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Delle Alpi
05/04/1998
h.16.00
TORINO - FIDELIS ANDRIA 2-1 (1-1)
Torino
: Bucci, Bonomi M., Cravero, Citterio, Tricarico, Brambilla, Nunziata (al 40' Ficcadenti), Pusceddu, Sommese (al 76' Asta), Ferrante (all'85' Carparelli), Lentini. A disposizione: Casazza, Maltagliati, Comotto, Foglia. All.: Reja.
Fidelis Andria: Pantanelli, Marzio, Franchini, Martelli, Doga, Sturba (al 63' Manca), Tudisco, Cappellacci, Lasalandra, Biagioni (all'86' Nardi), Lemme (all'86' Jeandet). A disposizione: Siringo, Sarcinella, Di Bari, Sassarini. All.: Papadopulo.
Arbitro: Siroti di Forlì.
Reti: Lasalandra 23' (F), Ferrante 25' rig. (T), Aut.Tudisco 56' (T).
Spettatori: 16.950 di cui 11.409 abbonati e 5.541 paganti per un incasso di 141.110.000 lire.
Note: Ammoniti Bonomi M., Citterio, Ferrante, Lasalandra, Cappellacci e Marzio. Espulso al 64' Lasalandra.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 aprile 1998]
Il Toro soffre, va addirittura in svantaggio ma poi trova la forza per battere di misura la Fidelis Andria. Oltre a ridurre a 6 punti il distacco dal Cagliari, terzo, ne guadagna 2 sul Chievo, sesto a pari merito con il Genoa, e tiene a distanza di sicurezza la Reggiana, a -3 dai granata, sempre più soli al quarto posto. Missione compiuta, dunque, per la squadra di Reja che ha collezionato il sesto risultato utile consecutivo, capitalizzando al massimo le due partite casalinghe ravvicinate e, a dieci giornata dalla fine, vede la serie A più vicina anche se sabato, a Cagliari, l'aspetta un'altra durissima sfida. Sarà fondamentale muovere la classifica per trascorrere una Pasqua serena. In trasferta, il Toro può incontrare meno difficoltà rispetto al Delle Alpi grazie alla rapidità dei suoi attaccanti, pericolosi in spazi ampi. Quando trovano, come ieri, una difesa ben organizzata e un portiere paratutto, pur avendo scampoli di bel gioco, non capitalizzano le palle-gol che riescono a costruire. Anche per i limiti (la mancanza di uno sfondatore) e per i propri demeriti (errori di mira negli ultimi metri). Ci sono voluti un rigore e un'autorete di Tudisco per piegare il bravissimo Pantanelli e la Fidelis Andria che, al primo affondo, aveva sbloccato il punteggio su azione susseguente a calcio d'angolo, battuto da Biagioni e deviato a bersaglio da un'incornata di Lasalandra. L'azione era viziata da un fallo di Sturba che aveva ''affondato'' Cravero impedendogli di contrastare Lasalandra. L'arbitro, insensibile alle proteste di Cravero, un minuto dopo compensava l'errore fischiando, con eccessiva fiscalità, un rigore per un contrasto di Franchini su Ferrante nell'area pugliese. Rigore che Ferrante trasformava realizzando il 14° gol, nuovo record personale in campionato. E per la felicità correva sotto la Maratona beccandosi anche un'ammonizione. Prima del botta e risposta tra Lasalandra e Ferrante, il Toro aveva messo alle corde gli avversari con una brillante partenza. Pantanelli bloccava una volée di Sommese, tra i più attivi. E Ferrante, da buona posizione, lisciava un cross di Lentini. Poi Pantanelli negava il gol a Ferrante, respingendo il violento destro del bomber, e a Cravero, una schiacciata di testa da tre passi. Scampato il pericolo, la Fidelis si faceva più audace sfruttando le smagliature che si creavano tra il centrocampo e la retroguardia granata. Su punizione di Biagioni, Lasalandra, inzuccando di poco a lato, faceva le prove per il gol che segnava al 23'. Il Toro non si sedeva. Si portava sotto a testa bassa e veniva premiato con il penalty realizzato da Ferrante. Reclamava il rigore anche Lemme, per un contrasto (veniale) di Pusceddu al 25'. Niente dischetto anche per Sommese fermato bruscamente da Doga. Una coraggiosa uscita di Bucci su Lemme evitava guai poco prima dell'intervallo. In avvio di ripresa, su assist di Sommese, Lentini mancava il raddoppio tirando sui guantoni di Pantanelli. Dopo un altro intervento di Pantanelli su Sommese e un palo di Brambilla su punizione, il Toro piazzava la botta decisiva (12'). Su calcio franco di Tricarico, Tudisco deviava spiazzando Pantanelli. Non s'arrendeva la Fidelis ma Lasalandra, già ammonito, protestava troppo vivacemente con il guardalinee per un presunto fallo da rigore di Bonomi ai danni di Lemme, e Sirotti estraeva il cartellino rosso. Anche in dieci, con gli innesti di Nardi e Jeandet al posto degli spremuti Biagioni e Lemme, gli andriesi mandavano in affanno la difesa torinista. Un colpo di testa di Doga al 44' sorvolava la traversa. Era l'ultimo brivido (si fa per dire). Al fischio finale, Cravero & C. andavano sotto la Curva a festeggiare i tre punti pesanti, lanciando la loro maglia ai tifosi. Come da copione.