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Delle Alpi
14/09/1997
h.16.00
TORINO - FOGGIA 1-1 (1-1)
Torino
: Casazza, Scarponi (al 76' Foglia), Minotti, Maltagliati, Carparelli, Asta, Ficcadenti (al 68' Bonomi C.), Tricarico (al 61' Cravero), Dorigo, Lentini, Ferrante. A disposizione: Pastine, Mercuri, Nunziata, Martelli. All.: Souness.
Foggia: Roma, Cozzi, Bianco, Oshadongan, Bak, Bettoni, Fiorin, Lunardon (al 60' Artner), Franceschini, Chianese, Vukoja (al 50' Perrone, al 77' Parisi). A disposizione: Toccafondi, D'Autilia, Colucci, Axeldal. All.: Caso.
Arbitro: Pin di Conegliano.
Reti: Chianese 27' (F), Carparelli 39' (T).
Spettatori: 18.024 di cui 10.505 abbonati (la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) e 7.519 paganti per un incasso di 165.825.000 lire.
Note: Ammoniti Dorigo, Bettoni, Bak e Franceschini. Espulso al 56' Franceschini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 settembre 1997]
La sofferenza prevista da Souness c'è stata, sino alla fine di un match orribile - da parte granata - per mezz'ora, diventato poi assalto spesso confuso ma almeno pieno di cuore dopo il gol di Chianese al 26' di gioco. Ha rimediato Carparelli al 39' su assist di Dorigo, arrivato al cross dopo uno splendido scambio in velocità con Lentini. Azione e gol da cineteca pallonara, troppo poco per 90 minuti da vincere, onde non ricominciare la tradizione delle delusioni casalinghe. E aveva ragione, alla vigilia, anche Mimmo Caso allenatore foggiano. Prevedeva che i suoi avrebbero cercato la vittoria: l'hanno solo sfiorata ma il primo tempo potevano (e dovevano) tranquillamente finirlo in vantaggio. E nella ripresa, dieci contro undici per 39 minuti (4 di recupero) dopo l'espulsione per doppia ammonizione dell'ottimo Franceschini al 10', non solo si sono difesi alla grande, ma in contropiede sono arrivati vicini al colpaccio. Come al 36' quando un tiro-cross di Bettoni dalla destra, sfiorato da Dorigo in provvidenziale recupero, ha mandato il pallone a scavalcare Casazza per rimbalzare contro la traversa. Sembrava dovesse essere il croato Vukoja lo spauracchio. Ma il match-winner (il Foggia che era a zero punti può ben considerare il pareggio come un successo) invece è stato Vincenzo Chianese, ventunenne napoletano di Melito, che ha fatto impazzire la difesa granata non solo per il gol del momentaneo vantaggio. Persino il portiere Roma lo cercava con lunghi palloni che l'attaccante riusciva a controllare, giocare, calciare a rete o almeno propor- re ai compagni rapidi nell'affiancarlo. Questo, soprattutto nei primi trenta minuti, durante i quali la difesa del Toro - poco protetta dai centrocampisti ha aperto percorsi invitanti per le scorrerie foggiane, come l'errore di Minotti che ha lanciato l'azione del gol avversario. Dopo la magnifica risposta Lentini-Dorigo-Carparelli, il Toro ha cambiato marcia, e via via la formazione. Nel primo tempo ancora un colpo di testa di Ficcadenti, da gol ma dritto sul portiere, e la cosa più bella di Ferrante: fuga sulla sinistra e cross, impreciso il controllo di Carparelli. Altra aria granata nella ripresa, attacchi a ripetizione. Souness inseriva prima Cravero al posto di Tricarico, affidando all'idolo dei tifosi il compito di far girare la palla sul fronte offensivo nella ricerca di spazio per il tiro. Ma la difesa foggiana chiudeva ogni varco. Solo al 16' Lentini trovava Carparelli con il cross basso, ma la deviazione finiva sul portiere. Poco dopo entrava Bonomi al posto di Ficcadenti per cercare un'altra strada, quella del tiro da lontano. Quattro, due a filo di traversa. Si accentrava Carparelli, aumentava la spinta di Asta sulla fascia destra, e proprio sul suo centro al 35' Carparelli segnava in mischia, ma era in fuori gioco. L'annullamento del gol non provocava neppure le proteste dei granata. L'ultima carta di Souness era Foglia al posto di Scarponi, ad un quarto d'ora dalla fine. Toro tutto attacco, ma malgrado fosse in dieci il Foggia cercava ancora qualche risposta in contropiede. Su uno dei quali solo una chiusura di Cravero evitava la possibile beffa. I granata le provavano tutte. Dorigo era sempre la forza di spinta sulla sinistra, Lentini perdeva qualche opportunità per il cross scivolando, o perdendo il dribbling. Dopo Bonomi provavano la conclusione da fuori area lo stesso Cravero, poi Minotti. Foglia non trovava neppure una opportunità, anzi doveva rientrare a centrocampo. Non è servito, per vincere, neppure l'inesauribile appoggio corale della Maratona. E la partita ha lasciato un dubbio preoccupante. Non siamo affatto sicuri che i problemi difensivi emersi in gare precedenti dipendessero dalla scelta fra l'applicazione della zona o la marcatura a uomo. Potrebbe essere questione di uomini.