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Delle Alpi
27/08/2000
h.18.00
TORINO - BARI 2-1 (1-0)
Torino
: Bucci, Lopez, Mandelli, Galante; Asta, Mendez (all'84' Panarelli), Jurcic, Maspero, Mora, Schwoch (al 61' Tricarico), Pinga. A disposizione: Pastine, Citterio, Cudini, Rossi. All.: Simoni.
Bari: Mancini, De Rosa (al 54' Lafortezza), Innocenti, Garzya (al 54' Madsen), Del Grosso, Collauto (al 54' Valdes), Andersson, Markic, Bellavista, Cassano, De Gregorio. A disposizione: Rossi, Ayala, Gonzales, Anaclerio. All.: Fascetti.
Arbitro: Serena di Bassano del Grappa.
Reti: Schwoch 36' (T), Pinga 46' (T), De Gregorio 70' (B).
Spettatori: 4.630 paganti per un incasso di 95.600.000 lire.
Note: Ammoniti Lafortezza, Mora e Anderrson. Espulso Bellavista per doppia ammonizione. Presente sugli spalti una sparutissima rappresentanza barese.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 28 agosto 2000]
Più Pinga che Cassano, più Toro che Bari. Ma la rete di De Gregorio a metà ripresa, il classico lampo nel buio, consente al reuccio di Puglia e ai suoi compagni di attendere il ritorno con ragionevoli possibilità di cancellare la macchia di ieri. Un giocoliere autentico, questo brasiliano del Torino dal nomignolo che sembra uscito dai Pokemon. Il suo confronto a distanza con il quasi coetaneo Cassano (19 anni contro 18) è il punto di forza della diretta Rai. E i due bamboli cercano di dare corpo alle attese. Svariano con intelligenza, mostrano l'agilità e l' intraprendenza dell'età verde sebbene non siano adeguatamente supportati dai compagni. Pinga comunque riesce a graffiare in avvio di ripresa, Cassano cercherà per tutti i 90' di costruire una triangolazione che ne esalti la rapidità di esecuzione. Fatica vana. Il contesto generale non esalta. Schieramenti speculari, troppo bene si conoscono i due tecnici per poter sperare in qualche spazio non intasato, in qualche marcatura non ossessiva. E così il primo tempo si trascina privo di sussulti fino a quando Schwoch, su cross dalla trequarti di un altro giovane interessante, Mandelli (proprio il marcatore di Cassano), non s'inventa un gol capolavoro: stacco imperioso e fiondata di testa giusto nel sette. Mancini resta di sasso, potesse farlo applaudirebbe anch'egli la prodezza. Qui la partita finalmente si accende e Bellavista va a commettere ingenuamente un fallo da ammonizione su Pinga (trattenuta da dietro) dimenticando che era già finito sul taccuino dell'arbitro. Quindi il Bari va negli spogliatoi con un doppio passivo. Al rientro Garzya e De Rosa combinano una frittata sulla prima azione dei granata, un cross basso di Mora che non pare avere i crismi della pericolosità. I due difensori però mancano l'intervento in rapida successione e alle loro spalle il fulmineo Pinga trafigge l'esterrefatto Mancini. Toro in carrozza, Bari in gravissima difficoltà. Dal suo cilindro magico, sor Eugenio Fascetti cava una mini rivoluzione con l'innesto contemporaneo di tre panchinari. A farne le spese i due citati difensori più l'evanescente Collauto. Doveva essere davvero furibondo, l'Eugenio, per spedire Andersson a fare il libero al posto di De Rosa. Fatto sta che la mossa ha il potere di togliere al Torino ogni baldanza. Accade un po' il fenomeno tennistico del braccino. I granata, che pochi minuti prima avevano sprecato con Maspero una limpida palla gol (intelligente apertura di Schwoch, tiro precipitoso respinto da Mancini) e avevano costretto Garzya a rimediare con grande affanno su Mora, si ritraggono. Per di più un infortunio a Schwoch obbliga Simoni a togliere dal campo la sua unica vera punta. Ci sarebbe in panchina tale Paolo Rossi, diciottenne che promette bene, ma si sa che Simoni non si è mai fatto impressionare dai nomi... Fatto sta che il Toro paga a caro prezzo il suo tributo alla sfortuna. Né Valdez né La Fortezza riescono a creare grande scompiglio, ma i padroni di casa appaiono penalizzati dall' uscita di Schwoch, uno da Toro: la Maratona lo ha subito adottato. Quindi, più della pressione del Bari poté l'agguato della malasorte. Dieci minuti dopo l'uscita di Schwoch, il Bari accorcia le distanze con l'unica azione offensiva del suo scialbo match. Discesa di Madsen sulla sinistra, cross rasoterra sul quale De Gregorio controlla spalle alla porta ma poi, superando Galante in giravolta, fionda di destro da cinque metri. Niente da fare per Bucci e qualificazione riaperta. Pinga prova nel finale a ristabilire le giuste distanze tra le due squadre ma non c'è niente più da fare. E nel ritorno toccherà a Cassano farsi valere.