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Delle Alpi
03/06/2001
h.15.00
TORINO - COSENZA 2-1 (0-0)
Torino
: Bucci, Cudini, Galante, Delli Carri, Diawara, Brambilla (al 59' Peralta), De Ascentis, Semioli; Maspero, Schwoch, Artistico (al 75' Calaiò). A disposizione: Pastine, Garzya, Bonomi, Mendez, Tricarico. All.: Camolese.
Cosenza: Ripa, Colle, Mercier, Paschetta, Parisi, Imbriani (al 65' Pisano), Valoti, Giandebiaggi, Strada (al 65' Musacco), Guidoni (al 46' Lentini), Savoldi. A disposizione: Pantanelli, Apa, Jabov, Pavone. All.: Mutti.
Arbitro: Trefoloni di Siena.
Reti: Maspero 57' (T), Peralta 77' (T), Pisano 82' (C).
Spettatori: 27.715 di cui 10.292 abbonati e 17.423 paganti, nuovo record stagionale, per un incasso di 499.710.000 lire.
Note: Ammoniti Paschetta, Parisi e Delli Carri.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 giugno 2001]
Trionfo per il Toro, solo al comando. Il grande bagno di folla per la promozione è coinciso con il primato assoluto dei granata che, battendo 2-1 il Cosenza sono a meno due dal record della serie B di 72 punti che appartiene alla Salernitana '97-98 di Delio Rossi: basterà vincere domenica prossima proprio a Salerno per migliorarlo. Non è un dettaglio di una stagione comunque straordinaria, ma l'ordine tassativo di Francesco Cimminelli, l'Azionista che vuole l'accoppiata della leadership con la storica impresa. Ieri è sceso in campo due volte, prima del via per fare un giro di pista in compagnia del presidente Tilli Romero e dell'ex bomber granata Joe Baker, poi ad un quarto d'ora dalla fine per cercare di convincere i tifosi che avevano invaso la pista a consentire all'arbitro di portare a termine la partita che era ormai tutto meno che vero calcio. Cimminelli si sta innamorando del suo Toro anche se rischia di perdere la sua razionalità. Però prenderà a mente fredda decisioni difficili, come l'uomo cui affidare la squadra in serie A che, si dice, sarà Franco Colomba. La gente granata ha stretto in un caldo abbraccio Camolese, l'allenatore in bilico nonostante i brillanti risultati. Gli sono stati dedicati tre striscioni polemici: "Che ci frega di Colomba, noi vogliamo Camolese"; "La directa ringrazia Camolese e i suoi ragazzi" e "Camola è uno di noi". E il piccolo Napoleone della panchina li ha ripagati anche ieri con un Toro all'altezza della situazione, sia per la formazione di partenza che per i cambi effettuati. Ha anche promosso titolare Diawara, per la prima volta in questo campionato, utilizzandolo come esterno nella difesa a quattro, spesso schierata in linea. E Diawara è stato tra i migliori per come ha marcato l'insidioso Imbriani, per il tempismo negli inserimenti offensivi e per i cross. Anche Semioli si è comportato bene sul versante opposto nei panni di Asta. Si è sacrificato nei ripiegamenti, specie su Lentini nella ripresa, e ha portato avanti diversi palloni utili alla manovra offensiva. Ispirato appariva anche De Ascentis. Da un suo lancio la prima palla-gol per Artistico: stop di petto e sinistro alto di poco. Poi era Diawara a provarci, con uno slalom in area concluso da un destro centrale, bloccato da Ripa. Ancora Diawara propiziava una pallagol non sfruttata al meglio da Schwoch. Il Cosenza faceva da comparsa e solo al 39' Imbriani impegnava Bucci nella prima parata. Il tempo si chiudeva con un'incornata alta di Artistico. Difficile chiedere di più a giocatori reduci da un campionato stressante. Ma il Toro ci teneva a vincere e nella ripresa dava fondo alle residue energie psicofisiche. Mutti inseriva Lentini al posto di Guidoni e l'ex capitano granata non lesinava l'impegno. L'equilibrio si rompeva al 12'. Brambilla serviva Schwoch che armava il sinistro di Maspero: rasoiata a fil di palo. 1-0. E dopo una parata-gol di Ripa su Schwoch, i cancelli venivano aperti e la Maratona si rovesciava attorno al campo. Alcune migliaia di persone, troppo vicine al campo e alle due panchine. La partita rischiava la sospensione nonostante gli appelli dello speaker dello stadio, l'intervento di Cimminelli e Romero, di Bucci, pelato alla Barthez, diventato capitano dopo l'uscita di Brambilla, sostituito da Peralta. E proprio l'argentino (33'), magistralmente imbeccato da Maspero, si smarcava sotto porta e fulminava Ripa per la seconda volta. Era sommerso dagli abbracci dei tifosi. Il gol di Pisano (38'), confezionato da un traversone di Lentini, era ininfluente. Poi i granata venivano quasi denudati e il prato verde spariva, inghiottito dal popolo torinista in delirio.