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Delle Alpi
22/02/1998
h.15.00
TORINO - PESCARA 0-1 (0-0)
Torino
: Bucci, Fattori, Bonomi (al 62' Tiribocchi), Maltagliati, Dorigo, Sommese, Nunziata, Brambilla, Tricarico (al 46' Asta), Ferrante (al 46' Foglia), Lentini. A disposizione: Casazza, Citterio, Pusceddu, Cravero. All.: Reja.
Pescara: Bordoni, Mezzanotti, Lamacchi, Zanutta, Francesconi, Palladini, Gelsi, Terracenere, Tisci (al 62' Di Già), Cammarata (al 50' Cannarsa), Beghetto (al 70' Aruta). A disposizione: Cecere, Di Toro, Moretti, Di Giannatale. All.: Buffoni.
Arbitro: Dagnello di Trieste.
Reti: Gelsi 53'.
Spettatori: 14.322 di cui 11.409 abbonati e 2.913 paganti per un incasso di 73.920.000 lire.
Note: Ammoniti Bonomi C., Lamacchi, Francesconi e Terracenere. Espulso al 49' Francesconi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 febbraio 1998]
E' tornato il buio sul futuro del Toro sconfitto 1-0 dal Pescara e fischiato al Delle Alpi che, da quasi due mesi, è terra di conquista. Prima la squadra di Reja vi aveva perso solo con il Venezia, il 12 ottobre scorso. Fu una durissima batosta. Poi, da quart'ultima, e grazie a qualche aggiustamento, risalì al quarto posto a metà campionato. Con le unghie e con i denti, più che con un potenziale competitivo ai massimi livelli. Ora i granata pagano lo sforzo. Sono sesti, insieme con la Reggiana, scavalcati da Perugia e Genoa con il quale si misureranno a Marassi sabato prossimo, nell'anticipo di B. Genova sarà una sorta di ultima spiaggia: perdere il confronto diretto significherebbe l'addio alla A. Ma i sogni di promozione potrebbero essersi già infranti sul montante centrato da Foglia al 10' del secondo tempo. Se quel pallone fosse entrato avrebbe fruttato l'1-1 e, con il Pescara in dieci per l'espulsione di Francesconi in apertura di ripresa, i granata sarebbero stati in condizione di raddrizzare una giornata storta. Viceversa, sono venuti fuori i limiti tecnico-tattici, la mancanza di uno sfondatore e di personalità di una squadra che, un po' tutti, addetti ai lavori e non, avevamo sopravvalutato nel corso di una stagione ricca di contraddizioni. La netta vittoria di Foggia sembrava aver restituito una nuova carica al Toro ma è bastato un Pescara bene organizzato dal nuovo allenatore Buffoni per paralizzare il gioco monotono, prevedibile e inconcludente dei granata. La punizione dalla lunetta di Gelsi, per un fallo di Bonomi sull'ex Cammarata, che all'8' lasciava di stucco Bucci, riapriva improvvisamente una crisi dalla quale il Toro non era ancora uscito. Amnesie affioravano in ogni reparto. La difesa soffriva gli scatti di Cammarata e di Beghetto, a centrocampo Brambilla non trovava sbocchi e manovrava per linee esterne dove Dorigo e Tricarico non riuscivano ad alimentare le offensive di Ferrante e Lentini, costantemente anticipati, e di Sommese, sul quale gli abruzzesi raddoppiavano la marcatura. Un calcio ruminato, involuto, grigio come il cielo. Il campo viscido per la pioggia favoriva il Pescara che doveva difendersi. A nulla servivano gli striscioni minacciosi degli ultra: ''Per il Toro non molleremo mai, fatelo voi e saranno guai''. Loro incitavano continuamente una squadra spenta. Ancora su punizione, Gelsi faceva tremare la Maratona con un tiro a fil di palo. E solo al 36' il Pescara correva il primo pericolo su caparbio spunto di Lentini che rovesciava in porta il pallone trovando Francesconi pronto a respingere. Il non gioco del Toro provocava una fischiata del pubblico nell'intervallo. Negli spogliatoi, Reja correva ai ripari togliendo l'evanescente Ferrante e l'impreciso Tricarico e gettando in mischia Foglia e Asta. Proprio Asta, vivacissimo, obbligava Francesconi, già ammonito, al fallo. Stavolta il cartellino era rosso. Tutto sembrava congiurare in favore del Toro, ma la volée di Foglia scuoteva il palo. Si assisteva ad un vero e proprio assedio. Tanto impegno, poca la lucidità. Reja aumentava il potenziale offensivo aggiungendo anche il «primavera» Tiribocchi, al debutto stagionale. Il tridente non pungeva e Lentini, beccato dal pubblico al grido ''Gigi guarda Sommese'', aveva ormai esaurito le energie. L'unico a rischiare il ko era l'arbitro Dagnello, ma per una pallonata in viso. Nulla di grave. Rischiava anche Bucci, su ima fuga di Anita, anticipando di un soffio l'attaccante. Nel finale, anche Bordoni veniva chiamato in causa da Brambilla, Dorigo e Fattori. Tutti tiri innocui. E su un liscio di Tiribocchi calava il sipario. ''Buffoni, andate a lavorare'', il coro accompagnava il mesto rientro del Toro negli spogliatoi. Bastasse sudare di più in allenamento per risolvere tutti i problemi!