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Delle Alpi |
06/01/2003 |
h.15.00 |
TORINO - ATALANTA 1-1 (0-1) Torino: Bucci, Comotto, Delli Carri, Mezzano, Fattori, Castellini, Vergassola, De Ascentis, Magallanes (al 46' Ferrante), Sommese, Lucarelli (al 76' Osmanovski). A disposizione: Sorrentino, Mantovani, Balzaretti, Lopez, Conticchio. All. Ulivieri. Atalanta: Taibi, Foglio (al 49' Siviglia), Natali, Sala, Zauri, Zenoni, Dabo, Berretta; Doni, Rossini, Gautieri (all'83' Bianchi). A disposizione: Calderoni, Carrera, Pinardi, Comandini. All. Vavassori. Arbitro: Tombolini di Ancona. Reti: Natali 14' (A), Mezzano 61' (T). Spettatori: 14.591 di cui 11.418 abbonati e 3.173 paganti per un incasso di 50.380 €. Note: Ammoniti Gautieri, Bianchi, Comotto. Cronaca [Tratto da La Stampa del 7 gennaio 2003] Le sofferenze del disgraziatissimo Toro di questa stagione e della sua gente avrebbero potuto finire ieri con largo anticipo, in una triste Epifania granata vissuta sotto la neve, con il termometro a 0° e alla luce di riflettori accesi già a metà pomeriggio. Sarebbe bastato che Rossini, al 91', avesse sfruttato una comoda chance a pochi passi dalla porta. O che, un minuto prima, Tombolini avesse punito col rigore un'entrata molto sospetta di Castellini su Siviglia appena entrato in area. Invece, il rientrante bomber atalantino ha graziato Bucci, l'arbitro marchigiano ha perdonato il miglior uomo in campo e il Toro ha così evitato il sesto ko interno stagionale che ne avrebbe azzerato le speranze di salvezza. Ulivieri porta a casa un punto (il 5° nelle sue 10 partite) che probabilmente servirà a poco ma che quantomeno non abbatte irrimediabilmente la squadra e l'ambiente ed allontana lo spettro di una nuova massiccia contestazione. L'1-1 che ieri ha inaugurato il 2003 della serie A sicuramente torna molto più utile all'Atalanta: ha raggiunto al quart'ultimo posto la Reggina ed è ora a -2 dalla zona salvezza. I nerazzurri hanno subito la quinta rimonta del loro tribolato campionato, ma il secondo punticino rastrellato in 7 trasferte, per di più contro una rivale diretta, pesa parecchio, anche se, dopo essere spariti dal campo nei primi 44' della ripresa, resta loro il rimpianto delle due situazioni favorevoli che in coda al match avrebbero potuto fruttare un successo fondamentale. Lo cercheranno ancora domenica, a Como, in un altro spareggio. Con la certezza di aver ritrovato grazie al recupero di Sala una discreta solidità difensiva, con la serenità fornita da un centrocampo in salute e da uomini-chiave (Zauri e Zenoni su tutti) pienamente recuperali, ma anche con l'inquietudine di chi ha punte che non vedono la porta e il suo gioiello (Doni) incapace di uscire dal tunnel in cui è caduto dopo il Mondiale e la mancata cessione a una big. Una situazione delicata ma nemmeno troppo, insomma. Comunque, un quadretto da famiglia felice se paragonato ai guai del Toro, che sta appena due punti sotto l'Atalanta, ma che non vince da due mesi, ha il peggior attacco e la peggior difesa e che contro i bergamaschi è tornato a segnare in casa dopo 333', soltanto su rigore. In più, dopo essere di nuovo partito dalla panchina ed aver conquistato il penalty dell'1-1, ora c'è Ferrante che alza la voce; un altro caso difficile da gestire. Per 65', dal 20' del primo tempo al 40' della ripresa, ieri il Toro non ha nemmeno giocato male. Con meno continuità e lucidità rispetto ai match contro Piacenza, Udinese e Roma, ma riuscendo comunque a guadagnarsi un rigore e quattro pallegol. Il problema è che i restanti 25' sono stati un disastro. Nei primi 20', un po' paralizzato dall'importanza della sfida, un po' schiacciato dall'avvio deciso degli ospiti, il Toro ha preso un gol annullato dopo 3' (Berretta) e uno valido dopo 14' (solita storia: testa vincente su punizione, Natali appostato sul 2" palo che svetta su Fattori per correggere l'assist di Foglio) e rischiato grosso anche su incomata di Gautieri e tiro di Zenoni. Negli ultimi 5', stremato dalla rincorsa, ha abbassato la guardia e ha patito i due contropiedi che avrebbero potuto essere fatali. Nel mezzo, tanto cuore ma anche approssimazione e limiti tecnici per rimediare all'ennesùna paralisi difensiva su palla inattiva. Svettavano Castellini e De Ascentis, si dannava Lucarelli, ma gli schemi per rifornire il livornese scalpitante erano sterili: l'attenta difesa atalantina chiudeva bene sui lanci lunghi da dietro; Sommese e Magallanes finivano spesso nell'imbuto centrale invece di allargarsi per proporre gioco. L'occasione più ghiotta del 1° tempo arrivava così su palla ferma, al 24': corner di Castellini, testa di Delli Carri e salvataggio sulla linea di Zauri. Per provare a sbloccare la situazione, Ulivieri faceva violenza a se stesso affiancando nella ripresa di nuovo Ferrante a Lucarelli, coppia che dopo gli scarsi esili delle prime 6 uscite Renzaccio non vuole più proporre dal via. Come già contro la Roma, il tarantolato "Ferro" riusciva a dare la scossa: subito un duetto col compagno di reparto chiuso con una volée deviala in corner da Taibi, poi al 14' il rigore conquistalo bruciando sullo scatto il lento e ingenuo Siviglia, che agganciava il rivale proprio sulla linea dell'area. Marco, forse ripensando all'errore del derby, lasciava la responsabilità del tiro a Mezzano, che trasformava di sinistro senza però spiazzare Taibi. Era il 16': lì finiva la partita di Ferrante. E pure quella di Lucarelli, che non ce la faceva più e usciva al 31'. Il Toro creava ancora due chiare opportunità per Sommese (25') e per l'imperversante Castellini (38' prima di vivere un finale da brividi. Prima di intascare un punto che lo avvicina sempre più alla retrocessione. |
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