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Delle Alpi |
18/03/2001 |
h.15.00 |
TORINO - PIACENZA 1-0 (0-0) Torino: Bucci, Garzya, Galante, Delli Carri, Asta, De Ascentis (al 25' Mendez, al 58' Artistico), Brambilla, Castellini, Maspero, Pinga (all'86' Cudini) , Schwoch. A Disposizione: Pastine, Mora, Semioli, Colombo. All.: Camolese. Piacenza: Roma, Sacchetti, Lamacchi, Maltagliati, Tosto (al 10' Tramezzani), Gautieri, Statuto, Volpi, Cristallini, Artico (al 68' Lucarelli), Rastelli (al 58' Piovani). A disposizione: Scalabrelli, Tagliaferri, Miceli, Cacia. All.: Novellino. Arbitro: Tombolini di Ancona. Reti: Asta 84'. Spettatori: 19.596 di cui 10.292 abbonati e 9.304 paganti per un incasso di 241.410.000 lire. Note: Ammoniti Delli Carri, Lamacchi, Tramezzani, Asta e Artistico. Cronaca [Tratto da La Stampa del 19 marzo 2001] Antonino Asta da Alcamo, trentenne capitano coraggioso, corre come un matto per il campo. Ha appena segnato un gran gol, si è tolto la maglia granata e la sta roteando freneticamente. Mentre la Maratona impazzisce, lui è a torso nudo, si sbraccia, è felice come un bambino. E' felice persino di prendersi l'ammonizione per eccesso di esultanza: il "giallo" più dolce di una carriera spesa fino a 4 anni fa a sgobbare sui campi dell'Interregionale e della serie C. Ecco, se a giugno il Toro si ritroverà in serie A (evento che a questo punto soltanto un harakiri potrebbe pregiudicare), questi lunghi trenta secondi saranno il più appropriato spot promozione, la testimonianza dell'attimo che ha deciso il travagliato campionato torinista. Sì, perché l'1-0 firmato Asta a 6' dalla fine dello scontro diretto aspro, sofferto contro il Piacenza ha tutta l'aria di essere quello della fuga buona. I numeri parlano chiaro. La nona vittoria interna consecutiva consolida il secondo posto in classifica. Adesso, però, il leader Chievo è a soli 3 punti, la quinta è scivolata a -4 e il prossimo rivale, di nuovo al Delle Alpi, è quel Cittadella che nelle ultime sei trasferte ha raccolto la miseria di un pareggio. Vittoria pesantissima, dunque. Persino più importante di quella di 7 giorni fa a Terni. Perché, come dice Camolese, quello che fa la differenza adesso è la continuità dei risultati. Il Toro ha centrato alla sua maniera il dodicesimo successo stagionale col minimo scarto: con il cuore e con la testa, compensando la giornata così così di molti suoi uomini-chiave di centrocampo con una prestazione super dell'intera retroguardia, rischiando grosso nel primo tempo per poi giocare 15' furenti a inizio ripresa, inseguendo con calma e pazienza nel finale quel gol capace di far decollare il suo campionato. Il Toro ha vinto ma non bisogna dimenticare che il miglior uomo in campo è stato Luca Bucci. Nel secondo tempo avrebbe potuto starsene negli spogliatoi, ma nel primo ha fatto (benissimo) gli straordinari neutralizzando tre delle quattro palle-gol create dagli emiliani. E' successo, infatti, che mentre i granata facevano la partita senza però mai affondare (due tiretti di Pinga e Schwoch e una mezza occasione calciata alta da Schwoch al 21'), il Piacenza era pericolosissimo. Artico al 12' alzava la mira sull'uscita di Bucci, che al 31 ' era prontissimo nel fare muro sul solissimo Gautieri. E al 47' il portiere granata si superava dapprima deviando in corner un violento diagonale di Tramezzani e poi acchiappando un colpo di testa ravvicinatissimo di Cristallini. Stuzzicato, il Toro finalmente si scuoteva e prima dell'intervallo un sinistro da fuori di Maspero allontanato in tuffo da Roma rappresentava il primo vero tiro in porta dei padroni di casa. Il Toro che rientrava in campo era tutta un'altra cosa. Senza paure, finalmente più presente sulle fasce, con lo spirito di chi vuole soltanto vincere. Ne veniva fuori un autentico assalto. Dal 3' al 13' due occasionissime (teste di Castellini e Schwoch su punizioni da destra e miracoli di Roma), altre due belle iniziative di Schwoch e Pinga e un rigore reclamato per braccio di Lamacchi su rovesciata ravvicinata di Pinga. Il Piacenza spariva dal campo, cercava il terzo 0-0 consecutivo in trasferta, si arrendeva alla pochezza dei suoi attaccanti orfani di Caccia, autore di 7 dei 10 gol segnati fuori casa. Quando la spinta granata sembrava ormai esaurita, al 39', ecco il capolavoro di Asta: stop di petto dopo rinvio della difesa e gran shoot di destro in diagonale dal limite. Una rete decisiva come fu già quella contro il Pescara, tre mesi fa. E poi, dopo la gioia sfrenata, l'ultimo brivido, al 43': una "cintura" di Galante su Gautieri che cerca di arpionare un passaggio di Delli Carri a Bucci. Sembra rigore, ma Tombolini dice di no. Il Piacenza protesta, come aveva già fatto la settimana scorsa la Ternana. Sì, diciamo che al Toro sta girando tutto per il verso giusto. Ma diciamo anche che l'ultimo rigore concesso ai granata risale ormai al 5 novembre 2000, 17 giornate fa. Un po' troppo per essere una squadra aiutata dagli arbitri. |
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