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Delle Alpi
09/02/1997
h.14.30
TORINO - VENEZIA 1-1 (1-0)
Torino
: Casazza, Mercuri, Cevoli, Maltagliati, Mezzano, Rocco, Cristallini, Scarchilli (al 72' Nunziata), Lombardini (all'81' Sommese), Ferrante, Florijancic (al 68' Fiorin). A disposizione: Santarelli, Cravero, Martelli, Cammarata. All.: Sandreani.
Venezia: Gregori, Marangon (al 72' Baldi), Brioschi, Dal Canto, Pavan, Ballarin, Polesel, Fogli, Pedone, Zironelli (all'81' Zanetti), Fantini (al 53' Pellegrini). A disposizione: Pierobon, Malagò, Soncin. All.: De Vecchi.
Arbitro: Nucini di Bergamo.
Reti: Aut.Gregori 11' (T), Polesel 84' rig. (V).
Spettatori: 14.213 di cui 8.146 abbonati e 6.067 paganti per un incasso di 135.685.000 lire.
Note: Ammoniti Pavan, Polesel e Cevoli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 febbraio 1997]
Effetto Carnevale. Un Toro in maschera, irriconoscibile rispetto alle ultime, brillanti prestazioni, pur essendo passato in vantaggio su autogol di Gregori, propiziato da un'invenzione di Florijancic al 12', s'è fatto racciuffare nel finale dal Venezia (rigore di Polesel), ed ha perso la grossa occasione di avvicinarsi al Lecce, fermato (0-0) a Padova. Adesso, il Toro non è più secondo perché il Pescara l'ha scavalcato di un punto. Domenica i granata dovranno recarsi sul campo del Bari di Fascetti, un altro ex che non farà regali. L'unica buona notizia per Sandreani è arrivata da Palermo con il passo falso del Brescia, pericoloso concorrente per la promozione. Come temeva Sandreani, il Toro non ha affrontato la partita con la giusta concentrazione. Inutili gli ammonimenti e le prediche della vigilia. Troppi elementi, recuperati da leggeri infortuni muscolari, avevano le batterie scariche e sentivano, anche a livello inconscio, la necessità di tirare il fiato dopo lo stressante filotto di risultati positivi. E in serie B questo lusso è vietato. Lo sa bene lo stesso Lecce, battuto una settimana fa in casa dalla Reggina. Il Toro ha fatto il toro per un quarto d'ora, poi s'è seduto sull'I-0, perdendo lo smalto e lo spirito agonistico necessari per mettere definitivamente ko il Venezia. Senza Silenzi, vittima in mattinata di un attacco d'influenza intestinale, e lo squalificato Bellucci, De Vecchi si affidava ad una sola punta, Fantini, ex juventino, e potenziava il reparto mediano, con una cerniera formata da Fogli, Pedone, Zironelli e Marangon. I neroverdi, progressivamente, prendevano in pugno la situazione, aspettando il momento giusto per mettere in crisi un Toro sempre più fermo sulle gambe e portare a casa un pari meritatissimo. Senza adeguati rifornimenti, s'è inceppato anche Ferrante. Sempre in gol (nove) nelle precedenti s»i partite, ieri ha trovato in Brioschi uno stopper capace di imbrigliarlo, ma non ha avuto dai compagni il solito appoggio. Il Toro sembra essere più che mai Ferrante-dipendente. E' bastato un Venezia bene organizzata su Brioschi, pallonetto che centrava il montante e carambolava sulla spalla di Gregori prima di finire in porta. Applausi. Ben presto, l'entusiasmo della Maratona lasciava posto alla disapprovazione e poi ai fischi. Lombardini sciupava una palla-gol al 15', sparando a lato da buona posizione. Un'altra conclusione di Lombardini si perdeva sul fondo. E Gregori veniva impegnato da Scarchilli con un sinistro da fuori area. Non c'era spinta sufficiente sulle fasce per alimentare le offensive e il Venezia capiva che poteva evitare la sconfitta, aumentando ritmo e pressing. Poco dinamico, il Toro favoriva la crescita degli avversari: Cristallini non riusciva ad amministrare il gioco con l'abituale autorevolezza e, sulla destra, Polesel e Marangon facevano soffrire Mezzano e Lombardini. Neppure gli innesti di Fiorin per lo stanco Florijancic e di Nunziata per l'appannato Scarchilli tonificavano il centrocampo. Un diagonale di Marangon s'infrangeva sui guantoni di Casazza. Era un campanello d'allarme, il preludio al pareggio che arrivava su un rigore concesso per un fallo in area di Mezzano su Pedone. Polesel trasformava e, con il Toro in debito d'ossigeno, il Venezia provava persino a vincere. Senza fortuna.