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Delle Alpi
27/09/1997
h.16.00
TORINO - GENOA 1893 2-1 (2-0)
Torino
: Casazza, Mercuri, Minotti (al 51' Bacci), Maltagliati, Carparelli (al 66' Ficcadenti), Asta, Tricarico, Bonomi, Dorigo, Ferrante (all'89' Foglia), Lentini. A disposizione: Pastine, Scarponi, Lo Gatto, Sommese. All.: Souness.
Genoa 1893: Ielpo, Nicola, Corrado, Giampietro, Lombardi, Rutzittu (al 40' Pisano), Bortolazzi, Ruotolo, Centofanti, Nappi (al 66' Pagliarini), Giampaolo (al 57' Ricchiuti). A disposizione: Doardo, Torrente, Francesconi, Pizzi. All.: Salvemini.
Arbitro: Preschern di Mestre.
Reti: Lentini 15' (T), Ferrante 27' (T), Pisano 85' (G).
Spettatori: 14.684 di cui 10.609 abbonati (la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) e 4.075 paganti per un incasso di 104.740.000 lire.
Note: Ammoniti Minotti, Asta, Dorigo, Bacci, Bortolazzi, Nicola, Centofanti, Pisano e Lombardi. Espulso all'80' Bortolazzi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 settembre 1997]
Tre punti per uscire dal tunnel della crisi e ''congelare'' la contestazione a Souness. Ma la vittoria sul Genoa è costata al Toro la perdita di Minotti per qualche mese, a causa di una grave lesione al tendine d'Achille destro. Una brutta tegola dopo quella di Cravero, anche perché Minotti si stava finalmente ritrovando e le azioni della squadra (che la società vorrebbe quotare in Borsa, approfittando anche degli ottimi rapporti con alcuni club inglesi) erano in crescita. Ora ci sarà il problema del libero per un Toro comunque in progresso, pur con qualche lacuna da eliminare. Quella contro un Genoa a pezzi era una partita delicata. Un altro risultato negativo, dopo la sconfitta di Pescara e l'uscita dalla Coppa Italia a favore della Sampdoria, avrebbe potuto scatenare la crisi. Soltanto al fischio finale i granata hanno sentito in tasca la preziosa vittoria, firmata dall'uno-due di Lentini e Ferrante in meno di mezz'ora ma rimessa in discussione da Pisano al 40' della ripresa con il Genoa in dieci uomini da 4' (espulso Bortolazzi). Recuperato Minotti, Souness aveva riproposto la stessa formazione di Marassi, con Bonomi e Tricarico al posto di Ficcadenti (in panchina) e Nunziata (squalificato). Due centrocampisti da corsa per aumentare ritmo e dinamismo e rendere meno prevedibili le manovre offensive. Un dispositivo rischioso, tant'è che la prima occasione capitava al Genoa (4') ma Giampaolo, incappato in una giornata nera, la sprecava tirando su Casazza. Un errore determinante. Non l'unico per un Genoa in evidente stato confusionale che veniva castigato al quarto d'ora da una felice combinazione tra Bonomi e Dorigo, il migliore in campo, cui spetta il merito di aver confezionato il primo gol ufficiale di Lentini: il capitano stringeva sul centro e dirottava in rete al volo di destro il bel cross dell'inglese. C'era bisogno che Lentini si sbloccasse in attesa di raggiungere la miglior condizione per fare la differenza. Anche sul raddoppio (27'), Lentini dava il suo contributo contrastando di testa Lombardi sulla punizione di Bonomi e obbligando il difensore rossoblù ad una respinta corta sulla quale si avventava Ferrante, che di collo destro spediva alle spalle di Ielpo. Sul 20, il Toro si rilassava. Troppo. E ci volevano due belle parate di Casazza, su Ruotolo e su Pisano, per evitare guai seri. Aveva ragione ad agitarsi Souness, ma neppure l'intervallo portava consiglio, tant'è che Giampaolo, in avvio di ripresa, falliva un'altra grossa opportunità. Usciva Minotti in barella e il suo posto veniva preso da Bacci (5'). In difesa Maltagliati faceva gli straordinari. La partita viveva di sussulti, ma il Genoa non era ancora domato. Per un fallo su Ferrante, l'arbitro sembrava indicare il dischetto del rigore, poi cambiava idea su sbandieramento del guardalinee per un precedente fuori gioco del bomber granata. Fioccavano le ammonizioni, specie per i genoani, più nervosi dei torinisti ma determinati tanto da sfiorare il gol con Nappi e poi anche con Pisano. Il Toro capiva che non poteva restare a guardare e replicava con le folate di Asta e Tricarico e le incursioni di. Dorigo. Bonomi, però, gettava alle ortiche un beli assist di Lentini e un suggerimento di Ficcadenti. Il cartellino rosso per Bortolazzi e l'inferiorità numerica non smontavano il Genoa che al 40', su un caparbio spunto di Ruotolo, andava a bersaglio con un colpo di nuca di Pisano nel ''sette'', imparabile per il bravo Casazza. Con la forza della disperazione, il Genoa faceva tremare ancora il Toro senza riuscire tuttavia a concretizzare, tra il disappunto di Salvemini la cui posizione diventa sempre più precaria. Passata la paura, i granata potevano infine abbandonarsi all'esultanza. La Maratona li voleva sotto la curva ma Lentini & C. preferivano guadagnare subito gli spogliatoi. Anche per rispetto al Genoa, che ieri con la quarta sconfitta su cinque partite ha davvero toccato il fondo.