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Delle Alpi
31/05/1998
h.16.30
TORINO - CHIEVO 1-1 (1-1)
Torino
: Bucci, Bonomi, Cravero (al 95' Tiribocchi), Pusceddu, Tricarico, Nunziata, Ficcadenti, Dorigo, Lentini (al 66' Carparelli), Ferrante, Foglia (all'85' Comotto). A disposizione: Casazza, Mercuri, Lo Gatto, Alessi. All.: Reja.
Chievo: Gianello, Conteh, D'Angelo, D'Anna, Zauri, Cinetti, Giusti (all'80' Melis), Chiecchi (al 58' Guerra), Zanchetta, Cerbone, Marazzina (al 92' Rinino). A disposizione: Passerini, Zamboni, Lanna, Vicentini. All.: Baldini.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Reti: Cerbone 12' (C), Tricarico 25' (T).
Spettatori: 30.577 di cui 11.409 abbonati e 19.168 paganti per un incasso di 521.815.000 lire.
Note: Ammoniti Chiecchi, Cinetti, Giusti, Ficcadenti, Bonomi e Nunziata, espulso al 92' D'Angelo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 giugno 1998]
Niente festa per il Toro. Un brutto Toro. La serie A si allontana di due passi, anche se la promozione è ancora alla portata dei granata, bloccati in casa sul pareggio dal pugnace Chievo. Il vantaggio di 3 punti sul Perugia, vittorioso a Pescara, resta, comunque, un buon margine alla vigilia del terribile scontro diretto in Umbria dove mancheranno gli squalificati Bonomi e Ficcadenti. Un'eventuale sconfitta non sarebbe decisiva, considerando che il Toro giocherà poi al Delle Alpi con la Lucchese e la banda Castagner si recherà a Monza. Battendo i toscani, nella peggiore delle ipotesi potrebbe esserci lo spareggio. Ieri è stata un'altra battaglia, con sei ammoniti e un espulso (D'Angelo) a due minuti dal termine. L'arbitro Rossi ha faticato a frenare il diffuso nervosismo. E non è bastato il pubblico-record a trascinare il Toro al successo. Aveva ragione Reja a temere sia il Chievo che l'eccessiva euforia della vigilia. Euforia che ha finito per nuocere allo stesso Toro, in formazione d'emergenza e schiacciato, psicologicamente, dal peso della responsabilità di vincere a tutti i costi una partita resa più difficile dal gol a freddo di Cerbone, dopo appena dodici minuti. I veronesi capivano subito di trovarsi di fronte una squadra in affanno e, anziché aggredire, agivano di rimessa, approfittando delle condizioni del terreno viscido per la pioggia. Un Torino teso, dunque, contro un avversario motivatissimo e incentivato dal miliardo di lire di premio della Lega destinato a chi si piazza tra il quinto e l'ottavo posto. Un colpo di testa di poco a lato dell'africano Conteh, che aveva mollato per un attimo Lentini, era il campanello d'allarme. E il gol arrivava dopo che Cravero sbagliava l'intervento agevolando il contropiede del Chievo. Marazzina penetrava in area tallonato da Bonomi e serviva Cerbone che di punta, con il destro, anticipava il recupero di Tricarico e il tuffo di Bucci. Un gelo scendeva sullo stadio, ma la Curva Maratona riprendeva fiato e colore e incitava il Toro. Il gol ripuliva le menti dalle nebbie dell'emozione. Lentini entrava in gioco partecipando alla prima azione torinista, con un colpo di testa per Ficcadenti che, al volo, cercava la porta ma trovava un avversario e l'occasione sfumava. Ci provava Foglia, due volte, senza esito. Più fortunato Tricarico che, dopo un'incornata di poco alta, andava a bersaglio al 25'. Lentini si liberava al cross sulla sinistra e, sullo spiovente, Gianello respingeva malamente il pallone che Tricarico con un fendente ravvicinato, leggermente deviato da un difensore, piazzava tra palo e portiere. Un boato, simile ad un immenso ruggito, salutava l'1-1 e si aggiungeva a quello di pochi istanti prima per il temporaneo vantaggio del Pescara sul Perugia. Ma le sofferenze continuavano. Un gran tiro di Lentini sibilava a una spanna dalla traversa. E una volée di Ferrante scuoteva l'esterno della rete. Nella ripresa il risultato non cambiava. Rossi ignorava una trattenuta per la maglia (strappandola) di D'Angelo su Ferrante in area. Il bomber torinista reclamava, invano, anche un altro rigore. Ma era Gianello a negare il bis a Tricarico con una gran respinta alla mezz'ora. E il tridente, con l'innesto di Carparelli per Lentini dal 21', non pungeva una difesa granitica e feroce come quella dei veneti. Inutile e sterile l'arrembaggio del Toro nei minuti di recupero, con il Chievo in dieci per l'espulsione di D'Angelo. Carparelli falliva un'altra palla-gol (46') e il Toro, che aveva fatto il pieno nelle altre sei partite consecutive in casa, doveva dividere la posta con il Chievo che, invece, era a secco da quattro trasferte. Questo è il calcio, questa è la serie B. L'ultimo a uscire dal campo Cravero, ko in barella. Era l'immagine di un pomeriggio pieno di tristezza e di rabbia. Ma non è finita.