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Delle Alpi
23/12/2001
h.15.00
TORINO - VENEZIA 1-2 (0-1)
Torino
: Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Comotto (all'88' Cauet), Vergassola, De Ascentis (al 53' Scarchilli), Mezzano (al 59' Castellini), Maspero; Lucarelli, Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Garzya, Brambilla, Calaiò. All. Camolese.
Venezia: Rossi, Pavan, Bilica, Bjorklund, Bettarini, Bressan, Andersson, Marasco (al 64' Garcia), De Franceschi (al 46' Valtolina), Maniero, Magallanes. A disposizione: Brivio, Viali, Morrone, Sotgia, Di Napoli. All. Magni.
Arbitro: Cassarà di Palermo.
Reti: Maniero 14', 93' (V), Comotto 64' (T).
Spettatori: 14.091 di cui 11.597 abbonati e 2.494 paganti per un incasso di 78.465.000 lire.
Note: Ammoniti De Franceschi, Bressan, Ferrante e Pavan.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 24 dicembre 2001]
Il panettone, Giancarlo Camolese lo mangerà, ma dovrà affrettarsi a organizzare il pranzo di Natale perché con questi del Toro non si mai, magari lo licenziano tra un agnolotto e un brasato. Piuttosto, tremerà alla minaccia che Franco Cimminelli, il suo padrone, gli aveva fatto balenare in settimana: ''Se non arriva decimo, la castro''. Camolese, quindi, rischia soprattutto la mascolinità visto che il Torino decimo non arriverà proprio mai e che l' unico obiettivo sensibile sembra davvero la salvezza, soltanto quella: lo dimostrano i giocatori che deve mettere in campo (modesti, modestissimi) e anche partite come questa, perduta per debolezza, ma anche per sfortuna. Il Venezia non aveva mai vinto in trasferta (un solo pareggio in otto partite, prima di domenica) e ieri c'è riuscito al secondo minuto di recupero: cross da sinistra di Valtolina (su quella fascia, il Toro aveva appena perduto Comotto), testa di Maniero sulle mani insaponate di Bucci, gol. Il premio è stato persin eccessivo, anche se i veneti hanno giocato meglio e soprattutto hanno dimostrato di essere migliori. Con la rabbia, che non manca davvero mai, il Toro aveva raddrizzato una partita nata storta e cresciuta peggio, tra il primo gol di Maniero (Bressan da destra, prima papera di Bucci, tocco confuso del centravanti) e il rigore sbagliato da Ferrante (39'), parato da Rossi e procurato da uno sciagurato errore di Marasco, che prima s'è messo a palleggiare in area, poi ha perso la palla e infine ha steso Comotto, infilando una serie micidiale di assurdità. Dopo il pareggio dello stesso Comotto (bel colpo di testa su corner di Maspero), i granata hanno anche avuto le occasioni per il sorpasso, ma Rossi è stato bravo diverse volte e diverse volte Lucarelli e Ferrante hanno pasticciato senza approfittare delle debolezze veneziane. Nel conto, vanno messi anche un paio di salvataggi sulla linea (soprattutto quello di Bilica su Lucarelli, 41' st). Insomma non era proprio giornata. Il Venezia non è malaccio, ma pare una squadra un po' didascalica, appiattita sulle qualità dei suoi giocatori migliori, ma ancora senza quello spirito che l'agitatissimo Iachini vorrebbe trasmettere. L'allenatore che non è ufficialmente l'allenatore pensava forse a una partita più facile, dopo il rapido vantaggio annunciato già da un tentativo pericoloso di Magallanes (5') e soprattutto dopo che Bucci aveva negato ancora a Maniero il match point all'inizio della ripresa. Scampato il pericolo, il Toro ha avuto qualche momento di caldissimo orgoglio, con il quale ha squinternato i fragili equilibri psicologici del Venezia, già rimontato mercoledì scorso dal Piacenza. Ma l'onda granata si è spenta sulla modestia tecnica dei suoi giocatori: nella giornata in cui le poche risorse hanno tradito (cioè Lucarelli e Ferrante, oltre ad Asta assente per un guaio muscolare), Camolese non ha potuto trovare soluzioni alternative: proprio non ne ha, e del resto anche ieri ha ribadito che è da giugno che aspetta notizie di mercato dai suoi dirigenti, senza che non ne siano arrivate di buone. Poi, osano dare la colpa a lui.