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Delle Alpi
25/11/2001
h.15.00
TORINO - HELLAS VERONA 5-1 (0-1)
Torino
: Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Comotto (al 46' Maspero), Asta, Vergassola, Cauet (al 46' Scarchilli), Castellini, Lucarelli (all'87' Semioli), Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Garzya, Brambilla, Osmanovski. All.: Camolese.
Hellas Verona: Ferron (al 51' Pegolo), Cannavaro, Zanchi, Gonnella, Oddo (al 78' Dossena), Italiano, Mazzola, Salvetti, Camoranesi, Frick (al 45' Filippini), Mutu. A disposizione: Diliso, Colucci, Montano Gilardino. All.: Malesani.
Arbitro: Tombolini di Ancona.
Reti: Mutu 10' (V), Ferrante 71', 89' (T), Vergassola 75' (T), Galante 77' (T), Lucarelli 86' (T).
Spettatori: 15.044 di cui 11.597 abbonati e 3.447 paganti per un incasso di 108.645.000 lire.
Note: Ammoniti Cauet, Filippini, Cannavaro, Oddo e Lucarelli; espulso al 42' Gonnella.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 26 novembre 2001]
Certe cose capitano soltanto al Toro. O forse soltanto a Malesani, dipende. Raramente, comunque, ci sono ribaltoni così clamorosi, come questo che il Toro ha rullato sui tamburi con cinque gol in diciotto minuti, una specie di record del mondo. Il Verona aveva cominciato bene, con un gol da zona scudetto, poi alla lunga ha avvertito la sbornia del derby ed è stramazzato a terra con fragore assoluto, e senza nessun apparente motivo. Anzi, uno sì, ed è quello che secondo Camolese e Malesani ha segnato partita: si parla dell'espulsione di Gonnella al 42' per un fallo su Asta che in altri tempi avrebbe procurato non più di un'ammonizione. Malesani ha dovuto togliere un attaccante, Camolese ha potuto aggiungere un paio di centrocampisti con i piedi buoni e la partita s' è capovolta. Dal ventiseiesimo al quarantaquattresimo minuto del secondo tempo, il Toro ha segnato oltre la metà dei gol che aveva fatto nelle altre dieci partite, e anche quello è un segno di questa partita senza senso, che il Verona aveva cercato di prendersi e custodire vivacchiando sul gol segnato da Mutu all'11' con la fattiva collaborazione di Delli Carri e Bucci, in ritardo sul tuffo: il vero Hellas si sarebbe messo le ali e sarebbe volato via con il suo calcio aperto e leggero, ma ieri i gialloblù non avevano la spigliatezza del derby, né forse la stessa umiltà. Così, Malesani si è limitato a controllare per un tempo, senza rischiare nulla ma nemmeno senza dare la spallata decisiva al Toro, che pareva sull'orlo della crisi. Invece l'espulsione di Gonnella ha segnato la svolta: con Maspero e Scarchilli (alla seconda apparizione dopo due anni e tre operazioni al ginocchio), i granata hanno finalmente trovato quel po' di classe che assecondasse i furori di Asta, i guizzi di Ferrante, la voglia di tutti. Quando Malesani ha perso per infortunio anche Ferron, si è capito che il Verona era veramente rimasto a una settimana fa: è dovuto entrare il ventenne debuttante Pegolo (anche il secondo portiere, Doardo, era infortunato) sul quale - poverino - si sono abbattuti quei diciotto minuti di valanga granata, alla quale la difesa veneta si è opposta passivamente, senza alcuna resistenza. Ha cominciato Ferrante, in gol su tap-in dopo che Cannavaro aveva respinto con la mano il colpo di testa di Vergassola, con Tombolini che aveva correttamente concesso la norma del vantaggio. Poi ha sorpassato Vergassola, ancora di testa e con la deviazione decisiva di Italiano. Quindi, hanno infierito Galante (un'altra zuccata, assist morbido del rude Delli Carri), Lucarelli e ancora Ferrante, in un' orgia di gol che il Torino si sognava dal 1977, quando aveva lo scudetto sul petto.