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Delle Alpi
14/09/2003
h.20.30
TORINO - GENOA 1-0 (0-0)
Torino
: Sorrentino, Adami, Mandelli, Fernandez, Castellini, Fuser, Conticchio (al 67' De Ascentis), Vergassola, Pinga (al 76' Osmanovski), Ferrante (al 62' Fabbrini), Tiribocchi. A disposizione: Fontana, Galante, Balzaretti, Frezza. All. Ezio Rossi.
Genoa: Gazzoli, Cudini, Villa, Baldini, Morabito, Della Morte, Zé Elias (al 65' Behrami), Boisfer, M.Rossi (all'88' Ghirradello), Caccia, Colacone (al 62' Bjelanovic). A disposizione: Barasso, Chini, Cordone, D'Antoni. All. Donadoni.
Arbitro: Farina di Novi Ligure.
Reti: Fuser 83'.
Spettatori: 16.729 di cui 7.500 abbonati (quota non definitiva, la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) e 9.229 paganti per un incasso di 106.985 euro.
Note: Prima del via ricordato Fabrizio Gorin, ex Toro e Genoa scomparso un anno fa. Ammoniti Villa, Zé Elias, Conticchio, Vergassola e Osmanovski. Angoli 5-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 settembre 2003]
Con un eurogol Dieguito Fuser ha regalato al Toro i primi tre punti in campionato. L'ex ragazzo del Filadelfia, sulla soglia dei 35 anni, ha dimostrato di essere in grado di fare la differenza tra i cadetti. Ieri ha confezionato occasioni sprecate da Ferrante e Pinga, poi ha deciso di andare a bersaglio di persona e c'é riuscito a sette minuti dalla fine quando il Toro sembrava ormai inchiodato sullo 0-0. Quella con il Genoa é una vittoria importante per la classifica e per il morale. E perché riconcilia il Toro, tornato al Delle Alpi dopo sette mesi, con la sua gente. Rossi aveva riproposto come a Bari il 4-4-2 cambiando gli esterni, Adami a destra e Castellini a sinistra rispettivamente al posto di Martinelli e Balzaretti, per garantire alla squadra piú spinta sulle fasce laterali. Ma l'assenza di un vero regista (Walem e Masolini sono convalescenti da infortuni), capace di dettare i tempi e i ritmi del gioco e di essere un punto di riferimento per i compagni, obbligava ancora Rossi a affiancare Vargassola a Conticchio con Pinga decentrato. Il brasiliano rende di piú come rifinitore alle spalle delle punte o inserendosi tra Ferrante e Tiribocchi per andare a concludere direttamente. A sinistra ci sembra un po' sacrificato. Potrá esprimersi al massimo quando sará al "top" della forma e alle spalle avrá un play-maker. In casa, con la necessitá di vincere a tutti i costi, il Toro appariva un pó frenato psicologicamente e dalla desuetudine a giocare al Delle Alpi. Avrebbe dovuto rischiare di piú con un Genoa alle prese con i problemi di assemblaggio di una squadra completamente rivoluzionata da patron Preziosi. Basti pensare che, nella formazione di partenza schierata ieri sera da Donadoni, l'unico sopravvissuto del vecchio "Zena" era Boisfer. Eppure, il contropiede rossoblu teneva in apprensione la difesa del Toro e in particolare i due centrali Mandelli e Fernandez. Donadoni schierava un 4-4-2 “sporco”, che si trasformava in 4-3-3 con Della Morte, ex torinista, che si aggiungeva a Caccia e Colacone in una sorta di tridente quando il Genoa attaccava. Ed era il Genoa a creare il primo pericolo a Sorrentino con una giravolta di Colacone, servito da uno spiovente di Caccia, che trovava il portiere piazzato. Il Toro replicava con una discesa di Fuser il cui cross non trovava Ferrante prima e Tiribocchi poi pronti alla deviazione vincente. E, dopo un tiro violento ma centrale di Boisfer respinto da Sorrentino, Fuser riproponeva, come su carta carbone, la stessa azione con un centro basso sotto porta per Ferrante che alzava troppo la mira. Pochi i servizi utili per Ferrante, ben controllato da Baldini e per Tiribocchi stoppato da Villa. L'ex Cudini agiva su Pinga. Seguendo un canovaccio semplice ma efficace, il Genoa sfruttava la larghezza del campo con Della Morte che scodellava un cross per Colacone il cui colpo di testa in tuffo era impreciso. Ammucchiate, poco spettacolo anche nella ripresa. Un lampo di Pinga illuminava la partita ma Tiribocchi sparacchiava a lato. La manovra, con l'accumularsi della fatica, si faceva sempre piú macchinosa e il Toro si affidava alle risorse dei singoli, come al 13' quando Fuser esplodeva un gran destro da trenta metri di poco fuori. Al quarto d'ora, Rossi decideva di togliere Ferrante e di inserire Fabbrini. Anche Donadoni cambiava Colacone con Bjelanovic. Ed era il Genoa a sfiorare il gol con un pallonetto di Rossi che Sorrentino alzava in corner. Altri due cambi, uno per parte: Behrami per Zé Elias e De Ascentis per Conticchio. E' il Toro a sprecare la piú ghiotta delle occasioni con Pinga che inzuccava sulle braccia di Gazzoli un delizioso cross di Fuser. Vedendo che nessuno sfruttava i suoi suggerimenti, Fuser scambiava con Fabbrini e cannoneggiava direttamente in porta: Gazzoli gli negava il gol. Osmanovski per Pinga l'ultima carta uscita dal mazzo di Rossi. Ma era Fuser, dopo uno scambio con Tiribocchi, a pescare il jolly ed a fulminare Gazzoli con un diagonale di destro. Terrificante.