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Delle Alpi
02/01/1994
h.14.30
TORINO - ROMA 1-1 (0-0)
Torino
: Galli, Annoni, Sergio, Cois, Delli Carri, Fusi, Sesia, Sinigaglia (al 62' Poggi), Silenzi, Carbone (all'89' Bernardi), Venturin. A disposizione: Pastine, Sottil, Marcolini. All.: Mondonico.
Roma: Lorieri, Garzya, Festa, Mihajlovic, Comi, Carboni, Häßler, Cappioli, Balbo (all'82' Bonacina), Giannini, Rizzitelli (al 69' Benedetti). A disposizione: Pazzagli, Berretta, Scarchilli. All.: Mazzone.
Arbitro: Cesari di Genova.
Reti: Giannini 56' rig (R), Carbone 65' (T).
Spettatori: 23.645 di cui 17.115 abbonati e 6.530 paganti per un incasso di 178.165.000 lire.
Note: Ammoniti Häßler e Carbone.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 gennaio 1994]
Il marchio di fabbrica del Filadelfia e la giustificata fama di Mondonico, allenatore che non si smarrisce mai, hanno intimorito la Roma. Mazzone e i suoi non si sono fidati dell'emergenza granata. Sul fronte giallorosso c'è chi valuta una trappola il capodanno della capitale. Non perdonerebbe gambe e cervelli. Ma la battuta maliziosa il Toro di ieri non l'accetta. Perché non la merita. La Roma ha cercato, anzi, in avvio di partita, di mettere in crisi un avversario che proponeva un esordiente (Sesia, arrivato in granata dall'Interregionale) e un gruppo di giovani già collaudati, ma mai inseriti tutti insieme in prima squadra. Però, la verve iniziale di Giannini, la grinta di Garzja su Carbone e di Festa addosso a Silenzi andato in campo appena smaltita l'influenza, la mobilità di Haessler hanno trovato risposte pronte proprio dai baby. Tranquilli per avere alle spalle un capitano come Fusi, un marcatore quale Annoni, e a centrocampo il ritrovato Venturin che pur non nascondeva la paura del rientro tenendo al caldo (-4 al Delle Alpi) la coscia sinistra con una fascia muscolare evidente. Un Toro inventato, ma combattivo. Tanto è vero che la Roma quasi al completo (Lanna e Piacentini i soli indisponibili, aspettando Aldair; e molti considerano Comi più valido dell'ex blucerchiato nel ruolo di libero) è riuscita ad andare in vantaggio solo al 56° minuto e solo su rigore, arrivato giustamente per una ingenuità di Delli Carri nel contrasto con Rizzitelli. La botta vincente di capitan Giannini poteva diventare la chiave del match. Lo svantaggio poteva travolgere psicologicamente la giovane truppa granata. Mezzo stadio in silenzio, con addosso la paura del peggio, ma non la curva Maratona. L'incitamento si è raddoppiato dall'attimo in cui l'arbitro Cesari ha indicato il dischetto. Roma in vantaggio? Come nulla fosse accaduto. Alè Toro e avanti tutta. La reazione granata ha messo in ansia la Roma che, fallito il raddoppio in contropiede, ha dovuto stringere le file della difesa dopo aver perso il controllo del centrocampo. Si verificavano episodi apparentemente insignificanti, in realtà importanti. Annoni e Fusi, avviando le azioni, cominciavano a chiamare alla spinta anche Sesia, al quale inizialmente nessuno si sentiva di chiedere molto pur se il giovanotto in alcuni disimpegni si era già fatto valere. La fiducia dei compagni la si conquista sul campo. La squadra diventava tale così, sotto il rischio di una sconfitta che sarebbe stata immeritata. E, bloccato Silenzi, ecco Carbone inventare il pareggio andado a cercare spazio lontano da Garzja per battere Lorieri con un sinistro forte e maligno. E poi sotto la Maratona, già sapendo che al rientro in campo il cartellino giallo di Cesari era in agguato. A conti pari, Mazzone era convinto di dover prendere precauzioni. Dentro Benedetti (al posto di Rizzitelli) per marcare Poggi subentrato a Sinigaglia; nel finale un centrocampista (Bonacina) invece di Balbo. Il Toro-baby si era conquistato rispetto sul campo. Al punto che i giallorossi davano con alcuni insistiti passaggi indietro il segnale della melina: il pareggio a quel punto appagava gli uomini di Mazzone. I granata negli ultimi cinque minuti si adeguavano, la Maratona zittiva sentendosi tradita. Ma troppe beffe sono già maturate in extremis in casa granata, per non usare prudenza. Formazioni alla mano, il Toro di ieri ha colmato sul terreno un grosso divario di esperienza, classe e costi. Basta pensare all'altra squadra, quella non disponibile. Pastine in porta per necessità, non per censo, poi Mussi e Jarni esterni, Sordo libero, Gregucci e Falcone marcatori, Fortunato regista, Osio e Saralegui a centrocampo, Aguilera e Francescoli davanti. Saralegui e Aguilera non torneranno, ma gli altri sono giocatori importanti. Mondonico li aspetta, ma si è tolta un'altra soddisfazione con un pareggio pieno di significati.