla distanza, che Marchegiani blocca, e al 56' con un'incursione dalla sinistra di Llorente. L'orco madrileno è tutt'altro che quieto. Beenhakker inserisce una punta, Luis Enrique. Mondonico manda Mussi a destra su Llorente, una spina inarrestabile come in una finale dell'Under 21 persa dall'Italia di Vicini. Per fortuna cresce un po' Cravero, però il controllo del centrocampo passa agli spagnoli. Eppure, quando i granata escono dalla propria area Beenhakker e Mendoza saltano dalle sedie con tutta la loro arroganza, perché né Chendo, né Maqueda (il sostituto di Sanchis), né Rocha offrono certezze. Casagrande conferma che non è in serata: di testa depone su Buyo al 66' e dieci minuti dopo arriva il gol della sicurezza. Lentini si invola da sinistra e il suo cross arriva al fondo, a Fusi che realizza. Colleghi che hanno percorso il mondo si abbracciano con gli occhi umidi: non avevano mai visto il Toro battere il Real e arrivare a una finale d'Europa. E' bello che sia così. |
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