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Delle Alpi
28/05/1995
h.16.30
TORINO - REGGIANA 4-0 (4-0)
Torino
: Simoni (all'87' Pastine), Pessotto, Lorenzini, Angloma, Pellegrini, Maltagliati, Rizzitelli, Scienza, Bernardini, Abedì Pelé (al 55' Osio), Cristallini (al 66' Cyprien). A disposizione: Mezzano, Longo. Allenatore: Sonetti.
Reggiana: Antonioli, Cherubini, Zanutta, Sgarbossa (al 63' De Agostini), Mozini, Mazzola, Esposito, Di Napoli, Rui Aguas (al 76' Falco), Brambilla, Simutenkov. A disposizione: Sardini, Parlato, Orlandini. Allenatore: Vitale.
Arbitro: Brignoccoli di Ancona.
Reti: Rizzitelli 3', Bernardini 16', Abedì Pelé 26', 43'.
Spettatori: 16.185 di cui 13.970 abbonati e 2.215 paganti per un incasso di 63.280.000 lire.
Note: Ammoniti De Napoli e Sgarbossa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa 29 maggio 1995]
Il Toro si sveglia. Ed é salvezza matematica. Ma chi l'aveva messo in dubbio? Questo scuotersi torinista, comunque, piace assai a Sonetti. Era tempo, ne aveva le tasche piene di puntare occhi insoddisfatti su un manipolo di addormentati. Perció i granata si sbarazzano, con un gol di Rizzitelli, uno del talento emergente Bernardini e due del solito Pelé, di un babelico collettivo senza capo e coda. E lo fanno con la disinvoltura con cui per solito ci si toglie di dosso un po' di polvere. E' perció festa per i tifosi che, alla fine della partita, invadono il campo nonostante la presenza dei poliziotti e le raccomandazioni della societá. Ma non si registrano danni. L'obiettivo é una maglia da strappare ai beneamati. Scene felici, giá viste del resto. Ma torniamo al Toro strano e lunatico come il carattere di donna capricciosa che regge alla grande per due terzi di campionato, va vicino ai confini dell'Europa, sembra che non ci siano picchetti sufficienti per frenarne la corsa entusiasmante. Tutto fino al secondo derby, vinto come quello dell'andata, poi sprofonda in un sonno che ha sapore di appagamento, di turbative di mercato, di preoccupazioni di chi non ha destinazioni sicure da mettere nei progetti futuri. E tante altre belle cose che rappresentano peró solo teoria, non confermata da riscontri pratici. La realtá é che la classifica del Torino, ad un certo punto del campionato, diventa un pezzo di ghiaccio. Difficile da sgelare. Molto fieno per fortuna era stato comunque messo nelle stalle granata. Pertanto i rischi di sfiorare il dramma ieri erano davvero minimi, quasi insignificanti. Ma c'era da salvare, oltre alla classifica, pure la faccia e dare felicitá al pubblico, che Calieri vorrebbe comunque sempre piú numeroso sugli spalti. Per evitare altro pathos ai sostenitori, il Toro ritiene che sia il caso di abbassare subito la testa e di infliggere un paio di cornate (3' e 15' del pt) con Rizzitelli e Bernardini. La Reggiana, stordita come chi alza troppo il gomito sotto le stelle a tarda sera, capisce che i tempi capricciosi in casa granata sono finiti. E non puó evitare che il bottino diventi doppio. Le altre due reti, entrambe di Pelé (26' e 44' pt), meno mago del solito ma sempre acuminato come punta di fioretto, chiudono definitivamente la partita dopo un tempo. Simoni ha solo modo di usare i guanti per deviare un tentativo di Esposito. Il resto della Reggiana é desolante: pochezza tecnica, motivazione scarsa, forza d'urto quasi inesistente. E i ringalluzziti giovanotti di Sonetti affondano il coltello in un ventre giá molle. Una vera e propria vivisezione. Non vogliamo discutere in che misura incida la pochezza di un collettivo (bravi nella Reggiana i soli Esposito e, soprattutto. Brambilla) sul punteggio, certo é che Calieri si frega le mani all'idea di poter disporre, il prossimo anno, di un talento intelligente, svelto e preciso come Bernardini, che sa tenere il campo come un vecchio navigatore. E poi quella punizione! Si confermano Rizzitelli, al 19° gol in questo campionato, e Pelé, autore di un doppio cazzotto che stende definitivamente Antonioli & C. Simoni riscatta la papera con la Cremonese. Meglio che nelle ultime prove da noi viste giocano Pellegrini e Cristallini. Su concreto standard Angloma e Maltagliati, che non dá spago agli inconsistenti Rui Aguas, bell'esemplare da Jurassic Park, e al deludente Simuntenkov quando gli capita a tiro. Nel secondo tempo, complice il caldo, tira aria di scampagnata. E allora Sonetti consente a Cyprien di debuttare nel nostro campionato e a Pastine di entrare a tre minuti dalla fine, per deviare un colpo di testa di Brambilla e per raccogliere pure lui il saluto affettuoso della curva piú colorata e affettuosa. E domenica c'é la trasferta a Marassi, contro il Genoa. Un viaggio di assoluto comodo. Nel senso che il pathos questa volta manderá in fibrillazione altra gente.