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Delle Alpi |
25/01/2004 |
h.15.00 |
TORINO - AVELLINO 2-2 (1-1) Torino: Sorrentino, Balzaretti, Mandelli, Galante, Castellini (all'80' Franco), Fuser, De Ascentis, Walem, Pinga (al 59' Rizzato), Rubino (al 59' Fabbrini), Tiribocchi. A disposizione: Fontana, Fernandez, Conticchio, Osmanovski. All. Ezio Rossi. Avellino: Cecere, Sardo, Puleo, Contini, Moretti, Ferraresi, Tisci, Nocerino, Capparella, Stroppa (al 67' Fusco), Kutuzov. A disposizione: Anania, Carnevali, D'Andrea, Bagalini, Millesi. All. Zeman. Arbitro: Carlucci di Molfetta. Reti: Capparella 44', 76' (A), Tiribocchi 45', 62' (T). Spettatori: 9.475 di cui 7.804 abbonati e 1.671 paganti per un incasso di 19.780 €. Note: Ammoniti Nocerino, Contini e Tiribocchi. Angoli 8-2 per il Toro, recupero 1' pt, 4' st. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 gennaio 2004] Il Toro è sempre più miope, vede annebbiata e in lontananza la zona promozione mentre l'unica cosa che mette a fuoco distintamente è il suo pallore agonistico e tecnico. Serviva, urgeva anzi ai granata una vittoria rigenerante per la classifica, sempre più anonima, e per il morale di una squadra che non sa più bene se ha le ugole per ruggire o per belare. L'Avellino, ultimo prodotto concreto della filosofia di Zeman, era sulla carta l'opportunità più ghiotta, la terra più fertile per poter raccogliere un successo che al Delle Alpi mancava al Toro da due mesi. Invece gli irpini, relegati dai risultati a raschiare il fondo della graduatoria, si sono dimostrati dei folletti furbi e dispettosi più che dei folli senza meta e senza tempo. Il pareggio che il campo ha sancito non è utile al Toro, che resta ottavo a 4 lunghezze dal quinto posto che spedisce in A, e non è utile ai biancoverdi che continuano a danzare sul baratro della C ma con uno spirito ben più battagliero di quello palesato dai loro avversari. La Rossi-band esce perciò dal confronto stropicciata e un po' più ferita nell'orgoglio: sette pareggi e una sconfitta in otto gare, una media che non esalta e non affossa lascia a metà strada e pertanto inutile alle attese e alle speranze societarie d'inizio stagione, e in più la colpa macroscopica di non aver saputo gestire il vantaggio agguantato nella ripresa. Un gamberone, in pratica, il Toro che annulla le abbastanza soddisfacenti prestazioni di Treviso, Messina e Fiorentina. Non è stato sufficiente il ritorno al gol di Tiribocchi, che andava in bianco dal 20 novembre (gara a Vicenza), e la crescita in tenuta fisica e in suggerimenti di Walem a centrocampo, zona dove De Ascentis ha spadroneggiato disputando la sua partita più bella e convincente da un anno e più. Le pecche collettive hanno ridimensionato i progressi dei singoli. Carenza di tempra in alcuni elementi cardine, come Pinga, il fantasma di se stesso, oltre che del giocatore applaudito a Siena appena dodici mesi fa, e cali di tensione in difesa nei momenti in cui avrebbe dovuto prevalere invece la concentrazione massima. Tutte condizioni che se hanno incitato la verve dei lupi zemaniani, semispacciati, non potranno che destare in futuro pigli da gangster in squadre che hanno organico e ambizioni superiori a quelle biancoverdi. Tipo la Salernitana, prossima avversaria dei granata ringalluzzita dalla vittoria contro il Palermo e salita ad un punto dal Toro stesso. Il Toro dovrà in settimana ben calda come rivelava la battuta del patron Cimminelli al termine, "vergognosi, è quasi ora di fare giocare qualche elemento della Primavera" - pensare soprattutto a come era riuscito a prendere il sopravvento sugli irpini. Una flaccidità di trame contraddistingue quasi l'intero primo tempo, avvallata anche dai tocchi sbagliati di Rubino in attacco e i movimenti errati fra estemi e centrali della metacampo, eccezion fatta per lo scalpitare di Tiribocchi che cerca ogni palla giocabile e si dimostra il più affamato dei granata. Walem ne prova la mira già al 31' con un lancio millimetrico che il Tir spara alle stelle. Però il Toro si smuove solo quando l'Avellino lo trafigge: è il 44', Walem perde palla a favore del bielorusso Kutuzov che ispira a sinistra Stroppa, il quale pensando ai suoi trascorsi fulgidi in serie A calibra un assist al centro per Capparella che anticipa Sorrentino con un tocco leggero. La salve di fischi che parte dalla Maratona è stoppata 120 secondi dopo dal pareggio di Tiribocchi imboccato in posizione sospetta da Walem. Il neo "pelato" si beve oltre 25 metri di campo e fionda un destro bombarolo alle spalle di Cecere. La botta sulla testa dei lupi i granata la saprebbero assestare al 16' della ripresa quando ancora il belga Walem disegna una parabola precisa per l'intuito ritrovato di Tiribocchi che sbuca da dietro ai difensori e deposita in rete con un guizzo di destro. Invece non era una randellata perché al 31' Kutuzov, in contropiede, anticipa l'intervento di Galante a metacampo, avanza e nessuno gli si fa incontro così lui magnanimo e illuminato serve Capparella, al quale non difetta la velocità e il diagonale tramortente. Sipario. |
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