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Delle Alpi
20/10/1993
h.20.30
TORINO - ABERDEEN 3-2 (1-2)
Torino
: Galli, Mussi, Sergio, Gregucci (al 66' Osio), Annoni, Fusi, Francescoli, Fortunato, Silenzi, Carbone (al 46' Aguilera), Venturin. A disposizione: Pastine, Cois, Delli Carri. All,: Mondonico.
Aberdeen: Snelders, McKimmie, Smith, Kane, McLeish, Irvine, Richardson, Grant, Jess (al 64' Wright), Connor, Paatelainen (al 70' Booth). A disposizione: Shearer, Watt, Winnie. All.: Miller.
Arbitro: Krondl (Repubblica Ceca).
Reti: Paatelainen 9' (A), Jess 25' (A), Sergio 45' (T), Fortunato 52' (T), Aut. Booth 89' (T).
Spettatori: 19.410 paganti per un incasso di 561.990.000 lire.
Note: Ammoniti Kane, Annoni, Snelders. Calci d'angolo 11-1 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 21 ottobre 1993]
Forse certe emozioni ormai le sa dare solo il Toro. Camaleontico l'aveva definito alla vigilia Mondonico. E alla fine bisogna dargli ragione, oppure proporgli un altro aggettivo: bifronte. Per quanto era inefficiente e stranito nel primo tempo, si è rovesciato nel secondo. Va un po' capito. Con qualche giocatore non in felicissima serata (il portiere, i due marcatori) dopo due attacchi dell'Aberdeen si è trovato sotto di due gol. Al 25' e con la prospettiva di pigliarne ancora. La disperazione del pubblico (non numeroso) era che, difesa di burro a parte, in attacco non si riusciva nemmeno a fare il solletico agli scozzesi. Anzi, l'insistenza sul gioco alto li esaltava. Carbone, l'omino magico di altre partite, saltabeccava come un passero ai margini dell'area senza trovare mai nulla da beccare. Trovato il gol con Sergio all'ultimo minuto del primo tempo la squadra è tornata in campo con le idee più chiare, e con Aguilera, un altro omino, al posto di Carbone, ma più incisivo nell'azione. E soprattutto con un cuore grande così. Tutti. Non è facile vedere una squadra italiana che ribalta uno 0-2 contro una squadra britannica, mettendola sul piano del fiato, dello scontro fisico (partita durissima ma leale), dell'ardore agonistico. Nell'ultima mezz'ora non c'era più uno schema, all'inferno gli schemi, solo una pressione continua, commovente, fortissima, che, dopo il gol del pareggio, ha fatto a lungo soffrire prima di arrivare, con pieno merito, al terzo. Sarà la serata, per le italiane, dei gol all' ultimo minuto o quasi. La conclusione di Aguilera all' 88' fa alzare le canzoni e le bandiere. Si sapeva comunque che in Scozia, al ritorno, sarebbe stata dura. Ma almeno ci si può andare con un po' di speranza. Venturin migliore in campo, seguito da Mussi e Richardson. Sembra che al Torino abbiano deciso di tirare in porta, rasoterra, solo i giocatori che cominciano per S. Sergio al 4', Silenzi all'8', di Saralegui si sono perse le tracce, altri con la stessa iniziale non ce ne sono. E così comincia a giocare l'Aberdeen, che fin lì ha fatto il suo robusto 4-4-2. McKimmie, McLeish (inturbantato fin dal primo minuto), Irvine e Smith in linea da destra. Il promettente Jess (già visto per un tempo contro l'Italia a Roma) e il finlandese Paatelainen di punta. Gli altri, molto mobili, a centrocampo, con Richardson, il più tecnico, in posizione centrale davanti alla difesa. Peccato per il Torino che la prima azione seria dell'Aberdeen si concluda in gol. Punizione da destra, Paatelainen di testa anticipa Gregucci, Galli battezza fuori la palla e resta immobile mentre la palla si infila alla sua sinistra. Brutta faccenda, signore e signori. Mondonico ha deciso di rischiare il gioiellino Carbone, che non sembra al massimo della condizione e nemmeno questa sembra la sua partita. Riesce a lanciar bene Francescoli (21') anticipato dal portiere, sulla respinta Silenzi non ha i riflessi pronti. Viene giù una pioggia che metterebbe tristezza anche a uno scozzese. E viene giù, ancora, l'Aberdeen. E' il 25', contropiede. Paatelainen si beve Gregucci e dalla destra crossa perfettamente, nell'area piccola Jess anticipa Annoni e raddoppia. Povero Toro e Toro povero (di idee). Di testa, gli scozzesi sono padroni di fare i comodi loro. E sempre con palloni alti cerca di attaccare il Toro. Patetiche alternative, alcuni tiracci sballati di Annoni, che ormai tirerebbe in porta anche dal terrazzo di casa sua. Il Toro colleziona calci d'angolo (8 nel solo primo tempo) su cui combina pochissimo. Il solito cuore, ma pochissima lucidità. Tranquilli per il risultato e più forti atleticamente, gli scozzesi si limitano ad aspettare. Silenzi si batte come un leone, Fusi Fortunato e Mussi non perdono la bussola. E arriva il gol, casuale ma arriva. Nasce da un errore di Venturin, che serve in controtempo Sergio. McKimmie tocca in avanti per rilanciare il contropiede ma la palla colpisce uno stinco di Sergio che si trova davanti un corridoio foderato di lapislazzuli. Tiro di destro nell'angolino, forse leggermente deviato da un difensore. Nell' intervallo Mondonico decide di togliere Carbone a vantaggio di Aguilera. Adesso c'è un altro Toro, a passo di carica. Chiude l'Aberdeen in area e immischia, con fortunato, trova la deviazione del 2-2. La trasformazione del Toro ha il potere di trasformare (in peggio) anche gli avversari. Aguilera, coi suoi passettini, fa ballare la difesa scozzese. Dalla panchina, Miller toglie una punta, Jess, per un centrocampista, Wright; unica punta resta Paatelainen, brutto cliente, falloso e forte nei contrasti. Se lo prende Annoni, per pochi minuti perchè poi al posto del finlandese (70') entra Booth. Il Toro va vicino al vantaggio con due conclusioni alte di Aguilera e Fortunato. Osio dà fosforo e freschezza all'attacco, dove staziona quasi in permanenza Fortunato. Venturin sgobba per due. Al 75' il Toro non ha fortuna. Bella azione di Francescoli sulla sinistra, cross dalla linea di fondo, girata al volo di Silenzi che il portiere ribatte alla disperata, col corpo. Ma all'88', punizione da 25 metri di Aguilera "sporcata" dalla barriera, c'è il gol del 3-2 e della speranza.