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Delle Alpi
22/11/1992
h.14.30
TORINO - JUVENTUS 1-2 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Sergio, Mussi (all'81' Fortunato), Annoni, Fusi, Sordo, Venturin, Casagrande, Scifo, Silenzi (all'81' Poggi). A disposizione: Di Fusco, Cois, Saralegui. All.: Mondonico.
Juventus: Rampulla, Torricelli, De Marchi, Baggio, Kohler, Carrera, Conte, Galia (al 65' Di Canio), Vialli, Möller, Casiraghi (al 90' Ravanelli). A disposizione: Trombini, Dal Canto, Giacobbo. All.: Trapattoni.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Reti: Sordo 58' (T), Vialli 76' (J), Aut.Venturin 91' (J).
Spettatori: 52.008, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti, per un incasso di 2.067.215.000 lire.
Note: Ammoniti Bruno, Galia, Sordo, Sergio, De Marchi e Annoni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 novembre 1992]
Provate a chiedere a un tifoso, uno qualunque, qual è il massimo godimento che può sognare e vi risponderà la vittoria nel derby con un autogol all'ultimo minuto. La Juve, in un eccesso di benevolenza verso il proprio popolo, ieri ha fatto di più: l'autogol del 2-1 se l'è procurato nei tempi di recupero, al 92', quando una bella fetta di gente si era accomiatata da un derby sconsigliabile agli esteti, eppure di bellezza ruspante e aggressiva. Da un calcio d'angolo di Di Canio, basso e teso, la palla è arrivata a Moeller che l'ha battuta verso Marchegiani senza pretendere troppo. Il riflesso di Venturin è stato incontrollabile. Ha alzato il piede, il disgraziato, per colpire; la palla gli è sbattuta addosso malamente ed è finita alle spalle di Marchegiani, che per quante ne ha dette avrà qualche difficoltà in più a conquistarsi il Paradiso. Non poteva esserci una fine più beffarda e irritante per la corsa del Toro lanciato, anzi lanciatissimo, alle spalle del Milan nel momento in cui Sordo l'aveva portato in vantaggio al 57'. Già il pareggio di Vialli, al 76', aveva raffreddato gli umori granata. La sconfitta è giunta così come una condanna ingiusta in un match che la Juve avrebbe potuto vincere in un altro modo, sfruttando le quattro palle gol del primo tempo e una superiorità quasi inedita nei suoi derby. Certo, la Signora non possiede il passo triturante del Milan e lo si è visto anche ieri con una squadra priva di Baggio e Platt, e forse per questo più ordinata e concreta. Il Codin ferito aveva annunciato con amara ironia che avremmo visto una squadra migliore senza di lui: la tesi è paradossale. Ma la Juve ha dimostrato di poter correre senza di lui col Dino Baggio piazzato davanti alla difesa e Casiraghi che spalleggia Vialli come non possono le fragili ossa del Baggino. Il Toro non è mai sembrato alle corde come un pugile svuotato di energie però ha proceduto a lungo sul filo del knock out: Vialli, un Vialli esplosivo, al cui confronto sbiadiva l'immagine di Signori e Baggio contro la Scozia a Glasgow, lo ha tenuto sempre in soggezione. Dopo due minuti il Gianlucaccio aveva già costretto Bruno al primo fallo da ammonizione, al terzo scatto si era impadronito della partita. Si può capire come i granata abbiano riposto ogni spavalderia più di quanto non si fosse visto a S. Siro contro il Milan, in dieci, ma con la difesa capace di reggere benissimo. Per la prima volta nella stagione il Toro ha percepito la propria inferiorità. Senza Aguilera avrebbe dovuto produrre uno sforzo straordinario per segnare e intanto sentiva alle spalle l'insicurezza di Bruno nell'arginare Vialli in versione Big Jim, crapa rasata e collo incassato a dargli l'aspetto di un torello. La paura di non reggere è stata tale che il gioco finiva inesorabilmente sui piedi juventini. Per tutto il primo tempo il centrocampo bianconero ha mantenuto l'iniziativa, cancellando dal campo Scifo con Galia e invitando Sergio, Sordo e Venturin alla prudenza. Tiri granata zero, parate di Marchegiani quattro, due delle quali rxiiracolose su Moeller e Vialli da distanza ravvicinata; più un'occasione sprecata dal tedesco al 14', su un cross del Gianlucaccio. E nemmeno quando il passo pesante del Dinobaggio, un ex. ha permesso a Sordo di realizzare l'unico tiro del Toro nello specchio della porta, i granata si sono liberati dall'incubo. La Juve non si è seduta, ha ripreso il proprio ritmo. Trap ha rinunciato a Galia per inserire Di Canio, nel tentativo di costruire i primi cross dal fondo per Casiraghi. Ma sulla marcia bianconera, ha influito di più la caparbia ostinazione di Vialli nel far danni: la Signora orfana di Baggio rimane una squadra senza coralità, che pulsa di slanci personali. Il Titano ha trovato la collaborazione di Casiraghi che al 76' ha controllato (con una mano, han protestato i granata) un rilancio a centrocampo e ha allungato a Vialli, che si è scollato i tentacoli di Bruno, ha messo a sedere Marchegiani e si è consegnato ai cuori juventini, quando già fluttuavano le sue nostalgie per la Samp. Poi l'autogol, la vittoria. E l'idea che domenica contro il Milan ci si può giocare qualcosa.