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Delle Alpi |
14/12/1997 |
h.14.30 |
TORINO - CASTELSANGRO 4-1 (2-0) Torino: Pastine, Tricarico, Fattori, Maltagliati, Asta, Brambilla, Nunziata, Dorigo (al 45' Pusceddu), Carparelli, Ferrante (al 60' Sommese), Lentini (all'85' Sandor). A disposizione: Casazza, Mercuri, Cravero, Foglia. All.: Reja. Castelsangro: Cudicini, Vanigli, D'Angelo, Mignan, Rimedio, Andreotti (al 52' Bernardi), Cangini, Longhi, Cristiano, Nunziato (al 30' Spinesi), Baglieri. A disposizione: Lotti, Calabro, Cesari, Teodorani, Federici. All.: Jaconi. Arbitro: Pin di Conegliano Veneto. Reti: Tricarico 11' (T), Carparelli 20' (T), Fattori 67' (T), Sommese 75' (T), Bernardi 79' (C). Spettatori: 19.633 di cui 11.409 abbonati e 8.224 paganti per un incasso di 178.479.000 lire. Note: Ammoniti Fattori, Tricarico, Cristiano, Vanigli, Longhi e Mignani. Espulso Vanigli al 93'. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 dicembre 1997] Di solito le vigilie sono condite con promesse fatte da marinai che rincorrono solo i sogni. Ma la gente granata, quella forgiata da Reja, è gente di parola. Ed è anche contrita nelì'onorare, col minuto di silenzio e con applausi, la morte di Giovanni Agnelli junior. Dicevamo della gente di parola: al Toro che stende (4-1) il Castel di Sarigro, riesce l'aggancio al Cagliari e al 3° posto che significa zona serie A, ora non più una chimera. Il Toro non trova forma più festosa per salutare il pubblico che rivedrà al Delle Alpi solo con l'avvento dell'anno nuovo. Ed è pure il modo più affettuoso per augurare il Buon Natale al clan torinista. Solo Ferrante non mantiene la parola, ''Segnerò almeno un gol'', aveva detto sabato. Il bomber resta a bocca asciutta, limitato da una condizione imperfetta. Ma ci pensano i colleghi a continuare la scalata confezionando quattro gol: al 10' del primo tempo Tricarico si sgancia e devia di testa un pallone respinto male da Cudicini; al 19' è magnifico il cross di Asta per Carparelli, pronto pure lui di testa. Ripresa: al 22' punizione-bomba di Pusceddu, Cudicini non trattiene ed altra capocciata, stavolta di Fattori, per il 3-0; al 30' Lentini, che viaggia a strappi laceranti, spara su Cudicini che respinge, irrompe Sommese (colpirà anche la traversa al 48') e col sinistro fa poker. Inutile il gol di Bernardi (35') su indecisione della difesa granata. Dicevamo del Toro forgiato da Reja. Edy conosce perfettamente le trappole e gli ostacoli che, in serie B, sono sparsi qua e là, come nei percorsi di guerra durante i duri addestramenti militari. Ha tagliato i fronzoli, eliminato gli orpelli, bandito le leggerezze e ha costruito un Toro pratico, che bada al sodo, perfino cinico, tanto da capitalizzare quasi al massimo il gioco e le occasioni costruite. Ciò che serve nell'universo dei cadetti. Di fronte, si è trovato una squadra che gioca buon calcio, tecnica, rapida ma assolutamente sterile, leggera e, ciò che più stupisce, presuntuosa. Chi lotta nei bassifondi dovrebbe usare il randello invece che il cesello. Ed anche per questa ragione il Toro, salvo un relax nell'ultimo quarto d'ora del 1° tempo e nei 10 minuti iniziali del 2° (l'uscita di Pastine su Bernardi fa da campanello d'allarme), controlla senza patemi l'avversario e gli rifila quattro gol pe santi come macigni. Reja controlla innanzitutto che i rischi in difesa si riducano al lumicino (i pericoli vengono al 40' e 41' dai tiri di Spinesi e Bagheri) e che il muoversi senza calore e potenza degli abruzzesi, simili più a falene che sbattono contro una lampadina che ad un manipolo disperato che deve salvarsi, avvenga lontano dalle zone calde. La difesa ritrova sicurezza, pecca nell'azione del gol, sorpresa e dunque marmo rea, ma per il resto domina con i centrali Maltagliati e Fattori, fa sdirsi il suo dovere con Tricarico e non si fa sorprendere quando, in svantaggio di due gol, Jaconi manda in campo la seconda punta (Spinesi) al posto del pur bravo Nunziato. I quattro di centrocampo scremano le velleità abruzzesi, le azzerano con un vitalissimo Asta, con il solito Nunziata che dà il tempo al pressing e con Brambilla che, anche se meno autoritario del solito, di rado sbaglia traiettoria e modalità nei passaggi. E come sempre è bravo Dorigo, sostituito (acciaccato al 46' pt) da un Pusceddu che risulterà utile con i suoi proiettili. II tridente non è mai statico, si muove e si coordina con un sincronismo ed una continuità che porteranno i protagonisti al limite dell'asfissia. Ma a gioco lungo Lentini, Carparelli e Ferrante (al 5' st gli subentra Sommese) faranno brandelli della difesa avversaria imperniata sul tandem D'Angelo e Mignani. Nel finale espulso Vanigli e debutto di Sandor nel Toro. Non rischiamo troppo se diciamo che Reja ha trovato la ricetta giusta sulla strada della promozione, soprattutto perché conosce la serie B come le sue tasche e sa come evitare fisiologici cali di tensione e, in special modo, perchéè in grado di suggerire la maniera meno dolorosa per gestire, soprattutto fuori casa, il risultato. |
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