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Delle Alpi
30/05/1993
h.16.30
TORINO - FIORENTINA 1-1 (1-0)
Torino
: Marchegiani, Cois, Mussi, Fortunato, Annoni, Fusi, Sordo (al 37' Zago), Venturin, Aguilera, Scifo, Silenzi (all'81' Casagrande). A disposizione: Di Fusco, Falcone, Poggi. All.: Mondonico.
Fiorentina: Mareggini, Carnasciali, Luppi, Di Mauro, Faccenda (al 78' Dall'Oglio), Pioli, Effenberg, Laudrup, Batistuta, Orlando M. (al 37' Iachini), Baiano. A disposizione: Mannini, Carobbi, D'Anna. All.: Chiarugi.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Reti: Aguilera 18' (T), Batistuta 90' (F).
Spettatori: 25.841 di cui 16.798 abbonati e 9.043 paganti per un incasso di 213.074.000 lire.
Note: Ammoniti Aguilera, Baiano, Fusi, Zago, Dell'Oglio, Pioli e Batistuta. La Fiorentina scende in campo con il lutto al braccio in seguito agli attentati che hanno colpito la cittá di Firenze.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 31 maggio 1993]
Con entrambi i piedi in serie B, la Fiorentina ne ha sollevato uno in un ultimo sforzo e l'ha posato sulla soglia della speranza: il gol di Batistuta, che al 90' ha permesso ai viola di pareggiare la rete realizzata nel primo tempo da Aguilera non é una garanzia di salvezza. Peró nella peggiore delle ipotesi ha rinviato di una settimana il dramma e la colonia toscana ha ringraziato della beneficenza. Perché di questa che si puó parlare. Non esagerino i dirigenti fiorentini nel denunciare le travi negli occhi altrui, senza guardare bene le proprie. Persino questa banda affidata alla nullitá strategica di Chiarugi e Antognoni poteva uscire meglio da Torino e levarsi dagli impicci, piú o meno come é successo alle sue rivali che vorrebbero inquisite. Il Toro che abbiamo visto ieri non era quello che abbiamo conosciuto. Per stanchezza? Certo, per la stanchezza che ha portato i granata a perder colpi nelle ultime due settimane. Tuttavia la Fiorentina ha vissuto per tutto il secondo tempo sull'atteggiamento remissivo degli avversari, la cui unica tattica é stata di rinviare palloni a metá campo e prepararsi a subire. Dai e dai, il pareggio doveva arrivare. E se i viola l'hanno ottenuto con il fiatone é soltanto per la loro incapacitá di colpire nel segno: di occasioni ne hanno avute e tante, invitanti, polpose. Quella che Effenberg ha sbagliato di testa al 67' era molto piú di un rigore. Per non parlare del gol di Batistuta, con quattro difensori fermi e impotenti, giá piegati sulle gambe da una condizione fisica che preoccupa, dal momento che la stagione del Toro non si esaurisce qui. Non vorremmo che il punto sprecato ieri giocasse sul futuro dei granata nelle Coppe europee: arrivarci vincendo la Coppa Italia ci pare al momento piú difficile che non giungerci con la zona Uefa. A meno che Mondonico non scopra in quindici giorni un tonico portentoso. La partita non é stata brillante. La Fiorentina l'ha avviata sotto gli auspici del gemellaggio tra le tifoserie: grandi striscioni, messaggi di solidarietá, una partecipazione commossa e totale alla tragedia che ha colpito la cittá con le bombe. Tutti i viola esibivano il lutto al braccio, tranne Orlando che gettava la fascia 2' prima di incapocciarsi con Sordo e uscire dal campo al 37' insieme al granata. I viola a quel punto giá perdevano per 1-0. Colpa di Aguilera che fregandosene degli attestati di amicizia aveva beffato Luppi, Faccenda e Carnasciali: un guizzo e un gol su un'idea filtrante di Venturin. L'uruguaiano, da quando ha capito che non c'é aria di trasferimenti, si é ripreso. L'esatto contrario di Scifo e di Silenzi, che se ne andranno e a vederli non ci sará da rimpiangerli. Il belga rallenta ogni azione, il popolare Pennellone lo si é visto in una bella deviazione di testa e in una serie di giocate da accapponare la pelle. La Fiorentina comunque non si é scatenata per recuperare lo svantaggio. L'occasione piú bella é arrivata sulla prodezza di Baiano al 21', una deviazione al volo che si é schiantata contro la traversa. Ma si é vista la miseria di una squadra che era partita per spaccare il mondo e che si ritrova senza gioco, a meno che non siano una tattica le serpentine di Laudrup, le conclusioni spesso improbabili di Effenberg, il talento di Batistuta. Anche il grande forcing del secondo tempo va giudicato pensando a quello che ha fatto (o che non ha fatto) il Toro: tutti indietro a remare, con Fortunato a pezzi e costretto a scambiarsi il molo di libero con Fusi. E senza Fortunato il centrocampo granata si spegne come una candela vicina a uno spiffero. I viola, rinvigoriti da lachini, attaccavano e soltanto all'89 il contropiede del Toro é partito alla ricerca del raddoppio: l'ha sprecato Casagrande, sostituto in tutto e per tutto di Silenzi. Nell'azione successiva il pareggio. Che, forse, non servirá a nessuno.