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Delle Alpi |
22/02/2003 |
h.20.30 |
TORINO - MILAN Sospesa al 63' sullo 0-3 Torino: Maninnger, Delli Carri, Fattori (al 62' Donati), Mezzano, Comotto, De Ascentis, Vergassola, Conticchio (al 46' Sommese), Castellini, Marinelli, Franco. A disposizione: Sorrentino, Mantovani, Lopez, Ferrante, Lucarelli. All. Ulivieri. Milan: Dida, Simic, Costacurta, Maldini, Kaladze, Gattuso, Redondo, Seedorf, Rui Costa, Serginho (al 60' Brocchi), Inzaghi. A disposizione: Fiori, Laursen, Pirlo, Dalla Bona, Rivaldo, Tomasson. All. Ancelotti. Arbitro: Palanca di Roma. Reti: Inzaghi 2', Seedorf 43', 45'. Spettatori: 16.343 di cui 11.418 abbonati e 4.925 pagantiper un incasso di 104.280 €. Note: Partita sospesa per incidenti al 63', sul punteggio (poi omologato dal Giudice Sportivo); serata fresca, ammonito Delli Carri. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 febbraio 2003] Non vinceva da 19 anni, il Milan, nella Torino granata. E' tornato a farlo ieri sera, passeggiando sulle macerie del peggior Toro di sempre, contestato dalla sua gente al punto da non permettere il termine regolare dell'incontro. Un gol (in contropiede!) dopo nemmeno 2', 3-0 già alla fine del primo tempo che poi è anche stata la fine della partita perché, dall'intervallo in avanti, in curva Maratona è successo di tutto: seggiolini scagliati sulla pista di atletica, tentativo di invasione di campo, scontri con la polizia schierata in assetto da guerriglia, fino all'epilogo con il lancio dei gas lacrimogeni e urticanti da parte delle forze dell'ordine che al 19' ha indotto l'arbitro Palanca a sospendere il match. Il bilancio è di un ferito e molti contusi tra gli agenti. Il tutto, tristissimamente, poco più di ventiquattr'ore dopo l'approvazione da parte del governo del decreto anti-teppisti che inasprisce le pene per chi del calcio vuol fare un campo di battaglia. Per il Torino è la fine di tutto, quest'anno. Arriveranno la sconfitta a tavolino e la lunga squalifica del campo. Poi, la retrocessione, a questo punto più che mai inevitabile. Sarà dura, dopo quel che è successo ieri sera, arrivare fino al 25 maggio, fino al termine del campionato. Con gli ultra sulle barricate e con squadra e società allo sbando. Il settimo ko interno (record assoluto nella storia granata) rappresenta l'epilogo più squallido, in campo e fuori, per un'annata che rischia di diventare la più nera di sempre per il Toro. Il Milan, intanto, incassa e ringrazia: tre bei gol e pochissima fatica per sorpassare momentaneamente l'Inter e restare in scia alla Juve. Non c'è mai stata partita, in effetti. Almeno nei nomi, il Toro è tutt'altra squadra rispetto a quella umiliata a San Siro dal Diavolo: sono cambiati sei giocatori (dei titolari di quel tremendo 6-0 resistono solo Comotto, Delli Carri, Fattori, De Ascentis e Vergassola) e l'allenatore. In più, davanti è la prima volta insieme per l'argentino Marinelli, al debutto dal 1' dopo due ottime apparizioni da subentrante, e l'uruguaiano Franco, al rientro dopo il doppio esagerato stop inflittogli con la prova tv. Il Milan, invece, con il ritorno di Serginho sarebbe per dieci undicesimi quello dell'andata (unica modifica, Redondo al posto di Pirlo) se Nesta non fosse stato messo ko in extremis dall'influenza e sostituito da Costacurta. Considerato che in 21 giornate di campionato il Toro ha segnato tre sole volte nei 45' iniziali e che negli ultimi sette turni il Milan non è mai andato in gol nel primo tempo, ci si aspetta una partenza moviolesca, d'attesa. Invece no, perché i granata, com'è nelle loro abitudini, sono in vena di regali già dopo un minuto e mezzo. Battono un corner da sinistra con Marinelli, la respinta della difesa milanista finisce sui piedi di Serginho che vola in contropiede. Ha davanti una prateria e due compagni che lo seguono, contro due soli torinisti. Dopo il vano tentativo di chiusura di Fattori serve Maldini (splendido il suo "coast to coast" a tutta velocità) isolato sulla destra che centra per Inzaghi, solo in mezzo all'area: comodo piatto in rete, il più classico gol di Super Pippo giunto al 22° centro stagionale. E' già il colpo del ko. Perché il Toro non riuscirà mai a reagire, con l'attesissimo Marinelli e Conticchio incapaci di costruire alcunché con Franco e con i centrocampisti irretiti dal palleggio rossonero nonostante il prodigarsi di De Ascentis e Vergassola. Tutto facile per il Milan che ha un Maldini in condizioni strepitose, un Redondo meno lento e più tonico del solito e un Serginho straripante. C'è sempre il sinistro del brasiliano nelle cose buone del Diavolo: triangolo con Inzaghi al 18' chiuso da Delli Carri in corner; lancio al millimetro al 21' per il tiro al volo di Seedorf fuori di un nulla; cross sul 2° palo per la fiacca incornata di Inzaghi, respinta sulla linea da Mezzano. Nel mezzo, il solito senso d'impotenza granata: un solo tiro in porta, da 25 metri, di De Ascentis al 36'; il deserto sulla fascia destra, i cross sbagliati di Castellini sulla sinistra. Non c'è ritmo, però, nel Toro che affonda. Nemmeno rabbia né qualità. E il Milan, senza spingere troppo sull'acceleratore, non può fare a meno di dilagare. Il giustiziere è Clarence Seedorf. Splendida la sua doppietta: punizione dal limite al 43', slalom in area al 48' dopo imbeccata di Redondo. Poi, i giustizieri del Toro e del calcio diventano quelli della curva. E il loro è uno spettacolo ben più triste di quello offerto ieri in campo dalla squadra che hanno fischiato e contestato e che ora è davvero in serie B. L'arbitro Palanca ha interrotto il match al 64' nell'aria irrespirabile mentre sugli agenti pioveva di tutto. |
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