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Delle Alpi
24/05/1992
h.16.30
TORINO - ASCOLI 5-2 (3-1)
Torino
: Marchegiani, Annoni, Venturin, Sordo, Benedetti (al 51' Mussi), Fusi, Scifo, Lentini, Casagrande, Martin Vazquez, Bresciani (al 78' Sinigaglia). A disposizione: Di Fusco, Bruno, Vieri. All.: Mondonico.
Ascoli: Lorieri, Fusco, Pergolizzi (al 52' D'Ainzara), Pierleoni, Benetti (al 32' Di Rocco), Aloisi, Troglio, Cavaliere, Maniero, Vervoort, Zaini. A disposizione: Scaramucci, Menolascina, Ercolino. All.: Fortini.
Arbitro: Dinelli di Lucca.
Reti: Sordo 6' (T), Benedetti 12' (T), Maniero 35' (A), Martin Vazquez 40' (T), Aut.Pierleoni 59' (T), Lentini 74' (T), Zaini 82' (A).
Spettatori: 42.046 di cui 26.060 abbonati e 15.986 paganti per un incasso di 429.143.000 lire.
Note: Fortini ha sostituito lo squalificato Cacciatori sulla panchina dell'Ascoli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 maggio 1992]
A destini segnati - un brillante terzo posto andato oltre le previsioni più ottimistiche ed una retrocessione annunciata ben prima della condanna matematica - Torino e Ascoli hanno trovato voglia e fiato per chiudere il campionato offrendo momenti di spettacolo (i granata, che hanno gente con piedi migliori) e di buona volontà (gli ospiti, alcuni dei quali si sono battuti per usare il Delle Alpi come vetrina). Sette gol più una mezza dozzina mancati dal Toro sono stati un bel piatto per un pubblico disposto alla festa e grintoso soltanto (con cori ripetuti e convinti) nel non transigere sul trasferimento di Lentini. Buonissima gara alla fine di una stagione nella quale (se si escludono le prestazioni col Milan) questo Toro non ha mai deluso la sua gente. Questo Toro, il prossimo non sappiamo. Dipende da Borsano e Moggi, dal materiale che Mondonico avrà a disposizione. I volti di Benedetti e Bresciani erano commossi, nelle due uscite avvenute a gioco in corso. Per entrambi è stata l'ultima partita in maglia granata. Una maglia che meriterebbe maggior rispetto fuori dal campo, come lo meriterebbero i ragazzi di valore usciti dal vivaio, Sordo compreso autore ieri di una prestazione degnissima. Meritavano anche loro un saluto dalla Maratona, al di là delle invocazioni per la permanenza di Lentini che non è il prototipo del "cuore granata". Ma restiamo alla partita che ha offerto segnali emblematici. Il Toro è squadra magica, a suo modo, come si vuole sia la città nel triangolo con Praga e Lione. Ed allora sono andati in gol ragazzi con destini altrove: Sordo subito, poi Benedetti, quindi Martin Vazquez. L'ascolano Pierleoni ha tolto giustamente ad Annoni (il leone 91-92 resta, e da protagonista) la paternità della quarta rete. Che significato "magico" attribuire alla quinta di Lentini, ed ai segnali fra il giocatore e la Maratona? Crediamo di venir perdonati se abbiamo seguito il match pensando anche al domani granata. Perché in questa squadra abbiamo creduto sempre: al suo spirito di spogliatoio ed alla sua voglia di lottare. Solo la presenza di Mondonico rassicura. Ieri mancavano gli acciaccati Cravero e Policano, Bruno sempre e Mussi a lungo erano in panchina. Ma l'ennesima versione del blocco, con Fusi libero e Venturin centrocampista, ha funzionato benissimo pur tenendo conto della relativa consistenza dell'avversario. L'Ascoli ha comunque impegnato Marchegiani cinque volte: se abbiamo dubbi sulla concretezza del portiere nei momenti delle due reti subite, ha però chiuso la porta in altre tre occasioni con l'avversario solo davanti a lui (licenze difensive comprensibilissime nel finale di gara a risultato deciso). Da spettacolo i gol granata, particolare che ha abbellito il match dell'arrivederci. Martin Vazquez ha segnato senza esultare, con una rasoiata bassa, il suo quarto gol ufficiale in granata: uno per campionato, gli altri in Coppa Uefa e in Coppa Italia. E' il bilancio (povero) che condanna l'hidalgo. Se quella di ieri è stata la sua ultima gara in granata ci premettiamo di ricordare che nei novanta minuti con i suoi lanci profondi (football moderno salvo controprova) ha messo in condizioni di segnare Sordo, Lentini e Venturin nel primo tempo, Lentini Bresciani (due volte) e Scifo nella ripresa. Che le trasformazioni non siano avvenute è altro discorso. La giornata dei saluti ha regalato emozioni, mischiate ai sette gol che hanno rallegrato la gente. Il saluto va anche all'Ascoli, le cui battaglie continuano in B mentre Rozzi prepara il ritorno in alto.