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Delle Alpi
05/04/2003
h.18.00
JUVENTUS - TORINO 2-0 (1-0)
Juventus
: Buffon, Tudor, Ferrara, Juliano, Zambrotta, Camoranesi, Tacchinardi, Davids, Nedved (al 20' Pessotto), Del Piero (al 74' Conte), Trezeguet (al 33' Zalayeta). A disposizione: Chimenti, Montero, Birindelli, Olivera. All. Lippi.
Torino: Bucci, Galante (al 70' Sommese), Fattori, Mezzano, Comotto (al 32' Lucarelli), De Ascentis, Vergassola, Donati (al 65' Conticchio), Castellini, Marinelli; Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Delli Carri, Scarchilli, Mantovani. All. Zaccarelli.
Arbitro: De Santis di Tivoli.
Reti: Aut.Comotto 5', Tacchinardi 88'.
Spettatori: 19.826, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti.
Note: Ammoniti De Ascentis, Mezzano, Fattori, Marinelli, Zambrotta, Pessotto; espulsi Tudor, Lucarelli, Marinelli e Mezzano.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 6 aprile 2003]
Con la forza epica di una tragedia classica, ma anche di una comica, il derby dice addio a Torino: da oggi e per un po' di tempo, visto che il Toro è quasi retrocesso, quella parola così densa di passato e suggestioni indicherà solo un succo di frutta. Ma è stato un commiato solenne, capace di consegnare alla cronaca il due a zero dei bianconeri e alla mitologia alcune situazioni che resteranno incise nella pietra. Per esempio, i quattro espulsi (tre sono granata) e cioè Lucarelli, Mezzano, Marinelli e Tudor. Oppure la totale inadeguatezza dell'arbitro De Santis, con buona probabilità il peggior fischietto d'Italia. O ancora, il leggendario striscione esposto dalla curva juventina: "Non l'ho so", scritto proprio così, con l'acca. O magari la scena di Alessia Mertz che arriva allo stadio nell'auto di Umberto Agnelli. O forse i tredici arresti ultrà negli scontri fuori dallo stadio che hanno preceduto gli altri, sul campo, tra nuvole di lacrimogeni. Ma la vera icona è Stefano Fattori, il povero difensore granata che sull'uno a zero, a quattro minuti dalla fine, si ritrova solo davanti a Buffon per una strana carambola del pallone e resta immobile, fa una, due, tre finte per mettere a sedere il portiere azzurro, ci riesce e inspiegabilmente si blocca, forse gli scorre davanti agli occhi l'intera vita come dicono accada in punto di morte. E prima di essere davvero più che morto, Fattori si passa la palla dal destro al sinistro e la sputa addosso a Buffon e Ferrara aggrovigliati a terra. Mai vista una cosa del genere. Se la Juve non paga in classifica l'ostacolo più infido del campionato, perché il derby è matto completo, il prezzo del pomeriggio è comunque alto: Trezeguet si lussa una spalla cadendo male dopo un colpo di testa, e Nedved viene colpito alla coscia da Fattori/Fantozzi dopo un quarto d'ora. Il francese ne avrà per almeno dieci giorni, dunque salta il Barcellona e il Bologna, ma anche il ceko rischia di non esserci in Coppa. Proprio Trezeguet era entrato nell'azione del primo gol bianconero dopo sei minuti, in un'azione confusa come il resto della partita: cross di Nedved, pallone che scivola tra il francese e Comotto, finché il difensore devia nella propria porta. Poi sembrerebbe solo una stanca giornata da sbadigli, nello stadio più vuoto nella storia del derby: solo 19.826 spettatori. Però i granata cominciano e menare, e la Juve accetta la rissa. Fuori il biondino e il francese, bisogna aspettare ventisei minuti perché il Toro riesca a condurre un'azione di senso compiuto. Del Piero non si vede, e la curva Maratona lo massacra con striscioni che ironizzano in modo greve sul suo parlare con gli uccelli nella pubblicità. Il resto è mischia. Tudor scalcia Lucarelli che poi gli dà un pugno: fuori tutti e due, e qui De Sanctis perde il senso e il governo della partita. Ammonisce a caso, a volte ci azzecca e a volte no (più no), caccia Mezzano già ammonito per un fallo su Del Piero, invece ignora un colossale rigore di Ferrara su Ferrante al 14' del secondo tempo. E' un detonatore. Marinelli appoggia la mano sulla schiena dell'arbitro e va fuori (giusto), e ora i superstiti granata mirano direttamente alle caviglie e alle tibie bianconere, che peraltro non riescono a centrare quasi mai. In otto contro dieci c' è ancora tempo per una traversa di Ferrara, per lo psicodramma del rag. Fattori e per il raddoppio di Tacchinardi al 43' , di testa: parte del corpo che in troppi hanno perso, ammesso che prima l' avessero.