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Delle Alpi |
02/09/1992 |
h.20.30 |
TORINO - MONZA 1-0 (1-0) Torino: Marchegiani, Bruno, Sergio, Fortunato, Annoni, Fusi, Sordo, Saralegui, Aguilera (all'83' Poggi), Venturin (al 64' Zago), Silenzi. All.: Mondonico. Monza: Rollandi, Marra, Radice, Romano A., Delpiani, Babini, Manighetti, Saini, Erba (al 64' Picardi), Brambilla (al 49' Robbiati), Brogi. All.: Trainini. Arbitro: Bettin di Padova. Reti: Aguilera 11'. Spettatori: 6.475 paganti per un incasso di 147.550.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 3 settembre 1992] L'arbitro Bettin contro Silenzi beccato in fallo anche se soltanto respira, qualche coretto anti-Borsano zittito da un urlo secco partito dalla tribuna, il solito grande Paio Aguilera le cui qualità tecniche e soprattutto la voglia di giocare reggono anche al deserto di uno stadio con poco più di 3 mila spettatori ed a un clima di Coppa Italia che non riesce ad avvincere in queste fasi iniziali. Ed è il gol di Aguilera che sblocca il match con un tocco piratesco a chiudere un'azione persin troppo elementare, al 10'. Una lunga rimessa laterale di Armoni dalla destra, Silenzi che salta ma non tocca di testa e l'uruguagio Doc che tocca nell'angolo lungo. L'altro uruguaiano, Saralegui, inserito dall'inizio più o meno in zona Scifo (impegnato col Belgio in Cecoslovacchia), Doc non è, ma ha colpi buoni e idee. Certamente ha bisogno di tempo e di un ruolo ancora da scoprire. La stagione per lui con la norma stranieri sarà di sofferenza. Il Monza ha messo in campo grinta, movimento e un assetto tattico molto raccolto che ha concesso ai granata pochi spazi, soprattutto a Sergio marcato come fosse un'ala. Mentre Sordo (due gol falliti, prima con un tiraccio fuori al quarto d'ora quindi con un pasticcio nella ripresa) ha trovato nel Radice jr. figlio del Gigi un ostacolo tosto, che lo ha fatto soffrire non poco. Al tiro i lombardi sono arrivati raramente, così Marchegiani non si è neppure divertito. La cosa più bella della giornata gliel'aveva già offerta Borsano, altri quattro anni di contratto, un segnale delle attenzioni del presidente ai desideri dei giocatori, soprattutto quelli che guardano i fatti più che le parole. Marchegiani, il portiere più conteso del mercato, è dunque più che mai granata. Il Toro, fuori Scifo in trasferta pre-Mondiale e Casagrande convalescente (prova oggi a Chieri in amichevole in una formazione ricca di giovani) non è certo valutabile ieri sera. Cresce comunque l'accordo Fusi-Fortunato, libero e ''regista'' davanti alla difesa, pur se in qualche occasione i due sono fin troppo vicini. Di certo, nella posizione di libero avanzato, Fortunato è quello che a fine partita risulta il granata ad aver lavorato il maggior numero di palloni, variando l'appoggio breve con il lancio lungo e profondo. Uno schema che sa un po' di calcio antico, ma ha la sua indubbia consistenza. Qualità che non manca mai a Bruno, Arnioni e Venturin i più concreti del gruppo. Nella ripresa qualche granata rallenta il ritmo, tanto che Mondonico ha motivo per saltare quasi in campo. Ma non può accontentare i tifosi che gli gridano ''Emiliano prendi la sedia'', ricordando la notte della finale Uefa. Non ci sono attrezzi del genere attorno alla panca granata. L'ingresso di Zago scuote la Maratona, la gente non scorda chi ha classe e sfortuna e che sta tentando di riemergere. Si vede nel finale di partita Sergio, nella sua versione migliore, quella del difensore che sa andare al cross e al tiro. Proprio dalla sinistra arrivano gli inviti migliori, ma Silenzi non ne approfitta con lo stacco di testa troppo molle. Il finale di Aguilera, prima di uscire per lasciare il posto a Poggi, è spettacolo di altruismo; fra i vari inviti, uno splendido per Saralegui la cui botta ravvicinata rimbalza contro la traversa. E visto che i compagni non sfruttano, Pato prima di uscire ci prova da solo con una punizione a rientrare ribattuta dal bravo Rollandi. |
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