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Delle Alpi
09/01/1994
h.14.30
TORINO - PIACENZA 1-0 (0-0)
Torino
: Pastine, Annoni, Sergio, Fortunato, Gregucci, Fusi, Sordo, Francescoli (al 46' Poggi), Silenzi, Carbone (al 61' Cois), Venturin. A disposizione: Piazza, Delli Carri, Sesia. All.: Mondonico.
Piacenza: Taibi, Polonia, Brioschi, Suppa, Maccoppi, Chiti, Turrini, Papais (al 30' Di Cintio), Ferrante, Ferazzoli (al 56' Moretti), Piovani. A disposizione: Gandini, Lucci, Iacobelli. All.: Cagni.
Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: Aut.Chiti 49'.
Spettatori: 20.636 di cui 17.115 abbonati e 3.521 paganti per un incasso di 93.605.000 lire.
Note: Taibi ha parato un calcio di rigore a Silenzi, ammoniti Piovani, Fortunato e Gregucci.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 gennaio 1994]
Il brutto momento di un campionato fra i meno godibili degli ultimi anni si alimenta pure di partite come questa, che il Toro ha graffiato via al Piacenza grazie a un'autorete delle più classiche: l'anca di un difensore che devia un tiro probabilmente innocuo e lo trasforma in un colpo irresistibile. Non ci è parso che la gente granata si sia divertita, soprattutto nell'ultima mezz'ora, quando il Piacenza si è scaraventato in avanti con la tenacia arruffona dei poveri. Ma, ripetiamo, l'assenza di spettacolo non è un problema che riguardi soltanto il Torino, è un inquinamento che deturpa un po' tutte le piazze, anche quelle dov'era di casa il bel gioco. In questa situazione i granata hanno almeno avuto il merito di non farsi strappare dalle mani una vittoria preziosa, che li sistema bene in classifica, alla pari dell'Inter e appena un punto dietro la Lazio. Sono, insomma, sui valori delle due società che hanno investito sul mercato quanto basterebbe al Toro per la gestione di un paio d'anni. Il miracolo di un'altra stagione positiva si può ripetere benché le forze siano esigue. Ieri si è infortunato pure Francescoli, sarà difficile vederlo in campo contro l'Atalanta. Proprio l'uruguayano è parso nel primo tempo come il riferimento più puntuale nelle azioni del Toro: si è piazzato dietro Silenzi e Carbone, come un playmaker offensivo, e ha distribuito il gioco come altri non sanno fare. E' il caso, ad esempio, di Carbone. Piace al popolo e certe sue giocate infiammano, tuttavia Peperino è innamorato dei propri piedi, tanto che dribblando e ridribblando permette ai difensori avversari di sistemarsi per respingere i cross. In queste condizioni diventa difficile giocare pure per Silenzi, che, del suo, ha perso lo smalto di un mese fa. Il Piacenza ha potuto così astenersi dai rischi per una mezz'ora abbondante. Gli Svirgolatoli di Cagni, pregiato gruppo di difensori che farebbero fortuna nei tornei di categoria e che invece reggono la serie A, hanno patito il primo stranguglione soltanto al 31' su un cross di Sergio deviato di testa da Silenzi. Sul capocannoniere si è piazzato Maccoppi, Polonia si è dedicato alle trottole di Carbone. A centrocampo si è visto bene Suppa, che ha ritmo e senso del piazzamento, ma dispone, ahilui, di mezzi tecnici grezzissimi. Il Toro ha provato qualche incursione di Sergio sulla sinistra, con poca precisione, per cui dopo tanto tirare di carri le occasioni più limpide se l'è create sui calci piazzati: al 39' con la punizione di Francescoli nell'angolo basso (bravo Taibi) e al 44' con il calcio d'angolo di Sergio dal quale è nata l'azione del rigore. Un penalty da semplicioni. Piovani ha alzato il braccio per un riflesso condizionato più che per difendere l'area piacentina da un reale pericolo. La conseguenza è stata che Silenzi ha avuto l'opportunità di arrivare al tredicesimo gol: l'ha fallita, tirando sulla destra di Taibi, senza angolare troppo. Il portiere c'è arrivato e per fortuna del Toro è giunto pure l'intervallo a spazzare certe mollezze. Con Poggi al posto di Silenzi, il gol è venuto quasi subito nella maniera che vi abbiamo anticipato: una deviazione nettissima di Chiti sulla punizione di Poggi. A quel punto abbiamo creduto che il Piacenza, come il tonno in scatola, si spezzasse con un grissino, una volta aperta la confezione. Invece gli Svirgolatoli si sono dati il coraggio che s'erano negati per un tempo e hanno attaccato. Quasi un arrembaggio, però maldestro e con due sole palle gol, piè un rigore invocato con molto ottimismo per un contrasto di Gregucci su Ferrante. Il Mondo ha levato Carbone e ha inserito Cois, come aveva fatto proprio con il Piacenza il Trap, prima di Natale, togliendo Del Piero per mettere Galia. Allora s'era scatenata la contestazione. Questa volta, naturalmente, no. Al popolo è sembrata soltanto una mossa di buon senso, anche se il Toro ha continuato a difendersi e a prendere qualche rischio per costruire un paio di contropiedi, vanificati da Taibi.