Delle Alpi

13/01/2002

h.15.00

TORINO - UDINESE 3-1 (1-1) Torino: Bucci, Galante, Delli Carri, Fattori, Comotto (al 67' Maspero), Asta, De Ascentis (al 46' Scarchilli), Vergassola, Castellini, Ferrante (all'82' Garzya), Lucarelli. A disposizione: Sorrentino, Cauet, Osmanovski, Calaiò. All. Camolese. Udinese: Turci, Gargo, Scarlato, Manfredini, Martinez (al 76' Warley), Helguera, Pizarro (al 76' Almiron), Pinzi, Pineda, Iaquinta (al 68' Pavon), Di Michele. A disposizione: De Sanctis, Caballero, Alves, Pieri. All. Ventura. Arbitro: Dondarini di Reggio Emilia. Reti: Lucarelli 27', 83' (T), Iaquinta 45' (U), Maspero 69' (T). Spettatori: 13.530 di cui 11.597 abbonati e 1.933 paganti per un incasso di 32.592 €. Note: Ammoniti Lucarelli, Vergassola, Manfredini, Vergassola, Gargo e Scarlato. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 14 gennaio 2002] Società abituata a sperimentare le grande novità, il Torino è riuscito anche a incassare e zittire la prima contestazione in euro, quelli che gli aggiornatissimi tifosi granata hanno invitato il padrone, signor Franco Cimminelli, a tirare fuori dalla saccoccia per salvarsi dalla retrocessione. Ma siccome i soldi - euro, lire, o qualsiasi altra moneta - sono ormai finiti da tempo, il Toro ha continuato a sfruttare il suo unico grande tesoro, cioè Giancarlo Camolese, l'allenatore debuttante che sta pilotando una squadra invero modestissima in mezzo a mille difficoltà, e ci sta cavando parecchio di buono. La vittoria, bella e netta: 3-1, sull'Udinese vale davvero quanto una lotteria, anche perché arriva dopo due sconfitte consecutive, e soprattutto perché richiama i friulani nella zona della paura. A proposito di allenatori: da quando ha preso il posto di Hodgson, Giampiero Ventura ha perso quattro partite su cinque (comprese le ultime tre), smettendola anche di vincere spesso fuori casa come spesso capitava invece al suo collega inglese. ''Più della classifica, mi preoccupa la gente che manca'', ha osservato ieri l'ex doriano: effettivamente, con Muzzi, Jorgensen, Sottil, Bertotto e Nomvethe sarebbe un'altra Udinese. Ma questa, oltre che senza campioni, è una squadra senz'anima, e forse in Friuli farebbero meglio a dar retta al portiere Turci: ''Se trovate qualcuno, a Udine o dintorni, che non sia preoccupato, ditemelo: sarebbe l'unico''. Il Toro ha fatto e disfatto, aggredendo la partita con rabbia e orgoglio e tenendo alla larga fischi e malumori, pronti comunque a riesplodere al primo errore, al primo calo di tensione. Salvati da un colpo di testa di Iaquinta sciaguratamente fuori (20'), i granata hanno sbloccato la partita al 27' grazie alla furia di Asta, che ha sradicato un pallone dai piedi di Pizarro e se l'è portato fino in area, dove è stramazzato a causa della manata quasi insensibile di Manfredini: rigore piuttosto generoso, che forse l'arbitro non avrebbe fischiato se un minuto prima non avesse annullato una rete a Vergassola per colpa di un fuorigioco passivo di Lucarelli. Il centravanti ha comunque messo dentro l' uno a zero esorcizzando anche la maledizione di quel dischetto, da cui erano stato sbagliati gli ultimi cinque rigori (Salas, Inzaghi, due volte Ferrante, Muzzi) di campionato. Lì, il Toro s'è un po' placato, lasciando che emergessero i clamorosi limiti tecnici della squadra smascherati in maniera evidentissima dall'azione del pareggio dell'Udinese: nessuno è stato in grado di fermare il colombiano Martinez in fuga sulla destra, sul suo cross la difesa è andata in tilt e Iaquinta ha pareggiato dopo un tocco decisivo di De Michele. Era il minuto di recupero del primo tempo, e prendere batoste in quei momenti ha spesso effetti devastanti. Non per Camolese, però, che ha ricaricato la squadra, l'ha registrata con Scarchilli e Maspero e l' ha accompagnata verso il trionfo, che poi è stato opera quasi esclusiva di Lucarelli. Il centravanti prima ha colpito un palo da diciotto metri (5'), poi ha affettato la difesa dell' Udinese per crossare sulla testa di Maspero la palla del 2-1 e infine ha corretto sotto misura l'invenzione nell' area piccola di Scarchilli.