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Delle Alpi
06/02/1994
h.14.30
TORINO - PARMA 1-2 (0-1)
Torino
: Galli, Sergio, Jarni, Mussi, Sottil, Fusi (al 45' Sesia), Francescoli,l Fortunato, Silenzi, Carbone (al 70' Poggi), Venturin. A disposizione: Pastine, Falcone, Sinigaglia. All.: Mondonico.
Parma: Bucci, Benarrivo, Di Chiara, Minotti, Apolloni,Sensini, Brolin, Zoratto (al 58' Pin), Crippa, Zola, Asprilla (al 64' Melli). A disposizione: Ballotta, Matrecano, Balleri. All.: Scala.
Arbitro: Stafoggia di Pesaro.
Reti: Apolloni 27' (P), Zola 53' (P), Francescoli 54' (T).
Spettatori: 24.536 di cui 17.115 abbonati e 7.421 paganti per un incasso di 205.315.000 lire.
Note: Ammoniti Jarni e Sensini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 febbraio 1994]
E' davvero il momento del Parma. Scala sapeva che la squadra aveva impegnato molte energie contro il Milan a San Siro, e T'ha presentata nella antica versione provinciale. Difesa e contropiede. Il calcio all'italiana offre ancora delle notevoli possibilità, che aumentano se la giornata (leggi arbitraggio, ma non è colpa degli ospiti) aiuta un poco. Il Parma si è aiutato soprattutto da solo, va detto. Abbandonando completamente (ma non è la prima volta..) la tanto celebrata zona per un atteggiamento classico: Minotti libero, Sensini addosso a Silenzi, Apolloni spesso a rincorrere Carbone. E bravo Scala. Al suo posto avremmo scambiato le parti, almeno per ragioni di statura. Invece Apolloni ha approfittato della possibilità di lasciare il bunker per andare (27') a sbloccare il risultato approfittando di una sciagurata leggerezza (ma potrà concedersela, una volta nella vita?) di capitan Fusi condottiero di una difesa per l'ennesima volta improvvisata. Assenti, ieri, Annoni, Cois e Gregucci. Il Toro dell'emergenza continua che il Mondo gestisce splendidamente, ha cancellato dopo soli venti minuti (nei quali Zola e Asprilla hanno trovato in Galli il freno alle loro iniziative) il timore di un avversario che mercoledì aveva fatto capire - anche via teleschermo quale momento di vena attraversasse. Sottil ha cominciato a far di gomito con Asprilla per concedergli pochissimo spazio. Mentre Mussi sovrastava spesso Zola, grazie alla ritrovata freschezza. Il centrocampo granata reggeva bene il duello con la linea Crippa-Zoratto-Brolin, un trio (poi Pin al posto di Zoratto) votato alla massima concretezza, senza finezze. La squadra di Mondonico si faceva valere sulla fascia sinistra dove Jarni imponeva a Benarrivo di usare solo come difensore, senza acuti, le forze rimastegli dopo la strepitosa prestazione milanese. Ma dalla parte opposta, Di Chiara viveva più tranquillo: la spinta di Sergio era troppo flebile per impensierire il diretto avversario. Un Parma attentissimo e concreto, un Toro a tratti lucido e pimpante. Ma la buona sorte non girava dalla parte granata. L'errore di Fusi, un harakiri. Poi quelli di Stafoggia. Giusto abbia considerato involontario il porsi del braccio di Apolloni sulla strada di Carbone, meno chiaro il sorvolare sull'aggancio di Di Chiara al piede del fantasista granata (44'). Idem al 53'. Crippa era un metro oltre la difesa granata quando lo raggiunge il lancio di Asprilla. Sul prosieguo dell'azione, la deviazione affannata (in porta, 2 a 0) di Fortunato per anticipare l'accorrere di Zola. L'immediato gol di Francescoli dava animo e fiato al forcing granata nell'ultimo quarto d'ora. Dall'inizio della ripresa (acciaccato Fusi, Fortunato libero) era in campo Sesia che non va più considerato un oggetto misterioso. Il laureando in scienze politiche usa il cervello anche da calciatore. Due o tre assist pregevoli, il campo tagliato due volte con ''cambi'' intelligenti, un tiro secco e disinvolto solo troppo centrale. E quando Carbone ha esagerato nel tenere palla, fuori a riflettere e dentro Poggi. Tutto inutile, anche perché Bucci non voleva sfigurare davanti a Galli. A riassumere, il Toro che magari ha raccolto punti in gare che lo hanno visto soffrire è rimasto a secco in un pomeriggio dove avrebbe meritato un punto. Al minimo. Restano gli elogi, e l'ovazione della Maratona a fine partita. Il Parma ha messo in tasca il regalo di Fusi, quello di Fortunato (o di Stafoggia?), ha sopportato lottando gli assalti granata, privi in questa fase della stagione dell'apporto concreto di Silenzi. Ma questo Sensini è davvero l'arma in più di Scala. L'allenatore non lo voleva, gli bastava Matrecano. Il dg Pastorello gli ha fatto il regalo. E adesso è festa per tutti.